In attesa del pronunciamento del tribunale sul futuro di SeaFrance, il gruppo DFDS rilancia la propria offerta d'acquisto

Il gruppo armatoriale danese DFDS ha chiuso il terzo trimestre di quest'anno con un utile ante imposte di 332 milioni di corone danesi (44,6 milioni di euro), in crescita del 48% rispetto a 225 milioni di corone danesi nel corrispondente periodo del 2010. I ricavi sono diminuiti del 7% a 3.110 milioni di corone danesi e l'utile operativo si è attestato a 424 milioni di corone danesi (+24,3%).

Nei primi nove mesi del 2011 il gruppo ha totalizzato un utile ante imposte di 640 milioni di corone danesi, con un incremento del 111% sul periodo gennaio-settembre dello scorso anno. I ricavi sono aumentati del 28% a 8.879 milioni di corone danesi e l'utile operativo è cresciuto del 44% a 704 milioni di corone danesi

Intanto il presidente e amministratore delegato di DFDS, Niels Smedegaard, ha rilanciato la validità dell'offerta presentata dal gruppo danese insieme con la francese Louis Dreyfus Armateurs (LDA) per acquisire la compagnia di navigazione SeaFrance del gruppo ferroviario SNCF ( del 26 luglio 2011).

È atteso per oggi il pronunciamento del tribunale commerciale di Parigi sul futuro di SeaFrance, che è indirizzato unicamente in due direzioni: la liquidazione della società oppure la sua cessione. In attesa della sentenza, ieri SeaFrance ha improvvisamente annunciato la decisione di interrompere per 48 ore il proprio servizio marittimo che collega i porti di Dover e Calais per salvaguardare – ha spiegato la compagnia - la sicurezza dei passeggeri, degli equipaggi, dei veicoli e delle navi.

Smedegaard ha sottolineato che l'offerta presentata da DFDS e LDA è l'unica opzione per consentire il salvataggio di SeaFrance e, secondo quanto riportato dal quotidiano francese “La Voix du Nord”, il presidente e CEO di DFDS ha definito un «miraggio» l'ipotizzata costituzione di una cooperativa da parte dei dipendenti di SeaFrance con l'obiettivo di salvare la compagnia in quanto – secondo Smedegaard – tale soluzione non assicurerebbe i mezzi finanziari per garantire l'attività delle quattro navi della flotta e dei dipendenti.

La proposta d'acquisto di DFDS è fortemente avversata dai sindacati in quanto prevede il mantenimento di sole tre navi e di 460 degli attuali mille posti di lavoro circa (lo scorso anno ne erano già stati tagliati 700).