- Lo sviluppo di infrastrutture dedicate e l'innovazione logistica sono due fattori chiave per potenziare il trasporto intermodale delle merci in Europa. Queste sono le principali ricette evidenziate nel corso del convegno “Come superare il tuttostrada?” organizzato dal Consolato Generale di Svizzera a Milano che si è tenuto lo scorso 9 novembre presso il Centro Svizzero di Milano e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Toni Eder, vice direttore dell'Ufficio federale elvetico dei Trasporti, e di Raffaele Cattaneo, assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia.
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- Secondo il direttore generale della società logistica GEFCO Italia, Pierre-Jean Lorrain, è fondamentale “fare rete” perché tutti gli attori in gioco facciano un passo in avanti: «superare il tuttostrada - ha detto Lorrain - è sicuramente una delle nostre sfide principali, e non potrebbe essere altrimenti visto che è la stessa Unione Europea che ci chiede scadenze immediate e impegni notevoli, ma non dobbiamo dimenticare che ci deve essere un impegno congiunto». Il dirigente del gruppo transalpino ha sottolineato che per ridurre il traffico su gomma è necessario migliorare il trasporto ferroviario e ciò è possibile solo grazie a nuovi investimenti in infrastrutture: «perché, ora come ora, con le caratteristiche dei vagoni e dei binari in Italia - ha rilevato - un costo sostenibile sul ferroviario non c'è, almeno sulla media distanza. È quindi necessario che le istituzioni si facciano carico di un potenziamento ferroviario, di nuovi accorgimenti legislativi e di una nuova ventata di liberalizzazioni, per avere maggiore flessibilità e costi più accessibili».
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- Tuttavia - ha proseguito Lorrain - l'introduzione di misure di liberalizzazione del traffico ferroviario e l'ottimizzazione delle infrastrutture esistenti da sole non basterebbero. Anche gli operatori logistici devono fare la loro parte: «dobbiamo essere in prima linea - ha precisato - per spostare il traffico merci da strada a ferrovia. E questo è possibile solo grazie a una gestione più razionalizzata dei costi, riorganizzando i processi e limitando il più possibile le inefficienze. Ma gli stimoli devono giungere anche dai nostri clienti, che spesso in passato chiedevano unicamente servizi all'insegna della flessibilità e rapidità. Abbiamo lavorato molto per cambiare tale approccio e per far capire loro l'importanza dell'intermodalità». Il direttore generale di GEFCO Italia ha comunque osservato che oggi questo condizionamento della committenza è minore e sempre più clienti incentivano soluzioni intermodali: «ovviamente - ha concluso - è nostro compito migliorare questo trend per un futuro nei trasporti sempre più sostenibile».
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