- Oggi a Sopot, in Polonia, nel corso della seconda giornata dell'assemblea annuale dell'associazione, il segretario generale dell'European Sea Ports Organisation (ESPO), Patrick Verhoeven, ha presentato il “Port Manifesto”, che è stato approvato all'unanimità dall'organizzazione dei porti europei. Sottolineando nelle premesse l'importanza crescente che i porti hanno acquisito quali veicoli e promotori della crescita economica in Europa, il Manifesto invita i porti di ESPO ad adottare una serie di best practices e di iniziative per lo sviluppo sostenibile delle attività portuali, tra cui la creazione di un quadro favorevole per gli utenti, gli investitori e i fornitori di servizi investendo in infrastrutture, impianti e servizi ausiliari all'interno delle aree portuali e, ove necessario, in ambiti più estesi e in cluster innovativi.
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- Inoltre il Manifesto invita le istituzioni governative locali, regionali e nazionali ad istituire strutture di governance che consentano alle Autorità Portuali di svolgere le loro funzioni in maniera indipendente, senza conflitti di interesse, a mantenere o stabilire l'autonomia finanziaria delle Autorità Portuali, sia in termini di decisioni di investimento che di gestione degli introiti, ad evitare la proliferazione di altre agenzie con competenze di governance sulle attività portuali, ad abolire le pratiche restrittive, a semplificare le procedure di pianificazione e di autorizzazione nonché le procedure doganali e amministrative.
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- Infine il Manifesto invita le istituzioni dell'Unione Europea a definire orientamenti chiari sull'applicazione delle norme del Trattato in materia di finanziamento pubblico degli investimenti portuali, sul rilascio delle concessioni e sulla fornitura di servizi portuali, nonché - confermando le iniziative in tal senso della Commissione Europea - a stabilire una rete di core ports e di comprehensive ports nel quadro del nuovo assetto delle reti trans-europee TEN-T e a sostenere finanziariamente i progetti portuali che offrono un provato valore aggiunto all'UE in termini di efficienza dei trasporti, di sostenibilità e/o di coesione territoriale.
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- L'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti), che ha condiviso i contenuti del “Port Manifesto”, ha sottolineato che il documento conferma la linea che l'associazione porta avanti da tempo in sede nazionale. Ieri, nel corso del seminario di ESPO sul tema “Capacità finanziaria delle Autorità Portuali” moderato dal presidente dell'Autorità Portuale di Brindisi, Hercules Haralambides, il presidente di Assoporti, Francesco Nerli, ha ripreso il tema dell'autonomia finanziaria delle Autorità Portuali sottolineandone la rilevanza, al pari della necessità di favorire forme di partenariato pubblico-privato. A questo riguardo, Nerli ha dichiarato che, «per attivare efficaci PPP, è necessario individuare una corretta ripartizione dei rischi economici tra l'investitore privato ed il soggetto pubblico. Ciò per evitare che quei rischi possano scaricarsi interamente sulla parte pubblica e sulla collettività».
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- Nerli ha concluso rappresentando la necessità di escludere dal Patto di Stabilità le risorse pubbliche destinate alle grandi infrastrutture. «Se l'Europa non deciderà di modificare il suo avviso su questo argomento e sul fiscal compact - ha osservato Nerli - rischia di rendere impossibile la ripresa».
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