- Ieri il governo di Atene ha presentato un piano di cessioni di quote pubbliche in società a partecipazione statale con l'obiettivo di reperire risorse per 50 miliardi di euro entro il 2015 per risanare le finanze del Paese e per ridurre il debito pubblico evitandone la ristrutturazione. L'obiettivo è ottenere la quinta tranche del valore di 12 miliardi di euro del piano di salvataggio concesso dall'Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale che consentirebbe alla Grecia di evitare il fallimento.
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- In particolare, il Consiglio dei ministri greco ha approvato un pacchetto di misure che prevede di porre immediatamente in atto la vendita di quote nella società di telecomunicazioni (OTE), nella società elettrica (PPC), nell'azienda postale (TT), nelle società municipalizzate dell'acqua di Atene e Salonicco (EYDAP e EYATH) e nelle Autorità Portuali dei porti del Pireo (OLP) e di Salonicco (OLTH).
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- Attualmente lo Stato greco detiene il 74% del capitale azionario sia della Piraeus Port Authority (OLP) che della Thessaloniki Port Authority (OLTH) quotato alla Borsa di Atene e il 100% delle azioni rimanenti delle due società. Il piano prevede la vendita delle quote dello Stato nelle due Autorità Portuali e l'ingresso di un investitore strategico.
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- Inoltre il piano prevede il possibile consolidamento dei principali porti regionali greci, con una suddivisione tra quelli della regione dell'Attica, cioè Pireo, Elefsina, Rafina e Lavrio, e gli altri scali regionali tra cui lo stesso porto di Salonicco nonché Kavala, Volos, Alexandroupolis, Heraklion, Patrasso, Corfù e Igoumenitsa.
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- Il piano presentato dal governo include infine l'istituzione di un fondo sovrano in cui far confluire le risorse derivanti dalla cessione degli assets pubblici e di beni immobili.
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