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Indignazione di Bimco, ICS, Intercargo, Intertanko e ITF per l'assassinio a sangue freddo di un marittimo da parte dei pirati
Tavola rotonda organizzata dall'Istituto Italiano di Navigazione sui sistemi per sconfiggere la pirateria
2 febbraio 2011
Oggi a Roma, presso la sede della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), si è svolta una tavola rotonda sul tema “Uomini e tecnologie per sconfiggere i pirati in mare” organizzata dall'Istituto Italiano di Navigazione (IIN) con l'obiettivo di richiamare l'attenzione sul fenomeno della pirateria marittima, in evidente minacciosa espansione non solo nell'Oceano Indiano e nelle acque adiacenti il Corno d'Africa, ma anche in altre aree geografiche, che colpisce interessi strategici per tutta l'economia mondiale.
Attenzione che è stata attratta, purtroppo, da un nuovo evento drammatico: l'assassinio a sangue freddo di un marittimo della Beluga Nomination da parte di pirati somali che avevano assaltato e sequestrato la nave multipurpose lo scorso 22 gennaio nell'Oceano Indiano, 390 miglia nautiche a nord delle Seychelles. Tre marittimi della nave erano stati presi in ostaggio come ritorsione contro un tentativo della Guardia Costiera delle Seychelles di liberare l'equipaggio che aveva provocato la morte di un pirata.
Le organizzazioni del settore marittimo Bimco, International Chamber of Shipping (ICS), Intercargo, Intertanko e l'International Transport Workers' Federation (ITF) hanno manifestato la loro indignazione per tale feroce esecuzione e la loro solidarietà nei confronti dei marittimi coinvolti e delle loro famiglie.
Le cinque organizzazioni hanno espresso anche la loro preoccupazione suscitata dalle notizie secondo cui i pirati hanno torturato i marittimi sia fisicamente che mentalmente adoperando metodi barbari come quello di appenderli a testa in giù lungo la fiancata della nave utilizzando corde strette attorno alle loro caviglie e immergendo la loro testa sott'acqua o anche sottoponendoli all'orrenda pratica del giro di chiglia.
Condannando fermamente questi atti di violenza Bimco, ICS, Intercargo, Intertanko e ITF hanno sollecitato nuovamente con forza i governi a potenziare le loro forze navali e ad adottare un'azione decisa e rapida contro i pirati e contro le navi sotto il loro controllo, per evitare che le navi in transito siano abbordate e sequestrate.
«Quest'ultima azioni particolarmente atroce - hanno sottolineato le cinque organizzazioni - sembra rappresentare un netto cambiamento nel comportamento dei pirati somali. L'assassinio a sangue freddo di un marittimo innocente fa sì che gli armatori e i loro equipaggi rivaluteranno la loro attuale determinazione a garantire che rimanga aperta questa vitale rotta di traffico attraverso il Golfo di Aden e il Mare Arabico, dove passa oltre il 40% del trasporto marittimo mondiale di idrocarburi. L'industria dello shipping prenderà in esame tutte le possibili opzioni, incluse le rotte alternative, che potrebbero avere un effetto drammatico sui costi e sui tempi del trasporto. Si stima che la pirateria costi già all'economia globale tra i sette e i 12 miliardi di dollari all'anno».
Nel corso della tavola rotonda odierna a Roma Stefano Zunarelli, avvocato marittimista e professore di diritto della navigazione a Bologna, si è soffermato sul problema della legittimità dell'uso della forza, sottolineando la titolarità di tale legittimità nelle forze armate e anche la possibilità che organizzazioni di sicurezza civili possano usare la forza entro limiti giuridicamente previsti. Il professor Zunarelli ha però evidenziato che l'opportunità di tale uso deve essere attentamente valutata ne esiste univocità di pensiero in tal senso.
L'ammiraglio Fabio Caffio dello Stato Maggiore Marina Militare Italiana ha illustrato tutte le operazioni militari messe in campo dalla Marina in ambito nazionale e multilaterale ed ha reso noti i termini del progetto operativo curato dallo Stato Maggiore che prevede l'imbarco di militari a bordo delle navi italiane.
L'amministratore delegato della d'Amico Società di Navigazione Spa, Cesare d'Amico, che è presidente del Gruppo Operatività Nave di Confitarma, dopo aver riferito dell'andamento degli attacchi alla flotta italiana dal 2005 ad oggi e dopo aver presentato tutte le iniziative messe in atto finora per contrastare il fenomeno, ha lanciato un forte appello affinché non si indugi ancora nel prendere in concreta considerazione la possibilità di dotare i mercantili italiani, almeno su base volontaria, di personale armato della Marina Militare Italiana. «Lo dobbiamo - ha spiegato - ai nostri equipaggi che, per assicurare i flussi di rifornimenti strategici al Paese, oltre a doversi allontanare a lungo dalle loro famiglie, in questa situazione rischiano anche molto di persona».
L'amministratore delegato di SELEX Sistemi Integrati, Marina Grossi, ha illustrato il contributo che la sua azienda può portare alla lotta alla pirateria ed alla salvaguardia della vita degli equipaggi, contributo - ha precisato - che «non riguarda solo la tecnologia e i prodotti allo stato dell'arte, ma soprattutto una visione sistemistica per la soluzione al problema».
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