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È inutile collegare il porto canale di Cagliari con la rete ferroviaria, sostiene Assospedizionieri Sardegna
L'associazione rilancia il progetto di far partire la zona franca doganale nel capoluogo
17 novembre 2011
Assospedizionieri Sardegna boccia l'ipotesi avanzata dall'Autorità Portuale e dall'assessorato regionale ai Trasporti di collegare il porto canale di Cagliari con la rete ferroviaria. Intervenendo stamani al convegno dedicato alla presentazione del “Progetto Territori Snodo/2 - Sardegna piattaforma logistica del Mediterraneo”, che si è svolto nel capoluogo regionale, il segretario di Assospedizionieri Sardegna, Salvatore Plaisant, ha sottolineato che «a Cagliari non serve il collegamento del porto canale con la rete ferroviaria. Siamo in un'isola e le esigenze sono diverse rispetto al continente».
L'associazione delle case di spedizione sarde ha ricordato che il progetto, finanziato dal ministero delle Infrastrutture e dall'assessorato regionale dei Trasporti, ha l'obiettivo, attraverso il rafforzamento della rete dei servizi e delle infrastrutture portuali e ferroviarie, di generare le condizioni ottimali per rendere conveniente, da parte di aziende e operatori del trasporto, inserire la Sardegna lungo la propria catena di produzione e trasporto sfruttando la centralità dell'isola nel Mediterraneo occidentale.
L'opinione di
inforMARE
Nel suo intervento odierno Plaisant ha detto ciò che in continente si sa benissimo da anni, ma che nessuno dice (nemmeno noi). O meglio: uno che l'ha ripetuto sovente negli anni scorsi c'è. È Mauro Moretti, da cinque anni amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane (FS) e in precedenza dirigente e consigliere d'amministrazione della stessa azienda.
Nelle sue innumerevoli partecipazioni a convegni sui temi del trasporto, della logistica e della portualità - a molti dei quali noi di inforMARE abbiamo assistito - Moretti ha sempre sostenuto che il trasporto ferroviario delle merci sulle tratte inferiori ai 250-300 chilometri non è competitivo rispetto all'autotrasporto. Come dire che per gran parte dei trasporti nazionali la ferrovia è fuori gioco. Ci sarà sfuggito, ma mai abbiamo sentito alcun relatore controbattere con veemenza questa tesi.
Chiamato a rendere più efficiente il gruppo ferroviario pubblico italiano, Moretti ha apertamente ripetuto che quel segmento di business non è produttivo per l'azienda.
Molti ora si stupiscono perché FS sta progressivamente abbandonando il trasporto merci a medio-corto raggio. Noi no.
B.B.
Nel corso dell'incontro odierno Plaisant ha espresso le perplessità di Assospedizionieri sulla proposta già lanciata dal neo presidente dell'Autorità Portuale di Cagliari, Piergiorgio Massidda, e sostenuta dall'assessore regionale ai Trasporti, Christian Solinas, sulla necessità strategica di collegare il porto canale con la rete ferroviaria. «Nell'ultimo Libro Bianco dei Trasporti del 2011 - ha rilevato Plaisant - la Commissione Europea ha preso atto che il trasporto merci, sulle distanze inferiori a 300 chilometri, continuerà ad essere effettuato per larghissima misura con autocarri. Così in continente, a maggior ragione in Sardegna, che è un'isola».
Assospedizionieri Sardegna ha invece rilanciato il progetto di far partire la zona franca doganale a Cagliari. «Con l'incremento del movimento che porterà - ha rilevato Plaisant - si potrà potenziare, o meglio introdurre fin da ora il collegamento tutto merci (container e semirimorchi) sulla tratta Cagliari-Genova per far sì che la Sardegna riceva merci destinate al continente e non viceversa, come succede attualmente».
Nel suo intervento Plaisant ha evidenziato anche alcuni dati significativi: «per le grandi destinazioni, cioè per Paesi europei ed extraeuropei, il movimento dei contenitori (teu) con merce sarda, per cui viene utilizzato il porto di Cagliari, è in costante aumento: si è registrato un +55,3% nel 2010 e si prevede un ulteriore +33,1% nel 2011». «Per noi spedizionieri - ha concluso - è fondamentale la qualità globale del servizio: tempi di resa, transit time, frequenza, puntualità di consegna, non rottura del carico».
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