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Scaduto il termine per la presentazione delle offerte, sul tavolo del commissario straordinario di Tirrenia rimane solo la proposta di Compagnia Italiana di Navigazione
Uiltrasporti e Fit-Cisl sottolineano la necessità di aprire un confronto con i rappresentanti dei lavoratori
19 maggio 2011
Quella della Compagnia Italiana di Navigazione (CIN) è l'unica offerta rimasta in gara per l'acquisizione della Tirrenia ( del 16 marzo 2011). Scaduti oggi i termini per la presentazione delle proposte non si è fatta avanti alcuna società e sul tavolo del commissario straordinario della Tirrenia, Giancarlo D'Andrea, è rimasta solo l'offerta della cordata CIN costituita dagli armatori Gianluigi Aponte, che opera nel settore dei traghetti con le compagnie SNAV e Grandi Navi Veloci (GNV), Emanuele Grimaldi del gruppo armatoriale napoletano Grimaldi e Vincenzo Onorato, presidente di Moby. In vista della scadenza del termine odierno CIN avrebbe allegato ulteriore documentazione all'offerta, che avrebbe un valore di 380 milioni di euro, al fine di migliorarla.
Ora la procedura dovrebbe prevedere l'inoltro della documentazione d'offerta al comitato di sorveglianza e al ministero dello Sviluppo economico che dovranno esprimere il loro parere vincolante.
Scontato - secondo il segretario generale di Uiltrasporti, Giuseppe Caronia - l'esito di quest'ultima fase della gara per la privatizzazione di Tirrenia. «Come era ormai ampiamente prevedibile - ha rilevato il rappresentante sindacale - l'unica offerta vincolante per l'acquisizione di Tirrenia è stata
quella della Compagnia Italiana Navigazione. Come ho già detto in precedenza non c'è alcun dubbio che i soci di questa newco, fatte comunque le dovute differenze, rappresentino il meglio dell'imprenditoria armatoriale del Paese e non solo del Paese, ma è altrettanto evidente che si tratta comunque degli stessi armatori proprietari della totalità delle società oggi concorrenti di Tirrenia, compagnia che, salvo improbabili colpi di scena, si aggiudicheranno nelle prossime ore. Temiamo pertanto che, in ragione di una prevedibile razionalizzazione dei collegamenti sinora complessivamente assicurati, si possano presentare nel prossimo futuro problemi occupazionali.
«Voglio a questo punto augurarmi - ha proseguito Caronia - che la stessa attenzione che ampi settori della politica, dei mass-media e della pubblica opinione hanno voluto sino ad oggi riservare alle tematiche del cosiddetto “caro-tariffe”, sulle quali personalmente mi sono già chiaramente espresso, venga adesso opportunamente rivolta alle problematiche dei lavoratori ai quali si dovranno assicurare garanzie e certezze sul loro avvenire. Voglio quindi sperare che finalmente il governo si renda conto che non può più sottrarsi ad un confronto con il sindacato e con la nuova proprietà di Tirrenia la quale dovrà a sua volta preliminarmente sottoscrivere per accettazione gli impegni già assunti dall'esecutivo circa le garanzie occupazionali e la continuità contrattuale».
«I lavoratori della Tirrenia sfiancati da una agonia che dura ormai da troppo tempo, la cui responsabilità non è in nessun modo a loro ascrivibile - ha concluso il segretario generale di Uiltrasporti - hanno una grande voglia di “ricominciare” e di dare il loro fattivo contributo al rilancio di questa gloriosa società, ma nello stesso tempo non sono disponibili per nessuna ragione a rinunciare ai loro sacrosanti diritti conquistati nel tempo con enormi sacrifici e lotte a volte molto
dure. Auspicano e richiedono pertanto che, ad aggiudicazione avvenuta, si apra immediatamente il confronto sindacale e si raggiungano quelle indispensabili intese che, solamente in questo caso, potranno assicurare una proficua ed intensa attività estiva».
Commentando l'esito della procedura di gara, il segretario generale della Fit-Cisl, Giovanni Luciano, ha sottolineato che «la privatizzazione di Tirrenia è uno snodo cruciale nel nuovo assetto dei trasporti marittimi in Italia. È necessario - ha osservato - concludere nell'immediato l'individuazione della nuova società, mettendo fine ad una fase nebulosa che si trascina da troppo tempo, senza sciogliere i nodi sostanziali della cessione della compagnia pubblica».
«Ribadiamo la necessità - ha aggiunto Luciano - di fare chiarezza sul futuro di Tirrenia, avviando un confronto di merito, concreto e ultimativo con i sindacati in tutte le sedi, sia istituzionali, al maggiore livello, sia aziendali. La necessità di garantire al trasporto marittimo collegamenti efficienti a costi contenuti è quanto mai urgente, affinché superate le procedure burocratiche si possa garantire nel concreto l'occupazione e il salario di tutti i lavoratori, assieme alla certezza di servizi di qualità e di rotte indispensabili per la vita socio-produttiva di aree particolarmente fragili del Paese».
«La privatizzazione di Tirrenia - ha ribadito il segretario generale della Fit-Cisl - non potrà avvenire senza un coinvolgimento diretto dei lavoratori, una condivisione dei piani di impresa e di sviluppo, l'individuazione di opportune garanzie per completare, senza traumi, né riduzioni di offerta questa trasformazione».
«Aspettiamo fiduciosi sin dalle prossime ore - ha concluso Luciano - notizie positive destinate a sgombrare il campo dalle troppe incertezze e dai silenzi di questa fase, per risolvere gli eventuali nodi reali che restano da affrontare, prima di veder nascere una nuova importante compagnia di navigazione italiana. Le polemiche di questi giorni sul caro tariffe sulle rotte per la Sardegna la dicono lunga su quali effetti potrebbero prodursi sul traffico via mare se esso non fosse opportunamente indirizzato. I contributi previsti per oneri di servizio pubblico garantiscono gli armatori per un periodo congruo, altrettante tangibili garanzie vanno offerte ai lavoratori e ai cittadini che fanno affidamento sui collegamenti marittimi».
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