- Il presidente dell'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti), Francesco Nerli, che lunedì ha manifestato preoccupazione e perplessità per la mancata risposta del governo nel cosiddetto Decreto Liberalizzazioni di venerdì scorso alle istanze del cluster marittimo-portuale ( del 23 gennaio 2012), è tornato sull'argomento precisando che, relativamente alle norme inserite nel cosiddetto decreto che riguardano la portualità, «è necessario, innanzitutto, garantire il completamento delle procedure di project financing già attivate. Nel contempo - ha precisato - occorre assicurare a tutte le Autorità Portuali la possibilità di utilizzo del meccanismo».
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- «Al fine di rendere concreta la norma in tema di extragettito IVA per le opere portuali - ha ribadito Nerli - rimane fondamentale il ruolo che le banche possono svolgere nel sostenere le necessità finanziarie dei soggetti promotori privati. In quest'ottica, voglio sottolineare l'importanza del ruolo assunto dalle banche nell'unica concreta iniziativa di questo tipo in itinere, ovvero quella di Savona-Vado».
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- Nerli ha quindi chiesto che, in sede di conversione in legge del decreto, «la norma sia resa applicabile a tutti i porti» e ha ricordato che, a questo fine, Assoporti già da tempo aveva inviato al governo una proposta di testo.
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