- Il porto di Savona Vado si è presentato per il terzo anno consecutivo all'Intermodal South America di San Paolo del Brasile insieme con il porto spagnolo di Tarragona e con quello francese di Sète nell'ambito del sistema denominato “West Med Port Network” messo in atto dai tre porti e dai terminal internazionali della GF Group, rispettivamente il Reefer Terminal di Vado Ligure, il Fruport Tarragona e il Reefer Terminal Sète, quest'ultimo operativo dal luglio dello scorso anno, specializzati nelle movimentazioni della frutta fresca, container dry e frigo. A completare l'offerta savonese alla fiera brasiliana, che si è conclusa ieri, anche Savona Terminal Auto, operatore che si afferma per i traffici ro-ro, e l'Interporto di Vado “VIO”.
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- L'Autorità Portuale di Savona ha ricordato che i mercati centro e sudamericani sono da anni il riferimento principale per Reefer Terminal di Vado Ligure e più in generale per il porto di Savona con le compagnie di navigazione CCNI e CSAV, operative su queste destinazioni, e che crescente è l'interesse dimostrato al porto savonese anche nel settore dei rotabili, legato alla forte e storica presenza di FIAT in Brasile.
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- L'ente portuale ligure ha evidenziato che, nonostante la grave crisi economica mondiale abbia portato Hamburg Süd a dismettere il servizio per il Sud America East Coast, i global forwarder e gli spedizionieri sudamericani, abituati ad operare sui mercati di Vado Ligure e Tarragona, hanno fortemente richiesto di ritornare su Vado Ligure e sullo stesso porto di spagnolo.
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- Ieri all'Intermodal South America si è tenuta anche la presentazione dei porti italiani presenti alla fiera quest'anno nello stand di Assoporti “All in one” (Genova, Savona, La Spezia, Piombino, Livorno, Augusta, Napoli) nel seminario organizzato da Invitalia dal titolo “Le opportunità del sistema portuale italiano nel contesto dell'aumento dell'interscambio tra Brasile e Italia” alla presenza del console generale d'Italia, Mauro Marsili, del direttore del Dipartimento per la promozione dell'Ambasciata Italiana (ICE), Giovanni Sacchi. Al seminario hanno partecipato i rappresentanti dei principali porti brasiliani, operatori portuali e spedizionieri locali interessati a conoscere a sviluppare nuove sinergie con i porti italiani.
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- Intanto le segreterie provinciali di Savona di FILT, FIT e UILT hanno proclamato per il prossimo 23 aprile un'azione di sciopero di 24 ore nell'ambito della portualità e logistica del porto di Savona. Le organizzazioni sindacali hanno spiegato che «questa nuova azione segue quella già fatta il 1° marzo, insieme alle categorie dell'industria della Provincia di Savona, per denunciare la profonda crisi occupazionale e per sollecitare interventi governativi che favoriscano lo sviluppo produttivo, creando occupazione. In questa nuova occasione di lotta - hanno precisato FILT, FIT e UILT - si muove ancora il settore legato alla portualità per segnalare ulteriormente il pesante stato di stagnazione che genera il ricorso ad ammortizzatori sociali e alla continua espulsione di manodopera in una miriade di piccole e medie aziende».
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- FILT, FIT e UILT hanno ricordato che martedì scorso è stata formalmente aperta la cassa integrazione alla Reefer Terminal di Vado Ligure, una delle più importanti aziende del territorio, storico punto di riferimento dello sviluppo del porto di Savona-Vado degli ultimi anni, e che sono un continuo stillicidio le aperture di mobilità e mobilità in deroga. Inoltre lo scorso 6 aprile i delegati sindacali della Compagnia Portuale (Culp P. Rebagliati) hanno proclamato lo stato di agitazione perché il calo dei traffici rende difficile garantire il reddito dei soci e la tenuta della stessa Compagnia, soggetto che negli anni - hanno sottolineato i sindacati - ha garantito il funzionamento del porto, facendosi carico dei “rischi” sociali legati ai livelli occupazionali. Le aziende preposte all'erogazione di servizi al ciclo delle attività portuali - hanno accusato FILT, FIT e UILT - risentono della crisi e scaricano sui lavoratori le conseguenze.
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- FILT, FIT e UILT hanno ricordato ancora che dopo lo sciopero del 1° marzo, con l'intervento del prefetto di Savona, è stato attivato un tavolo di crisi presso il ministero dello Sviluppo che ha visto il primo passaggio il giorno 11 aprile, a Roma. «Questo primo passo, per quanto utile - hanno osservato i sindacati - non sembra idoneo a fornire risposte nei tempi necessari a invertire il drammatico quadro produttivo/occupazionale».
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- Rilevando come il lavoro dipendente sia stato recentemente gravato da ulteriori carichi, le tre sigle sindacali hanno concluso sottolineando che il territorio di Savona, da tempo, aspetta che siano realizzati importanti investimenti, in particolare - hanno specificato - per la portualità riveste una funzione irrinunciabile la realizzazione della “piattaforma multipurpose” della Maersk, a Vado Ligure. «Questa opera - hanno osservato FILT, FIT e UILT - di certo non potrebbe, da sola, avere una funzione anticiclica rispetto alla crisi in essere, ma potrebbe offrire occasione di occupazione, da subito per la fase di realizzazione e, in prospettiva, occupazione addetta alla sua operatività, inserendo il porto di Savona Vado nel circuito dei traffici container operati dalle mega-portacontainer di nuova generazione».
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