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Istituzioni liguri e sindacati chiedono al governo di non spegnere i riflettori sulla Tirrenia
Sottolineata la necessità di tutelare il ruolo esercitato dalla società di navigazione nell'economia portuale, regionale e macroregionale
28 giugno 2012
Le istituzioni di Genova e della Liguria e i sindacati sollecitano il governo a non spegnere i riflettori sulla Tirrenia ed a definire il suo passaggio di consegne alla Compagnia Italiana di Navigazione (CIN) nei tempi e nei modi stabiliti. L'esortazione è formulata in un documento di intenti sottoscritto congiuntamente da Regione Liguria, Comune e Provincia di Genova, Autorità Portuale di Genova e organizzazioni sindacali del comparto dei trasporti Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti per ribadire con forza la necessità di tutelare il ruolo esercitato dalla società di navigazione Tirrenia nell'economia portuale, regionale e macroregionale e vuole rappresentare una presa di posizione nei confronti del governo di fronte al rallentamento del passaggio di consegne e all'attuale assenza di garanzie sul perfezionamento dell'acquisizione, a seguito dell'intervento dell'Unione Europea e dell'antitrust italiana su un'eventuale situazione di monopolio nella gestione delle linee di cabotaggio.
Nel documento si rimarca la necessità di «dare seguito alla tutela dei livelli occupazionali, retributivi e territoriali, così come definiti nell'accordo tra le parti siglato il 28 novembre scorso ( del 29 novembre 2011, ndr), in virtù anche delle considerevoli professionalità e competenze specifiche presenti in azienda, maturate dopo un consolidato servizio».
Inoltre istituzioni locali e sindacati sottolineano la necessità di «proseguire nell'erogazione dei servizi per garantire la continuità territoriale con la Sardegna e di implementare nuove linee per consolidare le autostrade del mare».
«È essenziale – spiega l'assessore regionale al Lavoro, Enrico Vesco - che il governo vigili affinché il passaggio di consegne avvenga come previsto, per tutelare il complesso aziendale della sede di Genova dove lavorano 57 amministrativi, a cui si sommano gli equipaggi, 250 lavoratori marittimi. La posizione delle istituzioni e delle parti sociali è unanime nel ribadire l'importanza, per la nostra regione, della compagnia a cui fanno riferimento molte famiglie, che deve continuare a garantire i collegamenti con le isole e che rappresenta un valore irrinunciabile, sia per il diritto alla mobilità, sia per riaffermare il turismo come tema centrale della regione».
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