- «È inconcepibile che si possa fermare l'economia di un Paese per il rischio di una nevicata». Lo ha sottolineato il presidente di ANITA (Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici), Eleuterio Arcese, in una lettera inviata stamattina al presidente del Consiglio, Mario Monti, e ai ministri dell'Interno e dello Sviluppo economico, Cancellieri e Passera, dopo le ordinanze prefettizie di limitazione del traffico commerciale a causa del maltempo.
- «Comprendo l'attivazione di piani di emergenza per maltempo. Tuttavia - ha spiegato Arcese - è inaccettabile che si blocchi il traffico merci su aree strategiche del territorio italiano per presunta neve». «Le prefetture, anziché preoccuparsi di creare corridoi di transito e consentire il normale svolgimento delle attività, sebbene con qualche rallentamento - ha osservato - hanno disposto divieti indifferenziati anche in zone perfettamente percorribili. Tali provvedimenti dimostrano l'incapacità del nostro Paese di affrontare l'emergenza maltempo».
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- “Non ha senso allora - ha proseguito il presidente di ANITA - investire risorse per equipaggiare i veicoli per l'inverno, se alla prima nevicata s'impone un blocco. Sembra paradossale che un Paese che voglia uscire dalla crisi economica al primo peggioramento delle condizioni meteorologiche decida di interdire la circolazione ai mezzi pesanti. Senza considerare il disagio che tale blocco provoca agli autisti che rischiano di rimanere bloccati per giorni sulle strade. Potremmo allora chiudere le aziende nel periodo invernale e mettere i dipendenti in cassa integrazione».
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- «Mi riservo di valutare - ha concluso Arcese - azioni legali per chiedere il risarcimento dei danni derivanti dalla mancata consegna delle merci e per il disagio causato ai conducenti».
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- Secondo Trasportounito ammontano a 250 milioni i danni a carico dell'autotrasporto «a causa - ha denunciato l'associazione dell'autotrasporto - di una gestione dilettantesca e non coordinata degli interventi neve». «Il “piano neve”, da tempo messo a punto dal ministero degli Interni e dalla Polizia Stradale, e finalizzato a fornire le linee guida su procedure, divieti e modalità degli interventi - ha rilevato Trasportounito - è stato del tutto disatteso e ignorato sin dalle prime nevicate della settimana scorsa. È del tutto mancato il previsto coinvolgimento di tutti gli attori, ciascuno per la propria competenza, nella definizione degli interventi anche di emergenza e si è abbandonato il territorio alla totale discrezionalità di ordinanze prefettizie, talora esageratamente prudenti, che hanno costretto migliaia di Tir a stazionare inutilmente su arterie stradali secondarie e in improvvisate aree di sosta, rendendo impossibile il rispetto degli impegni assunti per la consegna delle merci».
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- «Il “piano neve” - ha ricordato Trasportounito - prevedeva, tra l'altro, una gestione coordinata dell'emergenza, una particolare attività da parte delle concessionarie autostradali, il fermo “temporaneo” dei mezzi pesanti in aree di stoccaggio attrezzate, interventi tecnici tempestivi sul manto stradale, un'attività di comunicazione preventiva; inoltre un sistema di autorizzazione selettivo che consentisse ad esempio ai mezzi dotati di catene e di gomme da neve di operare. In realtà - ha accusato l'associazione - il piano della neve è sfociato in banalissimi blocchi e divieti, anche se le strade si presentavano accessibili, senza alcun tipo di assistenza e informazioni, con deviazioni improbabili su strade provinciali mentre le autostrade erano praticabili o, almeno, avrebbero dovuto esserlo».
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- Una denuncia per gli improvvidi provvedimenti assunti per affrontare l'emergenza meteorologica giunge anche dal vice presidente Confcommercio e presidente Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, che ha indirizzato al ministro Passera un messaggio urgente affinché consenta alle aziende di autotrasporto di far circolare i loro mezzi nella giornata di domenica quale modo per recuperare, seppur marginalmente, le perdite subite con i blocchi neve di questi giorni..
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- «Le decisioni spropositate e talvolta esagerate derivanti da allarmi su ipotetiche precipitazioni nevose - ha evidenziato Uggè - sta determinando una paralisi generalizzata anche laddove splende il sole o comunque non stanno verificandosi precipitazioni. Tutto questo danneggia l'economia e le imprese di autotrasporto già in grave difficoltà». «Il governo - ha aggiunto - intervenga dunque con un provvedimento che è nei suoi poteri e consenta nella giornata di domenica la circolazione dei mezzi pesanti. Sarebbe una rivincita del buon senso sull'allarmismo imbecille e dannoso».
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