Lo scorso anno il comparto ha generato un volume d'affari record di 35,2 miliardi di euro
15 dicembre 2011
Nel 2010 l'industria crocieristica europea ha generato un volume d'affari record di 35,2 miliardi di euro, una cifra che corrisponde ad oltre il 30% dell'intero mercato crocieristico mondiale e che rappresenta una crescita del 3% rispetto ai 34,1 miliardi di euro complessivi del 2009. Lo sottolinea l'ultimo rapporto 2011/12 sullo stato del settore delle crociere in Europa pubblicato dall'European Cruise Council (ECC), organizzazione che rappresenta le principali compagnie crocieristiche che operano nel mercato europeo.
«È incoraggiante e davvero notevole - ha commentato Manfredi Lefebvre D'Ovidio, presidente dell'associazione e presidente della compagnia Silversea Cruises - che in questi tempi di estrema incertezza l'industria crocieristica continui a crescere costantemente e a fornire un contributo sociale ed economico reale all'economia europea».
Lo scorso anno il mercato crocieristico europeo ha totalizzato 5,54 milioni di passeggeri rispetto a 5,00 milioni nel 2009. «Il numero di europei e non europei che hanno scelto una vacanza crocieristica in Europa - ha evidenziato il presidente di ECC - è più che raddoppiato negli ultimi dieci anni a più di cinque milioni. Il rapporto mostra che il settore ha generato 35,2 miliardi di euro di beni e servizi e che le prenotazioni in Europa sono aumentate del 9,3%». «Il comparto - ha aggiunto - genera occupazione per oltre 300.000 persone in tutta Europa, con un incremento del 55% rispetto al 2005 (e del +4% sul 2009, ndr)».
Inoltre Manfredi Lefebvre D'Ovidio ha rilevato che «attualmente il 99% delle navi da crociera dell'intera flotta mondiale sono costruite da cantieri navali europei, che a loro volta acquistano il 99% delle loro forniture da produttori europei. L'investimento di 10,3 miliardi di dollari in nuove navi annunciato fino al 2014 - ha osservato - dimostra il fatto che l'industria crocieristica costituisce un fattore essenziale per il mantenimento del settore della costruzione navale europea».
Lo scorso anno il solo mercato italiano ha registrato un totale di 889mila crocieristi rispetto a 799mila nell'anno precedente. Per ciò che attiene all'Italia, il rapporto dell'associazione crocieristica europea spiega che lo sviluppo dell'“interporting”, sistema di programmazione degli itinerari crocieristici che permette ai passeggeri di imbarcarsi sulla nave in diversi porti nell'ambito dello stesso itinerario crocieristico piuttosto che sottostare all'offerta di un singolo home port d'imbarco, ha svolto un ruolo importante nel far sì che il mercato italiano sia più che raddoppiato in sei anni tanto da approssimarsi alla quota di un milione di passeggeri.
Il modello dell'interporting, inizialmente sviluppato dal leader del mercato Costa Crociere - spiega il rapporto - è stato poi seguito dal secondo marchio del mercato - MSC Crociere - ed ora il brand internazionale Royal Caribbean International sta seguendo la stessa strada. Anche se l'interporting complica le operazioni a bordo - precisa ECC - presenta notevoli vantaggi in quanto porta le crociere ad avvicinarsi ad un maggior numero di passeggeri. Inoltre amplia ad un numero maggiore di porti, di regioni e di economie locali i benefici di carattere fiscale dell'homeporting rispetto ciò che avviene con gli scali di transito: ad esempio, nel corso di quest'anno le navi di Costa hanno visitato 22 porti in Italia per un totale di 9.000 scali e quattro milioni di passeggeri movimentati, con una crescita del 50% sul 2010.
Il porto di Venezia, che è stato il maggior beneficiario dell'aumento dell'attività in Italia di marchi crocieristici come Costa, MSC e Royal Caribbean International, quest'anno ha raggiunto per la prima volta quota due milioni di passeggeri e i suoi terminalisti hanno registrato incrementi dei ricavi e degli utili fino al +9-10%. Questo volume d'affari - rileva il rapporto - è dieci volte superiore rispetto a dieci anni fa e il prossimo anno l'ultima nave di nuova costruzione di MSC, la MSC Divina, avrà home port a Venezia. Nuovi approdi della tipologia home port saranno programmati anche in altri scali italiani, tra cui Trieste e Ravenna.
Inoltre il rapporto sottolinea come in Italia le crociere siano vendute principalmente attraverso la rete delle agenzie di viaggio, modello che spiega la recente decisione di Costa Crociere di acquisire il 50% del capitale dell'agenzia Welcome Travel di Alpitour World ( del 14 febbraio 2011).
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