- Confetra, la Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Berlusconi, che pubblichiamo di seguito, ha chiesto al governo di favorire l'ingresso degli operatori privati nelle utilities (ferrovie, poste, porti e aeroporti) liberalizzando la contrattazione collettiva di settore, e di garantire l'operatività h24/sette giorni su sette, delle dogane, anche ricorrendo a convenzioni territoriali con i relativi oneri a carico delle categorie produttive.
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- «Le proposte sottoposte al governo - ha spiegato il presidente di Confetra, Fausto Forti - sono coerenti con gli obiettivi di rimozione di vincoli alla concorrenza e di modernizzazione della pubblica amministrazione e sono a costo zero per l'erario». Entrambe le proposte - ha precisato Forti - attengono al mondo della logistica, un settore da potenziare come motore di sviluppo per tutto il sistema economico, così come insegnano le esperienze dei Paesi più industrializzati: «le resistenze a queste due serie iniziative - ha rilevato - provengono proprio da quei settori arretrati o assistiti che ostacolano la modernizzazione del Paese e nei confronti dei quali il governo è chiamato, oggi più che mai, ad assumere una posizione precisa».
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- Illustrissimo
- on.dr.cav.lav. Silvio Berlusconi
- Presidente del Consiglio dei Ministri
- ROMA
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- Roma, 4 Novembre 2011
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- Egregio e Caro Presidente,
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- nello sforzo immane che il Suo Governo e tutto il Paese sono chiamati a compiere per lo sviluppo dell'economia senza intaccare le misure di stabilizzazione finanziaria già decise, mi permetto di sottoporLe due proposte a costo zero coerenti con gli obiettivi di rimozione dei vincoli alla concorrenza e di modernizzazione della pubblica amministrazione.
- Entrambe le proposte attengono al mondo della logistica, da traguardare quale potente motore di sviluppo per tutto il sistema economico, come insegnano le esperienze dei paesi più industrializzati.
- La prima proposta intende favorire l'ingresso di operatori privati nei settori liberalizzati (ferrovie, poste, porti e aeroporti) facendo chiarezza sulla contrattazione collettiva applicabile che non può essere obbligatoriamente quella delle ex imprese monopoliste, ma deve essere libera purché non pregiudichi le tutele dei lavoratori. Una diversa impostazione rischia di uccidere nella culla le nascenti iniziative imprenditoriali, specie nelle utilities.
- La seconda proposta è finalizzata a garantire sette giorni su sette, 23 ore al giorno, come avviene nei paesi concorrenti, il funzionamento telematico delle nostre dogane, con i relativi oneri a carico degli utenti.
- Le resistenze a queste due serie iniziative provengono proprio da quei settori arretrati che ostacolano la modernizzazione del Paese e nei confronti dei quali il Governo è chiamato oggi ad assumere una posizione precisa.
- Confidando nella Sua sensibilità, resto a Sua disposizione per qualsiasi approfondimento.
- La ringrazio per l'attenzione e Le porgo i miei migliori saluti
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- Fausto Forti
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- LIBERTÀ CONTRATTUALE NEI SETTORI LIBERALIZZATI
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- Ai fini del rilascio di autorizzazioni, di concessioni, di licenze o comunque di certificazioni di idoneità ad operare in ambito ferroviario, portuale, aeroportuale o postale, la finalità di armonizzare i trattamenti economici e normativi dei dipendenti delle imprese per evitare distorsioni della concorrenza è soddisfatta con l'applicazione da parte delle stesse imprese di contratti collettivi nazionali stipulati da associazioni di categoria e organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente più rappresentative a livello nazionale.
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- La norma si propone di garantire l'effettività del principio di libertà sindacale di cui all'articolo 39 della Costituzione. Negli ultimi tempi quel principio e stato messo in discussione, nel settore postale e ferroviario, da interventi normativi volti ad affermare la legittimità dei cosiddetti contratti unici di riferimento (art. 1, comma 14 de D.LGVO n 58/2011 e art. 8, comma 3 bis della legge n 148/2011) e, nel settore aeroportuale, da interpretazioni restrittive volte ad imporre l'applicazione CCNL Assaeroporti (regolamento Enac del 23.3.2011 sulla “Certificazione dei prestatori di servizi aeroportuali di assistenza a terra”).
