- Riduzione delle tasse di ancoraggio almeno fino al 2015 e fiscalizzazione degli oneri sociali nella misura del 45% sono tra le misure previste per consentire al porto di Gioia Tauro di superare l'attuale crisi che ha inciso sensibilmente sui volumi di traffico containerizzato movimentati dallo scalo calabro ed ha avuto un forte impatto sull'occupazione generata dall'attività portuale, con oltre 700 lavoratori attualmente in cassa integrazione sui circa 3.000 complessivi tra diretti ed indotto.
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- Ieri a Catanzaro, nella sede della presidenza della Regione Calabria, si è svolta la riunione operativa interistituzionale dedicata al porto in vista del prossimo tavolo nazionale ministeriale. Tra le proposte e i provvedimenti avanzati nel corso dell'incontro, da sottoporre nel corso del prossimo “Tavolo nazionale sul Porto di Gioia Tauro” con il ministero e quindi con il governo, figurano una serie di interventi correttivi finalizzati alla riduzione dello squilibrio competitivo dei porti di transhipment del Sud d'Italia, primo fra tutti Gioia Tauro, verso i porti nord africani, in attesa di una ripresa dei volumi di traffico.
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- Le più importanti misure programmate includono appunto la riproposizione anche per gli anni futuri, almeno fino al 2015, della disposizione legislativa che consente alle Autorità Portuali di ridurre le tasse di ancoraggio e l'accesso per almeno tre anni a possibili agevolazioni fiscali, ovvero fiscalizzazione degli oneri sociali, nella misura del 45%, ad oggi gravanti sugli imprenditori privati (articoli 16, 17, 18 della legge 84/94). L'ente regionale ha ricordato che l'intervento dei valori attuali della contribuzione previdenziale ed assistenziale per la parte posta dalla legge a carico del datore di lavoro, su base 2011, ammonta a 9,7 milioni di euro all'anno. Considerato che lo scorso anno i porti di Cagliari, Taranto e Gioia Tauro hanno movimentato 4.062.000 teu - ha spiegato l'ente - questa ridurrebbe i costi di circa 4,5 euro per contenitore (doppio movimento da nave a nave).
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- È inoltre prevista l'applicazione di una politica di risparmio energetico attraverso la riduzione delle accise sui prodotti energetici utilizzati per le attività portuali. La direttiva 2003/96/CE, recepita con legge 28/04/2005 n.62 - ha ricordato la Regione - attribuisce agli Stati membri il potere di detassare i carburanti dei mezzi di trasporto non omologati alla circolazione su strada, quali i veicoli utilizzati nelle operazioni portuali.
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- È stata anche stabilita la necessità di un tavolo urgente con Rete Ferroviaria Italiana (RFI), della verifica dello stato degli interventi sottoscritti nell'Accordo di Programma Quadro, del rinnovo del blocco dell'incremento degli oneri di concessione, della riduzione dei costi dei servizi tecnico nautici, dell'autonomia finanziaria dell'Autorità Portuale, della conclusione dell'iter per l'ottenimento del decreto Area di Crisi attualmente in istruttoria presso il ministero dello Sviluppo Economico.
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- Un risultato importante - è stato sottolineato - sarebbe anche ottenere una norma che obblighi le merci in transito da Gioia Tauro verso altri porti italiani ad essere sdoganate in Calabria prima del loro trasferimento, per contribuire in modo importante alla fiscalità regionale.
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- Inoltre, su richiesta dei sindaci dell'area del porto, è emersa la necessità di eliminare o alleggerire l'iter per l'ottenimento del parere paesistico che disincentiva notevolmente le potenzialità di investimento nell'area.
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- L'incontro di ieri è stato presieduto dalla vicepresidente della Regione, Antonella Stasi, e ha registrato la presenza, tra gli altri, del presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, del presidente dell'Autorità Portuale di Gioia Tauro, Giovanni Grimaldi, di Medcenter Container Terminal (MCT) rappresentata da Domenico Bagalà, della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro rappresentata dal comandante Diego Tomat. Presenti tutte le sigle sindacali di categoria, i sindaci del comprensorio ed i rappresentanti degli operatori portuali.
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- «Gioia Tauro - ha commentato la vicepresidente dell'ente regionale Stasi - può diventare un volano per l'intera economia del Mezzogiorno d'Italia, se si realizza un piano integrato di sviluppo e soprattutto se viene messo in campo un programma complessivo che possa prevedere, la collocazione di Gioia Tauro nel “Piano della logistica nazionale”, un intervento diretto da parte del ministero delle Infrastrutture sugli investimenti che RFI deve fare in Calabria, il ruolo che il governo italiano intende svolgere nella politica euro mediterranea sul tema del transhipment».
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