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Comune e Autorità Portuale di Venezia hanno concordato linee guida per la gestione del traffico crocieristico
Entro tre mesi sarà effettuata una valutazione congiunta dell'impatto del traffico in termini di emissioni aeree, di rumore, moto ondoso ed effetto sulle rive dei canali. L'obiettivo: “emissioni zero”
16 dicembre 2011
Comune e Autorità Portuale di Venezia hanno concordato alcune linee guida per la gestione del traffico crocieristico a seguito dell'incontro di mercoledì tra il sindaco Giorgio Orsoni e il presidente dell'ente portuale Paolo Costa.
In particolare le due istituzioni hanno convenuto che «il traffico delle navi passeggeri - si legge in una nota congiunta - rappresenta l'ultima testimonianza a Venezia di quelle attività marittimo-portuali costitutive della grandezza della Serenissima dopo il trasferimento di ogni traffico merci nella sezione di Marghera del porto di Venezia, processo avviato in coerenza con le direttive programmatiche nazionali, regionali e locali sin dal “Progetto 80” degli anni settanta dello scorso secolo» e che «il processo si arricchirà con lo spostamento entro il 2013 dei traghetti dalla Marittima al nuovo Terminal delle Autostrade del Mare in fase di realizzazione a Fusina». «Da quella data - hanno spiegato Comune e Port Authority - il terminal di San Basilio-Marittima, ottenuto dalla paziente trasformazione del vecchio porto merci, con una operazione esemplare di recupero del waterfront, sarà interamente dedicato al traffico crocieristico, che verrà contenuto entro i limiti di capacità definiti dalle infrastrutture già realizzate a San Basilio e Marittima e che saranno, d'ora in avanti, solo oggetto di investimenti dedicati a migliorarne i servizi a mare e a terra».
In questa prospettiva l'Autorità Portuale si è impegnata «a rinunciare, sempre dalla stessa data, alle toccate previste per navi da crociera presso la Riva Sette Martiri, modificando il protocollo d'intesa del 2002 relativo alla suddetta banchina da riservare solo all'ormeggio di yacht».
Nel corso dell'incontro Paolo Costa ha illustrato al sindaco le ragioni per le quali lo spostamento degli accosti crocieristici a Porto Marghera confliggerebbe con le ragioni di sicurezza della navigazione e di un utilizzo del canale Malamocco-Marghera all'altezza della tempestività e potenzialità richiesta dai traffici e prossimo ai limiti di capacità anche in relazione alla valorizzazione logistico-portuale delle aree di espansione in corso di approntamento (terminale traghetti a Fusina, allargamento Molo Sali, nuovo terminal container in area Montesyndial, etc.) ed alla domanda portuale dell'attività industriale che ci si augura sostituirà al più presto le attività cessate di Vinyls.
La nota dell'Autorità Portuale e del Comune evidenzia che Costa ha convenuto con il sindaco che le attività crocieristiche, «che costituiscono una componente vitale dell'economia della città, debbono comunque essere rese senza produrre alcun danno a Venezia e minimizzandone gli eventuali fastidi» e, con tale obiettivo, è stato stabilito «di procedere ad una valutazione congiunta, da concludere entro tre mesi, dell'impatto del traffico crocieristico in termini di emissioni aeree, di rumore, moto ondoso ed effetto sulle rive dei canali, attraverso una rilettura congiunta delle analisi scientifiche già condotte e del sistema di monitoraggio in atto. Il tutto al fine di identificare che, anche al di là dei limiti imposti dalle leggi vigenti, si punti ad un obiettivo di “emissioni zero”. L'esercizio - hanno spiegato ente portuale e amministrazione comunale - si dovrà concludere con una chiara definizione degli interventi da condurre e dei comportamenti da far rispettare, che andranno definiti assieme alla Capitaneria di Porto per le materie di competenza».
Inoltre si è convenuto fin d'ora «di concordare con la Capitaneria di Porto l'imposizione dell'uso di carburanti a bassa emissione fin dal passaggio della bocca portuale del Lido e di ritmi di entrata ed uscita delle navi che ne limitino l'impatto in bacino di San Marco e di procedere alla più sollecita realizzazione del “cold ironing” per la fornitura da terra dell'energia elettrica alle navi accostate», nonché «di chiedere al Magistrato alle Acque di Venezia di elaborare uno studio di fattibilità per la realizzazione di un accesso agli accosti di San Basilio-Marittima che riduca la necessità di passaggio delle navi da crociera in bacino San Marco, anche tenendo conto delle proposte a suo tempo esaminate dal Comune di Venezia e dal Commissario di Governo per il contrasto del moto ondoso». È stato infine deciso «che l'Autorità portuale proceda, d'intesa con il Comune di Venezia, all'individuazione di possibili futuri accosti per navi crociere diversi da quelli di San Basilio-Marittima, nell'ottica di non superare nei prossimi anni il numero attuale di accosti attivi previsti in centro storico, ma predisporsi a rispondere alla evoluzione tecnologica ed organizzativa della tipologia di navi».
Inoltre i due enti hanno concordato che, nell'ambito della definizione dei rapporti tra le parti ed al fine di dare una prospettiva definitiva alla sistemazione delle aree portuali, «l'Autorità Portuale metterà a disposizione al più presto - attraverso gli idonei strumenti giuridici - le aree necessarie a consentire l'arrivo del tram a S. Basilio secondo i progetti in corso di elaborazione congiunta; analogamente metterà a disposizione le aree necessarie per la realizzazione del nuovo mercato ittico al Tronchetto». Il Comune di Venezia a sua volta si è impegnato a mettere a disposizione dell'Autorità Portuale le aree necessarie per realizzare la viabilità di uscita dal porto commerciale (via delle Industrie), nonché altre aree di Marghera. Il Comune e l'Autorità Portuale di Venezia hanno concordato anche sulla definizione degli ambiti portuali da destinare ad attività commerciali ed industriali a Marghera.
La nota del Comune e dell'authority portuale si conclude sottolineando che il sindaco ha rappresentato la necessità, e il presidente dell'ente portuale ne ha preso atto, «di dar corso nel più breve tempo possibile: alle procedure per l'attuazione del federalismo demaniale nell'ambito di quanto previsto all'articolo 5 del decreto legislativo 85/2010; alla ridefinizione dei rapporti relativi alla realizzazione del nuovo garage».
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