- Contro l'illiberalità dei contratti unici hanno più volte preso posizione sia l'Autorità Antitrust (audizione alla Camera del 26.10.2001 e segnalazioni nn. 869 de 14.9.2011, del 15.1.2008 e 424 del 26.10.2007) che la magistratura amministrativa (sentenza TAR Lombardia n. 1329 del 7.5.2008 e sentenze del Consiglio di Stato nn. 3450, 3302, 3821 e 3301 del 2006).
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- ORARIO UFFICI DOGANALI
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- Gli Uffici doganali garantiscono tutti i giorni dalle ore 01,00 alle ore 24,00 l'accettazione delle dichiarazioni in procedura ordinaria e in procedura semplificata presentate in via telematica, nonché il riscontro telematico agli operatori dei relativi esiti scaturiti automaticamente dal sistema.
- In particolare è immediatamente comunicato all'operatore l'esito di svincolo delle merci, ovvero di richiesta di ulteriore documentazione, ovvero di visita delle merci. Alla presentazione telematica da parte dell'operatore dell'ulteriore documentazione richiesta, l'Ufficio ne dà riscontro nel più breve tempo possibile comunicando il relativo esito all'operatore.
- Per garantire l'effettiva disponibilità del Servizio Doganale Telematico nei termini indicati nei commi precedenti, le Direzioni territorialmente competenti dell'Agenzia delle Dogane sono autorizzate a stipulare convenzioni con le associazioni di categoria interessate per potersi avvalere, con i relativi oneri a carico delle suddette associazioni, di doganalisti iscritti agli albi professionali di cui alla legge 22 dicembre 1960, n. 1612, e di loro ausiliari accreditati in dogana.
- I moderni traffici commerciali necessitano di servizi doganali H24, sette giorni su sette. Nonostante la telematizzazione, per garantire sulle 24 ore la ricezione e il trattamento delle dichiarazioni in import e in export e degli altri documenti necessari per lo svincolo delle merci occorrerebbe rinforzare le principali dogane italiane (portuali, aeroportuali e dell'interno) razionalizzando la distribuzione sul territorio degli oltre 9.000 dipendenti delle dogane. Questo processo incontra peraltro ostacoli di tipo normativo e sindacale, di non facile superamento.
- Questa circostanza, unita alle carenze infrastrutturali e alle disfunzioni burocratiche del sistema logistico italiano, sta progressivamente provocando distorsioni d traffico verso dogane di paesi europei più efficienti.
- Solo in termini di diritti doganali, al netto delle risorse proprie delI'UE, e senza contare l'indotto trasportistico e delle lavorazioni logistiche, questo dirottamento provoca un danno diretto e immediato per l'Erario stimabile interno a 1 miliardo di euro l'anno.
- La norma che si propone, ispirata alla disciplina degli ausiliari del traffico di cui alla legge 127/1997, è finalizzata a risolvere in tempi brevi e senza oneri a carico dello Stato la carenza di personale doganale ricorrendo alla certificata capacità professionale degli “spedizionieri doganali” (di cui agli articoli 40 e segg. del Testo Unico delle Leggi Doganali e alla legge professionale 1612/1960), nonché a la disponibilità a finanziare l'iniziativa da parte delle Associazioni di categoria interessate. Quelle Associazioni (degli industriali, dei commercianti, degli operatori della spedizione, del trasporto e della logistica delle merci) si candidano infatti a convenzionarsi con la competente Direzione Regionale delle Dogane per accollarsi l'onere di retribuire gli spedizionieri doganali che verranno impiegati dalla Dogana per garantire alcuni servizi essenziali da svolgersi esclusivamente in via telematica sulle 23 ore.
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