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Il porto di Augusta registra una ripresa del traffico, che però è ancora lontano dai livelli pre-crisi
Garozzo: «l'Autorità Portuale si augura che il 2011 possa essere l'anno della riforma, irrinunciabile, della legge 84/94»
11 gennaio 2011
inforMARE - L'Autorità Portuale di Augusta ha comunicato che nel 2010 il traffico delle merci solide movimentato dal porto siciliano ha registrato una inversione di tendenza salendo a 1,1 milioni di tonnellate, con un incremento del 46% rispetto a 740mila tonnellate nel 2009, anno in cui il porto di Augusta aveva sofferto di un calo di movimentazione dovuto sia alla crisi dei trasporti ma anche a criticità legate alle produzioni locali (minor importo di acciai per torri eoliche, minor produzioni di zolfo).
Sottolineando che si tratta di «un buon risultato sicuramente da incrementare», l'ente ha osservato che «ciò richiede un ulteriore sforzo di concerto con le imprese che operano nel porto e che hanno la titolarità delle operazioni. Per il 2011 - ha spiegato il presidente della port authority, Aldo Garozzo - si stanno esaminando nuove possibilità che richiedono però specifiche infrastrutturazioni quali ad esempio spazi attrezzati per rottami e materiali ferrosi, silos per cereali, capannoni di stoccaggio».
Sul fronte dei container, l'ente portuale ha confermato che, dopo il cambio dell'azionariato originario avvenuto a febbraio 2009, i nuovi azionisti di International Terminal Service of Augusta (ITSA), con il supporto dell'Autorità Portuale, sono alla ricerca di società interessate ad operare nel porto. «Sono stati avviati anche - ha reso noto Garozzo - una serie di contatti istituzionali, che hanno portato l'Autorità Portuale di Augusta ad incontrare autorità portuali cinesi quali Shenzen e siglare memorandum of understanding, con le autorità portuali di Guanghzou, Tianjin e Nantong. Tali incontri, avvenuti nel mese di ottobre, non hanno ancora portato però alla definizione di accordi commerciali». L'Autorità Portuale ha precisato che «il livellamento dei fondali della banchina del terminal containers che oggi presenta discontinuità in alcuni punti, garantirà entro i prossimi mesi una profondità di 14 metri rendendo più competitivo e concorrenziale il terminale attuale».
Lo scorso anno la movimentazione delle rinfuse liquide nel porto siciliano aveva totalizzato un calo del 19,8% attestandosi a 23,5 milioni di tonnellate. L'ente portuale ha annunciato che nel 2010 il traffico ha registrato una «leggera ripresa rispetto al 2009, ma evidenzia una flessione rispetto agli anni passati divenuta ormai strutturale essenzialmente in seguito ai processi di fusione ed ottimizzazione operati dalle ex raffinerie Agip ed Isab. Ciò - secondo l'ente - richiederebbe una rivisitazione del perimetro di governo dell'Autorità Portuale, oltre gli attuali confini, e fino a Santa Panagia».
Nel settore delle linee ro-ro, l'Autorità Portuale ha confermato che la linea Chioggia - Augusta - Malta di Ustica Lines, che era stata avviata a metà dello scorso settembre (inforMARE dell'8 settembre 2010), «è stata momentaneamente sospesa dopo tre mesi di sperimentazione nel corso dei quali i traghetti che arrivavano sufficientemente pieni, ripartivano solo con i vuoti generando le forti perdite economiche dichiarate dall'armatore». L'ente portuale ha sottolineato che «sono attualmente in corso trattative tra autotrasportatori ed armatore al fine di trovare nuove modalità e diversi accordi economici che possano essere di soddisfazione per le parti». Più in generale l'Autorità Portuale ha spiegato che sta lavorando con autotrasportatori, armatori e produttori «al fine di definire accordi che risultino tecnicamente fattibili ed economicamente soddisfacenti per le parti, anche in considerazione del fatto che va trovato un equilibrio tra le merci nelle tratte Nord-Sud (sempre piene) e quelle Sud-Nord che, fatta eccezione per i prodotti agricoli, sono piuttosto scariche risultando le merci in arrivo predominanti rispetto a quelle in partenza». Secondo l'ente, per sostenere il settore «appare fondamentale quindi una politica intelligente e mirata di incentivi, in grado di orientare e sostenere le scelte del mercato e degli operatori, così come avvenuto negli anni passati con l'Ecobonus, facendolo diventare una misura strutturale a sostegno dell'autotrasporto che sceglie i servizi della modalità marittima».
Garozzo ha concluso augurandosi che «il 2011 possa essere l'anno della riforma, irrinunciabile, della legge 84/94 che punta ad una maggiore autonomia finanziaria dell'ente per dare slancio, oltre che agli investimenti, anche alle attività di formazione, promozione e gestione in genere». «Vale a poco infatti - ha osservato - essere in Italia l'Autorità Portuale più virtuosa, per il rapporto tra entrate correnti proprie/spese correnti di funzionamento, se poi non è possibile realizzare, per assurdi vincoli di bilancio ministeriali, i più semplici programmi di aggiornamento e di innovazione in sintonia con le strategie tracciate, ma anche in linea con la scelta di grande attualità, di realizzare il federalismo fiscale nei porti con recupero responsabile di efficienza e competitività». (iM)
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