Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
15:44 GMT+1
Il Cipe sblocca 1,1 miliardi di euro per il secondo lotto costruttivo del Terzo Valico Genova-Milano
Burlando: «a gennaio può partire il cantiere»
6 dicembre 2011
Come auspicato dal premier italiano Mario Monti quale misura per promuovere una ripresa dell'economia italiana, nella riunione odierna il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe) ha sbloccato investimenti nel settore delle infrastrutture assegnando tra l'altro 1,1 miliardi di euro al secondo lotto costruttivo non funzionale della Linea AV/AC Milano-Genova (il cosiddetto Terzo Valico dei Giovi), oltre 919 milioni di euro al 20° lotto costruttivo non funzionale della Linea AV/AC Treviglio-Brescia e 600 milioni di euro al Sistema MO.S.E (9ª tranche).
Commentando l'assegnazione dei fondi al progetto del Terzo Valico, nel corso della riunione odierna del consiglio regionale ligure, il presidente della giunta, Claudio Burlando, ha ricordato che «il precedente governo ha finanziato il primo lotto di 600 milioni e poche ore prima di che Berlusconi si dimettesse, Cociv e Rfi hanno firmato il contratto per l’avvio del cantiere. Monti in sede Cipe - ha sottolineato - ha sbloccato stamani risorse per 1,2 miliardi di euro per il secondo lotto dei lavori del Terzo Valico ferroviario Genova-Milano. Siamo quindi a un miliardo e 800 milioni di fondi, pari ad un terzo del necessario, in pratica siamo molto avanti nel finanziamento e si può partire con i lavori. Il contratto firmato da Cociv e Rfi - ha precisato Burlando - non è ancora quello definitivo perché manca il pieno accordo degli enti locali e Autorità Portuale sui cantieri, il trasporto e lo smaltimento dello smarino. Abbiamo già previsto di affrontare tali questioni con enti locali, Cociv e Autorità Portuale e pensiamo di concludere questa fase prima delle vacanze di Natale. Se è così - ha spiegato - a gennaio può partire il cantiere».
IL CORSIVO
Oltre che un illustre tecnico dell'economia Mario Monti ci appare anche nelle vesti di valente filosofo, discepolo di una scienza che chiede allo studioso di mettere costantemente in dubbio le proprie convinzioni.
Talvolta dottrine differenti si sovrappongono in aree di cui non si sa stabilire l'appartenenza. È difficile muoversi su questi terreni con coerenza e dirittura, quasi che si camminasse sulle sabbie mobili. Non ci sembra affatto strano che qualcuno vacilli attraversando questi territori.
Ci sconcerta, però, che barcolli chi - come Mario Monti - è sempre stato sostenuto da una granitica linea direttrice di pensiero: la libera concorrenza.
Non ci stupisce invece che l'aula di Montecitorio possa apparire anche al nuovo premier come un terreno paludoso e mefitico. Così deve averlo percepito ieri il presidente del Consiglio dei ministri quando ha presentato ai deputati la manovra finanziaria decisa dal suo governo per salvare l'Italia.
Probabilmente lunedì Monti era malfermo sulle gambe quando ha esortato gli italiani a ponderare bene la scelta delle loro compere: «pensiamo altresì, in queste settimane che precedono le festività natalizie - ha spiegato proseguendo la sua disamina sulla situazione economica nazionale - che quando si acquista un bene o un manufatto prodotto in Italia, non solo si sceglie la qualità delle conoscenze e delle esperienze che in esso sono racchiuse, ma si contribuisce a tenere in vita aziende e a sostenere posti di lavoro sul nostro territorio».
Sentendosi sprofondare nella melma politica e soffocare dai miasmi, probabilmente Monti ha semplicemente invocato l'aiuto dei suoi concittadini, con buona pace della libera concorrenza.
Altra spiegazione non sappiamo dare. Anzi no, ne abbiamo un'altra: il tecnico Monti sta scavalcando la filosofia per approdare direttamente alla politica, il Regno dell'Incoerenza.
Forse Monti è ad un tempo la persona giusta per far uscire l'Italia dalla crisi e tra quelle che hanno contribuito a portarcela.
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore