- Nei giorni scorsi, nel corso di un meeting svoltosi alla Camera di Commercio di Novara, Maurizio Comoli, Alvaro Spizzica e Mauro Chiotasso, rispettivamente presidente, vice presidente ed amministratore delegato di CIM Spa, hanno presentato oggi il piano strategico di sviluppo industriale 2011-2019 dell'Interporto di Novara. Il programma prevede complessivamente che a regime potrebbero sfiorare i 350 milioni di euro.
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- «CIM - ha spiegato Comoli - oggi è una società sana che ha raggiunto risultati economici e operativi estremamente positivi. Ora dobbiamo crescere rispondendo contemporaneamente a due istanze: la domanda di più spazi operativi, che ci proviene dal mercato, e la richiesta di maggiori ricadute positive in termini di valore aggiunto e occupazione che giustamente proviene dal territorio».
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- «Lo scenario in cui operiamo e in cui intendiamo investire - ha aggiunto Spizzica - è decisamente positivo. I dati di traffico sono in crescita e con l'apertura dei nuovi trafori svizzeri il nord Italia dovrà gestire un flusso di merci doppio rispetto a quello attuale. Sulla base di tali previsioni, con questo piano noi intendiamo proporci come protagonisti di questa rivoluzione di sistema».
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- «Sviluppare l'Interporto di Novara - ha confermato Chiotasso - significa prima di tutto rispondere ad una esigenza imprescindibile dell'intero quadrante Nord-Ovest. Novara e il suo territorio in questo senso possono svolgere un ruolo fondamentale. Le prime ricadute positive della presenza dell'interporto si avvertono già oggi, ma il piano prevede scelte condivise con gli enti locali finalizzate a produrre sia effetti diretti nel settore dei trasporti e della logistica sia risultati indotti, quali l'attrazione di attività produttive, grazie all'effetto positivo della dotazione infrastrutturale».
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- Il Piano di Sviluppo si articola in tre fasi. Nella prima, relativa al periodo 2011-2015, l'interporto si amplierà con un nuovo terminal che verrà realizzato all'interno dell'attuale scalo di Novara Boschetto, una nuova dotazione di magazzini per la logistica e soprattutto una serie di servizi tecnologici quali stazioni rifornimento, centri di lavaggio, bonifiche, manutenzione, ma anche uffici, hotel e ristorazione. Tra gli interventi è prevista anche la creazione di una apposita società di manovra ferroviaria per ottimizzare la gestione della fase di presa e consegna nei piazzali.
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- Nel successivo biennio 2016-2017, oltre ad un ulteriore sviluppo di spazi per la logistica sulla base di un verifica preventiva che vedrà coinvolte le Regioni, gli enti locali e gli operatori del settore, si pianificherà l'infrastrutturazione necessaria per far fronte all'apertura del nuovo tunnel di base del Gottardo, la cui operatività è prevista dal 2016. L'impatto degli effetti della nuova direttrice - ha spiegato CIM - dovrà essere gestito nei tempi opportuni stante il previsto raddoppio dei traffici dal nord Europa. «C'è il tempo per attrezzarci - ha rilevato il vice presidente Spizzica - per questo non possiamo perdere tempo. Gli operatori internazionali più importanti ci sollecitano a procedere».
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- L'ultima fase del piano (2018-2019) prevede la possibilità di un'ulteriore espansione in termini di operatività terminalistica nell'eventualità, non remota, che il mercato (nuovi flussi da Genova, Savona, Frejus) dovesse richiedere l'incremento delle potenzialità.
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- L'amministratore delegato Chiotasso ha sottolineato che a regime l'Interporto di Novara raggiungerà «il rapporto tra terminalistica e magazzini degli altri grandi interporti nazionali, il che significa - ha aggiunto - poter ragionevolmente ipotizzare che come a Padova e Bologna l'interporto possa generare tra i tre e i quattromila posti di lavoro».
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