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Costa Concordia, un assurdo e drammatico naufragio
È di sei morti e 16 dispersi il bilancio dell'incidente causato dall'impatto contro uno scoglio
16 gennaio 2012
Sei morti e 16 dispersi è il terribile bilancio aggiornato a stamani di una tragedia, quella del naufragio della nave da crociera Costa Concordia della compagnia costa Crociere, che - secondo le prime ricostruzioni della vicenda - sarebbe attribuibile ad un errore umano.
La nave, partita da Civitavecchia con a bordo 4.234 persone di cui circa 3.200 passeggeri e mille membri dell'equipaggio, stava effettuando una crociera nel Mediterraneo occidentale quando sabato scorso ha urtato violentemente un gruppo di scogli denominato “Le Scole” in prossimità dell'isola toscana del Giglio. L'impatto ha determinato l'apertura di uno squarcio lungo qualche decina di metri sulla fiancata sinistra della nave, che ha una stazza lorda di 112.000 tonnellate, e in brevissimo tempo Costa Concordia si è inclinata adagiandosi sugli scogli. Le operazioni di abbandono della nave sono state ostacolate dal rilevante sbandamento della nave.
Le prime indagini attribuiscono l'incidente ad un errore umano, addossato al comandante o ad un altro ufficiale della nave che avrebbe deciso di far transitare Costa Concordia troppo a ridosso della costa per portare il saluto della nave agli abitanti dell'isola. L'unità sarebbe giunta a soli 150 metri dalla riva attraversando - ha affermato il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio - un tratto di mare molto pericoloso perché presenta rocce affioranti. Le indagini dovranno stabilire perché Costa Concordia abbia urtato lo scoglio, che ha lasciato un pezzo di roccia conficcato nella fiancata, e come siano state gestite le operazioni di abbandono della nave, che - secondo quanto affermato da alcuni passeggeri - sarebbero state attivate in ritardo e si sarebbero svolte in modo caotico. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha confermato l'avvio di un'indagine ministeriale per accertare le dinamiche, le cause, ed eventuali responsabilità dell'affondamento della nave.
Nelle prime dichiarazioni dopo la sciagura il direttore generale di Costa Crociere, Gianni Onorato, ha spiegato che la compagnia non è in grado di dare risposta a tutte le domande perché - ha specificato - le autorità competenti con la nostra fattiva collaborazione stanno cercando di accertare le ragioni di questo incidente. Sulla base dei primi accertamenti, ancora preliminari - ha precisato - la nave Costa Concordia, al comando del comandante Francesco Schettino, stava effettuando la regolare navigazione da Civitavecchia a Savona quando improvvisamente la nave ha urtato uno scoglio. Il comandante, che era sul ponte di comando della nave in quel momento, resosi conto della gravità della situazione, ha immediatamente effettuato una manovra per mettere in sicurezza i passeggeri e l'equipaggio e ha fatto scattare le procedure di emergenza per prepararsi a un eventuale abbandono della nave». «Purtroppo - ha aggiunto Onorato - questa operazione si è complicata a causa di una inclinazione repentina della nave che ha ostacolato le operazioni di sbarco. Grazie all'impegno di tutte le forze coordinate dalla Guardia Costiera, da quel momento in poi sono state ulteriormente rafforzate le operazioni di salvataggio. Dal primo momento la compagnia ha mobilitato tutte le sue risorse di bordo e di terra mettendo in atto tutti gli sforzi per assistere i nostri ospiti e membri dell'equipaggio in questa situazione e prevenire possibili conseguenze ambientali».
Con una nota diffusa ieri sera, nella quale la compagnia crocieristica ha ribadito «il suo più profondo dolore per questo terribile incidente che ha colpito i suoi affetti più cari: i suoi ospiti, i suoi dipendenti, una propria nave» e «si scusa per le sofferenze e il disagio che queste persone hanno subito e porge le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime accertate», Costa Crociere - pur con le dovute cautele - ha avvalorato le riserve sull'operato del comandante della nave. «Il comandante Francesco Schettino, che era al comando di Costa Concordia - si legge nella nota - è entrato in Costa Crociere nel 2002 come ufficiale responsabile della sicurezza e promosso comandante nel 2006, dopo essere stato comandante in seconda. Come tutti i comandanti della flotta egli ha partecipato ad un continuo programma di aggiornamento e addestramento ed ha superato positivamente tutte le verifiche di idoneità previste. Come già reso noto, la magistratura, con cui Costa Crociere sta collaborando, ha disposto il fermo del comandante, verso il quale sono state mosse gravi accuse. Sembra che il comandante abbia commesso errori di giudizio che hanno avuto gravissime conseguenze: la rotta seguita dalla nave è risultata troppo vicina alla costa, e sembra che le sue decisioni nella gestione dell'emergenza non abbiano seguito le procedure di Costa Crociere che sono in linea e, in alcuni casi vanno oltre, gli standard internazionali».
