- Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha inviato una lettera a Corrado Passera, neo ministro dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, con l'obiettivo di ottenere un incontro per discutere della crisi che ha colpito il porto di Gioia Tauro e delle strategie per il suo rilancio.
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- «La crisi che dal 2009 ha investito il porto di Gioia Tauro - ha scritto Scopelliti - rischia di avere delle ricadute rilevanti sull'intera economia della Regione Calabria e di tutto il Meridione d'Italia. La problematica si inserisce in una questione più generale relativa al transhipment, il cui sviluppo ha subito una forte contrazione che ha provocato una consistente riduzione dei volumi e dei noli, con ripercussioni negative su tutto il sistema portuale italiano».
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- Nella lettera Scopelliti ha evidenziato come il porto calabrese sia considerato il più grande terminal portuale di transhipment del Mediterraneo, con volumi di traffico superati solo dal porto di Port Said, e che tuttavia da poco meno di un anno è stato abbandonato dalla compagnia danese Maersk, numero uno al mondo nel trasporto marittimo di container, con la conseguenza che oggi l'unico cliente risulta essere il gruppo armatoriale MSC. «Questo - ha rilevato - ha comportato una diminuzione di volumi sullo scalo ed un ridimensionamento delle forze lavoro, considerato che MCT (Gruppo Contship), l'azienda terminalista per il porto di Gioia Tauro, ha dichiarato un esubero di personale, avviando dal mese di luglio la cassa integrazione per oltre 450 persone».
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- Nella missiva il governatore calabro ha ricordato come lo scorso mese di maggio, su iniziativa dell'ex ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli «sia stato attivato un tavolo con la partecipazione dei ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro, della Regione Calabria e delle parti sociali, al fine di individuare misure urgenti per una soluzione alla crisi attuale che coinvolge il porto di Gioia Tauro nonché per individuare e supportare una concreta azione di rilancio di questa infrastruttura».
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- Sottolineando il particolare momento di crisi economica internazionale e l'importanza del problema esposto, Scopelliti ha concluso la lettera chiedendo al ministro Passera «di voler promuovere uno specifico incontro al fine di proseguire un lavoro che ci auguriamo possa portare dal nuovo governo nazionale e dal ministero da lei rappresentato, importanti risposte per Gioia Tauro».
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- L'iniziativa del presidente della Regione è stata aspramente criticata dal segretario generale della CGIL Piana di Gioia Tauro, Antonino Calogero, secondo cui «la lettera di Scopelliti a Passera è davvero deludente ; non contiene respiro strategico - ha spiegato - e soprattutto non valorizza quanto si è messo in campo e fatto nei mesi scorsi, grazie pure ai sacrifici, tuttora in corso, dei lavoratori. Del resto - ha rilevato Calogero - anche l'idea surreale che, attraverso i viaggi a casa di Aponte, si poteva risollevare il porto sembra essersi infranta».
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- Il rappresentante sindacale ha osservato che «stiamo vivendo un momento epocale nel Paese e chi governa è chiamato a scelte decisive per la tenuta futura dell'Italia. In questa ottica l'approccio stesso di richiesta di intervento deve, pure per noi calabresi, cambiare. Serve iniziare a porsi con le idee chiare, guardando al merito e indicando da subito idee di sviluppo, per frenare il declino, ma soprattutto per meritare fiducia e dimostrare che l'intervento che si chiede punti, non alla tasca o alla speculazione, ma alla crescita e al rilancio. Non accetteremo più - ha proseguito Calogero - interventi tampone o pasticci che servirebbero, forse, solo a salvare l'anima, non riuscendo a creare un rilancio strutturale e competitivo del porto. Per fortuna il ministro Passera è uomo competente e conosce, certamente, di suo le dinamiche che si muovono intorno al porto di Gioia Tauro e nel transhipment. Infatti, avremmo preferito che da subito si individuasse una strategia e si assumessero impegni».
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- «Ci preoccupa - ha sottolineato il segretario generale della CGIL Piana di Gioia Tauro - quanto sta accadendo in giro per il mondo, per ultimo a Tangeri; ciò ribadisce con forza che per il nostro porto non c'è futuro senza logistica e non c'è logistica senza intermodalità. Non solo questo! Ormai è certo che, per essere competitivi e lungimiranti, la logistica e l'intermodalità dobbiamo farle subito e meglio degli altri! Ci chiediamo,dunque, che senso ha una lettera di richiesta di incontro dal tono solo “questuante”? Senza una assunzione di responsabilità ed un impegno che anticipi quello che ciascuno è pronto a fare si ha solo il senso di chi sta cercando di spostare sugli altri il problema, al fine di precostituire eventuali capri espiatori».
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- «Oggi - ha concluso Calogero - l'Italia paga la crisi della politica ed è impegnata in un governo di salvezza nazionale. Uno dei punti cruciali per l'uscita dalla crisi sarà la capacità che avremo di metterci in campo per favorire la ripresa e la crescita, rilanciando il Sud avvicinandolo al resto del Paese. Una condizione essenziale tanto che è stato istituito con ampi poteri il ministero della Coesione. Il nostro porto, per quello che rappresenta, può ancora essere la leva su cui investire, per far tornare a crescere il Paese. Questo avverrà solo che insieme a parti sociali responsabili ci sarà anche una Regione competente ed in grado di elaborare proposte e idee concretamente realizzabili. Scopelliti deve capire che è per tutti partita una nuova sfida senza tattiche o alchimie. Nei mesi scorsi CGIL, CISL, UIL e UGL non solo hanno difeso i posti di lavoro, ma hanno saputo sviluppare proposte e misure concrete per il rilancio del porto. In fondo Scopelliti non doveva fare altro che allegare alla richiesta le nostre piattaforme. Riteniamo perciò che l'incontro prossimo debba servire a rafforzare nel un impegno comune per rendere credibile la Calabria e meritare la fiducia del governo per il futuro».
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