- Per la valorizzazione del sistema portuale della provincia di Grosseto serve una maggior chiarezza normativa sulle concessioni portuali ed è necessaria una pianificazione complessiva del sistema portuale nel suo insieme. Lo hanno rilevato l'assessore regionale toscano all'Urbanistica e al territorio, Anna Marson, e il vice presidente della Provincia di Grosseto, Marco Sabatini, a conclusione di un incontro tenutosi nei giorni scorsi per analizzare la situazione del porto di Talamone, esame che è stato esteso all'intero sistema portuale grossetano.
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- «La costa della provincia di Grosseto - ha spiegato l'assessore Marson - è caratterizzata da un sistema complesso di porti, approdi e punti di ormeggio che rappresenta un'ottima opportunità per l'economia e l'occupazione, se valorizzato nel suo insieme in relazione alle specificità del patrimonio territoriale maremmano. Un patrimonio, derivante da un particolare contesto territoriale e storico-sociale, dalle assolute potenzialità ancora però non del tutto valorizzate». «È evidente - ha aggiunto - che l'economia del mare costituisce un elemento fondamentale per il modello di sviluppo economico della provincia di Grosseto, ma è purtroppo altrettanto evidente che tali potenzialità siano ancora frenate da poca chiarezza in materia di normativa sulle concessioni e, soprattutto, dall'assenza di una pianificazione che possa dare certezze ad una più puntuale programmazione delle attività».
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- «La carenza di pianificazione negli ambiti portuali - ha concordato il vice presidente dell'ente provinciale Sabatini - rappresenta una criticità per i nostri territori ed affrontare esclusivamente le situazione emergenziali rappresenta un approccio poco lungimirante che il sistema degli enti locali non può più permettersi». «Per questo motivo - hanno detto Marson e Sabatini - abbiamo condiviso un percorso che, come richiesto sia dal PIT che dal PTC, elabori un quadro conoscitivo più attento della portualità provinciale e che assegni ad ogni porto della Maremma funzioni specifiche anche in relazione ai diversi contesti territoriali. Ciò tenendo conto di valutazioni sulla domanda effettiva, sulla sostenibilità del dimensionamento complessivo del sistema, sulle diverse compatibilità ambientali e paesaggistiche per verificare le opportunità legate alla riqualificazione delle infrastrutture per la nautica da diporto e il charter nautico».
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- «Una visione di rete dei porti grossetani insomma - ha precisato Sabatini - che permetta una riorganizzazione integrata della filiera portuale e che vada verso l'obiettivo di consolidare, e dove possibile sviluppare, in modo coordinato e coerente con il carattere dei luoghi, le diverse attività che gravitano intorno ai porti: pesca, diporto, interfaccia urbana del waterfront, ricettività, crocieristica, sport acquatici, ittiturismo, cantieristica ed altro».
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- Marson e Sabatini hanno concluso l'incontro prevedendo la possibilità di intavolare un percorso di pianificazione, da condividere in tempi certi fra Regione, Provincia e Comuni, al quale va affiancato un sistema di gestione degli ambiti portuali economicamente più dinamico e partecipato, in discontinuità con il passato, anche recente.
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