- Il porto di Gioia Tauro vive ore di incertezza. L'attività dello scalo calabrese da due giorni è bloccata dall'astensione dall'attività da parte dei lavoratori dopo che martedì è saltato l'accordo sull'applicazione degli esuberi e sui criteri con i quali applicare la cassa integrazione tra i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl (non siglato dal Sul) e la Medcenter Container Terminal (MCT) del gruppo Contship Italia che gestisce il container terminal dello scalo calabrese e che sollecita un maggior livello di efficienza e produttività.
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- I sindacati hanno chiesto una riapertura delle trattative e intanto hanno indetto per domani un referendum per chiamare i lavoratori a pronunciarsi sull'ipotesi di accordo. A domani è stato rinviato anche il tavolo convocato dalla Regione Calabria con i rappresentanti dei lavoratori e l'Autorità Portuale di Gioia Tauro per discutere della richiesta di crisi aziendale avanzata da MCT.
- «L'accordo sottoscritto dalla società MCT e le federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl - ha dichiarato oggi il segretario regionale della Calabria di Fit-Cisl, Annibale Fiorenza - ha raggiunto il principale obiettivo che era quello di mantenere tutti i lavoratori nel ciclo produttivo, costringendo l'azienda ad applicare il meccanismo della rotazione. Inoltre, al fine di scongiurare ogni alibi aziendale sulle questioni che attengono alcuni elementi, quali l'assenteismo, la disciplina e la performance produttiva, ritenuti fondamentali dalla stessa MCT Spa per condividere l'applicazione della cassa integrazione guadagni straordinari a rotazione, le organizzazioni sindacali hanno chiesto ed ottenuto alcune importanti modifiche dei percorsi e dei parametri precedentemente individuati e proposti dall'impresa. Conseguentemente a ciò, possiamo affermare che le procedure e i parametri scaturiti, dopo una difficile quanto complessa opera di valutazione e di mediazione, si svilupperanno sulla base di criteri oggettivi e non discriminatori che verranno valutati ed applicati, dopo apposita verifica trimestrale, a partire dal primo trimestre (assenteismo e disciplina) e dal secondo trimestre (per il parametro di merito che non sarà su base individuale ma di media del terminal)».
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- «L'accordo sottoscritto - ha proseguito Fiorenza - sancisce inoltre un chiaro impegno dell'azienda sull'attuazione dell'alternanza mezzo/terra quale elemento cardine di una nuova organizzazione del lavoro che il sindacato rivendicava da anni. Un impegno non completamente soddisfacente, ma credibile e quindi esigibile. Significativo resta inoltre il dichiarato impegno che, sulla “Organizzazione del Lavoro”, si continuerà a dialogare ed a confrontarsi nel corso del primo trimestre, con l'obiettivo di adottare le migliori soluzioni possibili atte a migliorare l'efficienza e la qualità della vita sul lavoro».
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- «Tenendo altresì conto da dove si era partiti (mobilità, cassa integrazione mirata ecc) - ha sottolineato il segretario regionale di Fit-Cisl - l'accordo sottoscritto può ritenersi soddisfacente anche perché valorizza e non vanifica tutto quello che fino ad ora si era fatto unitamente alle istituzioni. In considerazione inoltre che l'accordo medesimo nasce per governare al meglio una pesante crisi, le organizzazioni sindacali che lo hanno voluto e sottoscritto, hanno inteso trovare le migliori risposte possibili per il presente e, nello stesso tempo, mantenere le condizioni ottimali per poter uscire dalla crisi, pronti a creare solidi basi per il futuro del lavoro e dello sviluppo possibile nell'area di Gioia Tauro così come per il sistema industriale e produttivo della Calabria».
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- «Tutto questo - ha concluso Annibale Fiorenza - ancora non è certo sufficiente, ci aspettiamo il pieno consenso dei lavoratori per poter, girare pagina, pensare al futuro dedicandoci alle cose da rivendicare e da far realizzare alla politica , alle istituzioni ed alle imprese nel breve e medio termine. Il porto di Gioia Tauro resta un obiettivo prioritario che può caratterizzare l'attesa svolta per la crescita e lo sviluppo della nostra Calabria. Per fare ciò è importante continuare a confrontarsi, fare sinergia, costruire unità tra i lavoratori, tra la gente, e nel frammentato mondo degli interessi territoriali che, fino ad oggi, rarissime volte sono state orientate ad interagire in funzione di una forte identità regionale e nazionale».
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