- Oggi a Porto Lotti alla Spezia, nell'ambito del convegno “L'evoluzione delle reti transeuropee di trasporto e il ruolo delle autostrade del mare. Il porto Core della Spezia: un ponte tra il Nord Africa e il Nord Europa” e di fronte ai massimi rappresentanti della Commissione Europea: Luis Valente de Oliveira, coordinatore europeo delle Autostrade del Mare, e Josè Laranjeira Anselmo, responsabile politiche Autostrade del Mare per la Commissione Europea, l'Autorità Portuale della Spezia ha illustrato il suo progetto per un corridoio logistico multimodale basato sul concetto di autostrade del mare che colleghino il Nord Africa con il Nord Europa, progetto che verrà presentato nelle prossime call europee.
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- «L'inserimento nella rete dei Core ports - ha detto il presidente dell'Autorità Portuale spezzina, Lorenzo Forcieri - è per noi uno stimolo non un simbolo di cui fregiarci. Uno stimolo ad aumentare sempre di più efficienza ed operatività del nostro porto. Nonostante la crisi o forse proprio anche grazie alla crisi - ha osservato - i porti mediterranei possono recuperare traffici. L'aumento dei costi del bunker, che è arrivato vicino ai 700 dollari a tonnellata, può spingere armatori e compagnie, ma anche la merce, cioè l'industria, a risparmiare diversi giorni di navigazione e diverse tonnellate di bunker e a realizzare notevoli economie di scala».
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- «Nessuna velleità di sostituirci ai porti del Nord - ha precisato Forcieri - ma certo è che vogliamo recuperare le quote di mercato perse in questi anni. Per farlo, è necessario riequilibrare i traffici in favore delle aeree e dei porti della sponda Sud. Dobbiamo partire dai fattori che hanno determinato questo gap ed agire di conseguenza. Esiste un problema di infrastrutture: banchine, fondali, ferrovie, strade e il Paese deve tornare ad investire in questi settori, anche favorendo gli interventi dei privati, dove e quando questi siano disponibili. Ma esiste anche e soprattutto - ha aggiunto - un problema di norme, regolamenti, prassi che vanno cambiati. Mi riferisco ai temi della struttura stesse delle Autorità Portuali, della loro natura giuridica, della loro forma organizzativa, alle norme che disciplinano l'approvazione dei piani regolatori portuali, quelle che normano le operazioni di dragaggio e bonifica. E poi i controlli, necessari, ma che non possono diventare un elemento che distorce la concorrenza e penalizza la competitività dei nostri scali. Mi riferisco anche al tema dello sportello unico che non c'è ancora, alla dotazione del personale per gli uffici delle dogane, della sanità marittima: insufficiente, ma soprattutto mal distribuito. Ecco, questo mi sembra un tema senz'altro interessante anche per il neo commissario Bondi».
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- Forcieri ha evidenziato come il progetto di corridoio logistico multimodale valorizzi ulteriormente il ruolo del porto della Spezia nel contesto europeo. «Comunque, in attesa delle grandi infrastrutture materiali - ha spiegato - dobbiamo lavorare alle infrastrutture immateriali, all'applicazione delle nuove tecnologie e a tutto ciò che si può fare subito e nel breve termine per incrementare la competitività dei nostri porti. Alla Spezia lo stiamo facendo in stretta collaborazione con le altre istituzioni e gli operatori del nostro scalo».
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- «Vogliamo lanciare - ha confermato Federica Montaresi, responsabile ufficio studi dell'Autorità Portuale della Spezia - un modello di “buone pratiche logistiche” da realizzarsi lungo la catena logistica che collega il porto della Spezia con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo traguardando al Nord Europa e Mar Baltico. Con questo otteniamo un corridoio che, utilizzando soluzioni tecnologiche integrate tra loro (ad esempio, single window, tracciabilità della merce, sigillo elettronico applicato ai container), si prefigge di velocizzare e semplificare le procedure legate al trasferimento delle merci lungo la catena logistica».
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- Nel suo intervento l'assessore alle Infrastrutture della Regione Liguria, Raffaella Paita, ha chiesto all'Europa «finanziamento e sostegno ai nostri progetti perché - ha sottolineato - abbiamo una rotta e un pensiero lungo da poter esprimere. Non siamo più la Liguria bloccata. Dalla nostra regione passa una buona possibilità di restituire slancio all'UE. La crescita e il superamento della crisi in Europa passa attraverso il ruolo della Liguria come porta per il dialogo con i paesi emergenti».
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- «Stiamo uscendo - ha proseguito Raffaella Paita - da un lungo periodo di stasi nel quale si iniziano a definire scenari precisi. Grazie ad un costante dialogo della Regione Liguria e dei porti liguri con la Commissione Europea, con il governo italiano e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stato possibile inserire nella revisione delle reti transeuropee e nel pacchetto finanziario post 2014 la maggior parte dei progetti infrastrutturali che riteniamo prioritari per il nostro territorio, a partire dal Terzo Valico e da tutte quelle direttrici lungo l'arco mediterraneo che si collegano al Nord Europa». Secondo l'assessore regionale, «ora serve inserire la Pontremolese nella mappa delle reti TEN-T, solo così infatti può rivestire la massima priorità tra le proposte programmatiche di sviluppo. Si tratta infatti di un collegamento strategico con il porto spezzino che attraversa aree ad alto sviluppo economico e connette il sistema portuale dell'Alto Tirreno con i mercati del Nord Europa».
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