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As.Pro.Na.Di. propone che l'imposta annuale di stazionamento delle unità da diporto sia tramutata in una «tassa sull'ecologia»
Inoltre l'associazione chiede che una parte della tasse incassate siano investite in infrastrutture nautiche, servizi e contributi per la ricerca
12 dicembre 2011
As.Pro.Na.Di., l'Associazione dei Progettisti della Nautica da Diporto, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Mario Monti, che pubblichiamo di seguito, in cui si invita il governo a variare la disposizione relativa alla tassazione sulle imbarcazioni da diporto contenuta nel decreto legge n. 201 dello scorso 6 dicembre ribattezzato dallo stesso premier decreto “Salva Italia”.
Il provvedimento dell'esecutivo, all'articolo 16 relativo alle “Disposizioni per la tassazione di auto di lusso, imbarcazioni ed aerei”, prevede tra l'altro, al comma 2, che “dal 1° maggio 2912 le unità da diporto che stazionino in porti marittimi nazionali, navighino o siano ancorate in acque pubbliche, anche se in concessione a privati, sono soggette al pagamento della tassa annuale di stazionamento, calcolata per ogni giorno, o frazione di esso, nelle misure di seguito indicate: a) euro 5 per le unità con scafo di lunghezza da 10,01 metri a 12 metri; b) euro 8 per le unità con scafo di lunghezza da 12,01 metri a 14 metri; c) euro 10 per le unità con scafo di lunghezza da 14,01 a 17 metri; d) euro 30 per le unità con scafo di lunghezza da 17,01 a 24 metri; e) euro 90 per le unità con scafo di lunghezza da 24,01 a 34 metri; f) euro 207 per le unità con scafo di lunghezza da 34,01 a 44 metri; g) euro 372 per le unità con scafo di lunghezza da 44,01 a 54 metri; h) euro 521 per le unità con scafo di lunghezza da 54,01 a 64 metri; i) euro 703 per le unità con scafo di lunghezza superiore a 64 metri”.
Al comma 7 dell'articolo si precisa che “sono tenuti al pagamento della tassa di cui al comma 2 i proprietari, gli usufruttuari, gli acquirenti con patto di riservato dominio o gli utilizzatori a titolo di locazione finanziaria”.
Nella missiva a firma del presidente di As.Pro.Na.Di., Giovanni Ceccarelli, l'associazione propone il cambiamento di questa imposta «da tassa sul bene a tassa sull'ecologia», «tassando le emissioni piuttosto che l'oggetto». Inoltre l'associazione chiede «che una parte della tasse incassate siano investite in infrastrutture nautiche, servizi utenti e contributi per la ricerca legata ad una nautica ecosostenibile».
Egregio Presidente del Consiglio Prof. Mario Monti,
Egregio Ministro per lo Sviluppo Economico dott. Corrado Passera
Le riscrivo in qualità di Presidente in rappresentanza dell'Associazione As.Pro.Na.Di - Progettisti Nautica da Diporto, e dei miei colleghi, soci che hanno contribuito: Sergio Abrami, Franco Gnessi, Attilio Albeggiagiani, Davide Tagliapietra, Benedetto Inzerillo, Giovanni Maria Grasso, Maela Lenci, Davide Zerbinati, per portare il nostro contributo diretto in queste ore cruciali del Vostro dibattito.
Siamo progettisti navali e come tali conosciamo bene ogni aspetto del nostro settore.
Desideriamo sottoporLe alcune nostre proposte per variare quella da Lei proposta da tassa sul bene a tassa sull'ecologia, (ribadendo il concetto già espresso con la nostra precedente comunicazione del 07-12-12 a Lei indirizzata).
Con questa proposta vogliamo salvaguardare il più grande bene che abbiamo: l'ambiente, tassando le emissioni piuttosto che l'oggetto.
La tassa per le imbarcazioni sia a vela con motore ausiliario che a motore, deve essere pagata in funzione dei kilowatt termici complessivi presenti a bordo e non della lunghezza fuori tutto come proposto ora, a partire comunque dai 10 metri fuori tutto .
Tassazione sostanzialmente solo sui motori endotermici.
Tassando tutti i kW installati a bordo (generatori compresi), trovando il modo di distinguere tra motori moderni con ridotte emissioni nocive.
Incentivazione per propulsione ibride, esenzione per propulsioni elettriche.
L'effetto sarebbe introito immediato per le casse dello stato e i grandi sacrifici per gli operatori e gli utenti sarebbero giustificabili quanto meno, per applicare in anticipo normative che prima o poi ci saranno comunque imposte, come nel settore automobilistico avviene già.
I.E.:
Le imbarcazioni a vela dovranno essere comunque "premiate" rispetto ad un'imbarcazione a motore.
Incentivare le nuove costruzioni eseguite secondo criteri ecosostenibili sia durante la fase di produzione che di esercizio. Si incentiverebbe lo svecchiamento del parco barche. (L'associazione sta studiando una serie di metodologie per la progettazione ecosostenibile che potrebbe essere un futuro strumento di riferimento per la progettazione navale.) Il progettista dovrà progettare tenendo ben presente ogni singolo fattore del LCA (life cycle assesment) e questo essere ufficialmente certificato.
Istituire altre aree protette con accesso a pagamento in proporzione alle emissioni.
Ripartizione della tassa sui motori secondo la Vetustà per tutte le imbarcazioni.
Esenzione per barche oltre 20 anni
Sconto 50% per imbarcazioni da 15 a 20 anni
Sconto 25% per imbarcazioni da 5 a 10 anni
esenzione totale per propulsioni elettriche
esenzione del 25% per propulsioni ibride
In ultimo chiediamo che una parte della tasse incassate siano investite in infrastrutture nautiche, servizi utenti e contributi per la ricerca legata ad una nautica ecosostenibile.
Rinnoviamo anche in questa sede la nostra volontà e disponibilità a collaborare con Voi ad un tavolo tecnico.
Ringraziamo per la cortese attenzione,
Ing. Giovanni Ceccarelli Presidente di AS.PRO.NA.DI
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
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