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Il 16 maggio i porti italiani si fermeranno se non si decide per la sicurezza
Lo sottolineano Assoporti, associazioni imprenditoriali e sindacati del settore
3 maggio 2012
L'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti), le associazioni delle imprese e dei terminalisti portuali e le organizzazioni sindacali dei lavoratori portuali hanno lanciato oggi un allarme per la tutela della sicurezza nei porti.
In una nota le associazioni e i sindacati del settore hanno ricordato che da più di due anni richiamano l'attenzione del governo sulla necessità di adottare un provvedimento per la sicurezza nei porti e che fin dal 2010 erano già stati definiti con le amministrazioni competenti i contenuti del provvedimento, idoneo a coniugare i princìpi generali della norma a garanzia della sicurezza del lavoro (decreto legislativo 81/2008) con le specificità del settore, come previsto nello stesso provvedimento.
A meno di due settimane dal termine in cui verranno meno le norme che tutelano la specificità del settore (oggi contenute nel decreto legislativo 272/99) consentendo adeguata operatività e tutela della sicurezza del lavoro - hanno sottolineato Assoporti, associazioni imprenditoriali e sindacati - i richiami inascoltati prefigurano un'inaccettabile incertezza normativa. Si avrà, come conseguenza, l'impraticabilità delle attività operative dei porti, in danno delle imprese, dei lavoratori - che non potranno fare a meno di valutare azioni di tutela - e dell'intero Paese.
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