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Ligurian Ports e NAPA si rubano la scena al “trasport logistic” di Monaco
«Non ho niente contro gli investimenti ipotizzati per l'arco Adriatico», spiega Forcieri (Spezia), ma precisa: «i porti liguri sono una realtà forte e solida e non uno scenario virtuale»
13 maggio 2011
Anche se - come ha dichiarato il presidente dell'Autorità Portuale della Spezia, Lorenzo Forcieri - la volontà dei tre porti liguri alleati nell'associazione Ligurian Ports «non è quella di contrapporsi ai porti del Northern Range, ma di contribuire a migliorare l'efficienza complessiva del “sistema Europa”», in questo sistema europeo figurano regioni portuali con le quali lo schieramento dei tre porti liguri di Genova, La Spezia e Savona è certamente in aperta concorrenza. Una di queste è il sistema dei porti nord-adriatici riunito nell'alleanza NAPA (North Adriatic Port Association), in cui figurano gli scali di Koper, Ravenna, Rijeka, Trieste e Venezia.
Tale antagonismo è emerso in occasione di un dibattito tenutosi ieri alla fiera “transport logistic” di Monaco di Baviera durante il convegno su “La piattaforma logistica italiana al centro dei traffici tra Europa, Paesi del Mediterraneo ed Oriente”, che ha ospitato due tavole rotonde con protagonisti i porti e gli interporti italiani (presenti i presidenti di Assoporti e Unione Interporti Riuniti) e in particolare il sistema dei porti liguri rappresentato da Ligurian Ports e il sistema dei porti dell'Alto Adriatico di NAPA, oltre che l'Interporto di Bologna.
Portabandiera della controparte tedesca al convegno è stata la DSLV - Deutscher Speditions- und Logistikverband (Associazione Tedesca Spedizione e Logistica). Tuttavia, piuttosto che un confronto tra Italia e Germania, è emerso un raffronto tutto italiano (pur allargato, per NAPA, alla costa orientale dell'Adriatico).
Concludendo il convegno l'Ambasciatore d´Italia in Germania, Michele Valensise, ha posto l'accento esclusivamente sul corridoio Adriatico. Immediata la replica dell'alfiere di Ligurian Ports, Lorenzo Forcieri: «non ho niente contro gli investimenti ipotizzati per l'arco Adriatico - ha spiegato il presidente del porto della Spezia - ma non possiamo trascurare realtà come la nostra che può crescere presto e bene nell'interesse dell'intero Paese, se vedesse finalmente avviate a soluzione la realizzazione di due importanti opere quali il Terzo Valico e la Pontremolese».
Forcieri ha sottolineato l'importanza economica degli scali liguri nel contesto dell'intero sistema portuale italiano ed ha ribadito che «i porti liguri sono una realtà forte e solida e non uno scenario virtuale». «Il sistema dei porti liguri - ha precisato - è sempre più competitivo, con i suoi quasi tre milioni e mezzo di container movimentati nell'ultimo anno ed una crescita che continua a due cifre anche nel 20011 e le Autorità Portuali di Genova, Savona e La Spezia, stanno lavorando per integrarlo ulteriormente».
«Abbiamo - ha detto Forcieri - un'indicazione precisa, che raccogliamo: il mercato sta individuando nel nostro sistema ligure la risposta a diversi problemi ed alle esigenze di una sempre più elevata efficienza. Noi rispondiamo con l'accelerazione della realizzazione di nuove banchine e delle operazioni di dragaggio, oltre che con l'implementazione di tutti i sistemi informatici. Siamo aperti agli investimenti privati ed alle collaborazioni pubblico/privato».
«Oggi, con l'aumento dei traffici da e per il Far East - ha concluso Forcieri - molte ragioni giocano a favore dei porti del sud del Mediterraneo, sia in termini economici sia ambientali: non solo i 5/6 giorni di navigazione in meno, ma anche un contributo all'osservanza delle direttive UE in materia di riduzione di CO2. È vero che sono necessari ulteriori interventi infrastrutturali, ma i porti liguri sono una realtà forte e solida e non uno scenario virtuale, e, tengo a precisarlo, anche nei collegamenti terrestri non siamo all'anno zero! Già oggi esistono collegamenti giornalieri verso Rotterdam, Antwerp, Herne; trisettimanali verso la Svizzera; bisettimanali verso Ulm e Amburgo, solo per citarne alcuni, a costi equiparabili con quelli delle altre tratte europee, nonostante i noti limiti infrastrutturali».
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