La compagnia, inoltre, ha confermato la capacità dei propri equipaggi di rispondere alle situazioni di emergenza. «Costa Crociere - ha evidenziato la società armatoriale - opera nel pieno rispetto di tutte le norme relative alla sicurezza ed è fiera dell'impegno che i suoi dipendenti dedicano alla gestione della sicurezza degli ospiti. Tutti i membri di equipaggio dispongono di un certificato BST (Basic Safety Training), vengono formati e addestrati alla gestione di emergenze e ad assistere gli ospiti in caso di abbandono nave attraverso numerose esercitazioni. Ruoli, responsabilità e compiti sono chiaramente definiti e assegnati per consentire la gestione di una situazione così importante.
Tutti i membri dell'equipaggio fanno un'esercitazione di abbandono nave ogni due settimane. Per tutti gli ospiti in crociera è prevista un'esercitazione entro 24 ore dal giorno dell'imbarco, come richiesto dalla legge. Costa Crociere ha un sistema computerizzato che consente di verificare che tutti gli ospiti abbiano partecipato all'esercitazione e porvi di conseguenza rimedio. La preparazione dei membri degli equipaggi Costa Crociere viene periodicamente verificata dalle Guardie Costiere e dagli enti di classificazione indipendenti in linea con il rispetto ai requisiti specificati nel sistema SMS (Safety Management Systems)».
«A bordo di Costa Concordia e di tutte le navi Costa - ha precisato ancora la compagnia - sono disponibili giubbotti di salvataggio, lance e zattere in numero superiore al massimo delle persone che possono essere ospitate dalla nave. Nelle lance sono presenti dotazioni di sicurezza, come riserve d'acqua e cibo, cassette medicinali e strumenti di segnalazione e comunicazione, che consentono di aspettare in sicurezza l'arrivo dei soccorsi. Le lance sono inoltre oggetto di scrupolose verifiche periodiche da parte del personale della nave e degli organismi di certificazione. Tutte le navi Costa Crociere sono certificate dal RINA e sono costruite secondo i più elevati standard e tecnologie».
La compagnia ha concluso evidenziando che «in seguito all'incidente, Costa Crociere è intervenuta immediatamente per impedire un potenziale impatto ambientale e sin dalla giornata di sabato si sta avvalendo della società leader al mondo nel settore, Smit & Salvage, con cui sta elaborando un piano di interventi; le azioni immediate a breve termine sono consistite nel realizzare una barriera di contenimento attorno allo scafo. La magistratura ha sottoposto a sequestro la nave e la VDR - la cosiddetta “scatola nera”. Costa Crociere può quindi accedere alla nave solo con l'autorizzazione delle autorità».
Micky Arison, presidente e amministratore delegato di Carnival Corporation, la capogruppo di Costa Crociere, ha espresso il proprio dolore per l'esito del tragico incidente. Il gruppo crocieristico americano ha reso noto che la compagnia ha una copertura assicurativa per i danni alla nave con una franchigia di circa 30 milioni di dollari e una copertura assicurativa per danni alle persone con una franchigia addizionale di circa 10 milioni di dollari per questo incidente. Inoltre la compagnia è assicurata contro le perdite determinate dal mancato impiego della nave.
Carnival Corporation ha spiegato che è attualmente in corso una valutazione dei danni subiti da Costa Concordia al fine di determinare per quanto tempo la nave rimarrà fuori servizio. Il gruppo ha precisato che l'unità non sarà sicuramente disponibile almeno per la parte restante del corrente anno fiscale e che l'impatto causato dal mancato impiego della Costa Concordia sull'utile dell'anno fiscale, che terminerà il prossimo 30 novembre, sarà pari a circa 85-95 milioni di dollari (0,11-0,12 dollari per azione).
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