- L'associazione nazionale dell'autotrasporto Trasportounito si è rivolta all'Antitrust per chiedere di accertare se, in relazione agli accordi volontari per l'autotrasporto, l'Unatras (Unione Nazionale delle Associazioni dell'Autotrasporto Merci) si giovi di una posizione dominante.
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- «È certo legittimo e in taluni settore forse auspicale - ha rilevato Trasportounito - che organizzazioni sindacali si integrino per aver maggior potere di contrattazione sindacale. Ben diverso se questo potere è contrattuale, ovvero crea le premesse per una gestione quasi monopolistica di accordi volontari al cui rispetto sono poi condizionate le aziende».
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- «La recente norma infatti - ha ricordato Trasportounito - dispone che gli accordi di settore debbano essere conclusi dalla maggioranza delle organizzazioni associative dei vettori e degli utenti presenti in Consulta. L'Unatras e le organizzazioni partecipanti, essendo diretta emanazione, integrate o collegate con le organizzazioni della committenza, si troverebbero numericamente in una situazione di dominanza assoluta. Posizione che consente alla stessa Unatras, di formulare proposte esplicitamente accettate dal governo, che prevedono deroghe, a sanzioni e vincoli, nel caso di sottoscrizioni di accordi volontari di settore».
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- «Qualora tali proposte - ha osservato il segretario nazionale di Trasportounito, Maurizio Longo - dovessero divenire legge, l'effetto della dominanza si moltiplicherebbe al punto da condizionare il mercato e quindi le attività delle aziende di autotrasporto».
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- Secondo Longo, si verificherebbe l'effetto distorsivo già insito nella legge 133/2008 che, di fatto, esclude le organizzazioni autonome di rappresentanza dell'autotrasporto, come Trasportounito, dalla sottoscrizione di accordi volontari di settore e, di conseguenza, le imprese aderenti. Secondo Longo è quindi «profondamente scorretto “contare le sigle sindacali”, quando nella valutazione della reale volontà della categoria a sottoscrivere determinati accordi che stanno suscitando forti perplessità e crescente malumore, sarebbe indispensabile fare riferimento al numero reale delle imprese rappresentate ovvero al numero di quelle disponibili a sottoscrivere un determinato accordo».
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