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Nel 2011 gli infortuni sul lavoro nel comparto marittimo sono calati del 21,0%
Sette gli incidenti mortali, cinque dei quali nel settore pesca
10 luglio 2012
Gli infortuni sul lavoro nel comparto marittimo italiano sono calati del 21,0% tra il 2010 e il 2011. Lo evidenzia il “Rapporto annuale INAIL 2011” che è stato presentato oggi a Montecitorio dal commissario straordinario dell'Inail (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), Massimo De Felice, alla presenza del presidente della Camera, Gianfranco Fini, e del ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero.
Infortuni sul luogo di lavoro avvenuti nel periodo 2010-2011 per categoria di naviglio
Categoria di naviglio
Numero infortuni
Differenza 2011-2010
Var. %
2010
2011
Passeggeri1
630
482
-148
-23,5
Carico
225
181
-44
-19,6
Pesca2
206
174
-32
-15,5
Rimorchiatori
74
76
2
2,7
Naviglio ausiliario
44
48
4
9,1
Diporto
29
16
-13
-44,8
Traffico locale
18
11
-7
-38,9
Altro3
1
-
-1
-100,0
Totale
1.227
988
-239
-19,6
1
Passeggeri + Concessionari di bordo + Diporto a noleggio iscritto al “Registro internazionale”.
2
Pesca costiera + Pesca mediterranea + Pesca oltre gli stressi.
3
Addetti alle prove in mare e tecnici ed ispettori (si tratta in realtà non di una categoria naviglio, ma di alcune categorie professionali).
In particolare, gli infortuni avvenuti nel 2011 sono risultati pari complessivamente a 1.002 (1.268 nel 2010), per circa il 98,6% sono accaduti sul luogo di lavoro (988 incidenti rispetto a 1.227 nel 2010), dunque a bordo delle navi, il 1,4% in itinere (14 incidenti rispetto a 41 nel 2010). Gli infortuni si sono verificati prevalentemente tra i marittimi addetti alla categoria di naviglio passeggeri con oltre la metà dei casi anche se la stessa categoria ha fatto registrare una forte diminuzione di eventi (-23,5%) A seguire il carico e la pesca che insieme alla categoria passeggeri coprono oltre l'85,0% degli eventi avvenuti nel 2011.
Lo scorso anno sono stati sette gli infortuni mortali tutti avvenuti sul luogo di lavoro (nessuno in itinere), cinque dei quali nel settore pesca, settore che annualmente conferma la sua rischiosità, soprattutto a causa dei naufragi che mettono a repentaglio la vita dell'intero equipaggio.
Per gli infortuni delle donne, il rapporto osserva che nel lavoro marittimo la presenza delle donne è ancora molto limitata ed è concentrata prevalentemente nella categoria di naviglio passeggeri, che contiene al suo interno anche la categoria professionale dei concessionari di bordo (gli addetti alle attività commerciali, ricreative all'interno delle navi). Ma è proprio nella categoria passeggeri - precisa l'Inail - che si rileva annualmente il maggior numero di infortuni tra le donne marittime: nel 2011 gli infortuni a carico di lavoratrici sono risultati pari al 4,3% degli infortuni avvenuti nell'anno, il 43% dei quali sono avvenuti nella categoria passeggeri a carico di personale con la qualifica di piccolo, accompagnatrice turistica, cassiere-barista, ecc.
Nel 2011 l'età media degli infortunati di sesso maschile è risultata pari a 43,8 anni (nel 2010 era 42 anni), mentre per quelli di sesso femminile a 34,3 anni (nel 2010 era 34,7). Quest'ultimo dato, sebbene calcolato su un numero esiguo di osservazioni - rileva l'Inail - conferma quanto emerso nei rapporti precedenti in merito alla giovane età delle lavoratrici del settore della navigazione.
Per circa il 74% gli infortuni del 2011 hanno colpito marittimi di nazionalità italiana, la rimanente quota per il 42% è costituita da marittimi di nazionalità tunisina (14%), che sono presenti quasi esclusivamente nel settore della pesca, e da lavoratori di nazionalità romena (28%).
Circa il 55% degli infortuni si è verificato nei mesi compresi tra maggio e ottobre ed è nel mese di luglio che si è registrato il maggior numero di casi. Da tenere presente - precisa l'Istituto - che oltre il 48% degli infortuni è stato rilevato nella categoria “Passeggeri”, che intensifica la sua attività proprio nei mesi estivi.
Nel 2011 l'Inail Settore Navigazione ha assicurato contro gli infortuni e le malattie professionali gli equipaggi di quasi 7.198 imbarcazioni/navi per conto di 5.012 imprese armatoriali. La maggior parte del naviglio assicurato, circa il 46,0%, è stato impegnato nell'attività di pesca, svolta prevalentemente lungo le coste continentali e insulari italiane a distanza non superiore alle venti miglia, la cosiddetta pesca costiera. Sia le unità navali assicurate che le imprese armatoriali sono risultate in leggera crescita, rispettivamente +2,8% e +2,3% in confronto al 2010.
Il volume delle contribuzioni accertate nel 2011 ha raggiunto gli 86,8 milioni di euro, cifra che - spiega l'Inail - facendo registrare un leggero incremento complessivo rispetto all'anno precedente (+ 2,0%), mostra un andamento stabile che risente degli incrementi retributivi di adeguamento all'inflazione. Le contribuzioni vanno a coprire gli oneri dovuti ad infortuni e malattie professionali, ma anche una serie di altre prestazioni specifiche erogate dall'Inail Settore Navigazione, quale ad esempio la temporanea inidoneità alla navigazione. Le contribuzioni accertate per l'assicurazione delle malattie e della maternità ammontano nel 2011 a 34,1 milioni di euro e sono in aumento, rispetto al 2010, del 3,0%.
Lo scorso anno l'Inail Settore Navigazione ha erogato prestazioni di temporanea inidoneità alla navigazione per circa 22mila giornate, in diminuzione del 2,1% rispetto al 2010. Nello stesso periodo sono state indennizzate complessivamente circa 1,9 milioni di giornate per malattia comune, dato che risulta sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente. La malattia comune si distingue in malattia fondamentale (verificatasi durante l'imbarco) e malattia complementare (verificatasi entro 28 giorni dallo sbarco). Quest'ultima, in termini di numero di giornate indennizzate, rappresenta circa il 69% delle erogazioni per malattia comune. Risultano pari a quasi 140mila le giornate indennizzate per prestazioni di maternità (inclusi i congedi parentali), in diminuzione rispetto al 2010 del 2,7%.
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