- La questione del dragaggio del porto di Pescara approderà domani al dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti dove il vice ministro Mario Ciaccia incontrerà le autorità abruzzesi, tra cui il presidente della Camera di Commercio di Pescara, Daniele Becci, oltre a una delegazione di rappresentanti del Consiglio comunale di Pescara. Dall'incontro - ha anticipato Becci - si attendono «chiarimenti e certezze in merito alle tempistiche sia per la selezione delle imprese atte all'operazione di dragaggio che per la successiva gara d'appalto».
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- È di mercoledì scorso la pubblicazione da parte del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per Lazio - Abruzzo - Sardegna della richiesta di invio delle manifestazioni di interesse per partecipare alla gara per il dragaggio, la rimozione, il trattamento e il conferimento in discarica dei primi 200mila metri cubi di sedimenti accumulatisi nel porto di Pescara, per un importo presunto dei lavori di circa 13 milioni di euro.
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- Venerdì scorso, intanto, si è svolto un incontro presso la Camera di Commercio di Pescara nel corso del quale l'ente camerale ha presentato la proposta di attivare un partenariato pubblico-privato per meglio rilanciare l'infrastruttura e l'economia marittima della città. Con tale obiettivo sono state analizzate possibili soluzioni, dal problema dragaggio alla definizione del nuovo piano regolatore portuale e conseguente rilancio del progetto di ristrutturazione del porto, all'individuazione di soggetti esterni o finanziatori istituzionali per possibili operazioni di project financing o di partenariato pubblico-privato. «In un momento così difficile per le finanze pubbliche - ha rilevato il vice presidente della Camera di Commercio, Bruno Santori - il ricorso a strumenti alternativi di finanziamento appare una scelta quasi obbligata e può trasformarsi in una opportunità in relazione alle garanzie di redditività dell'investimento».
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- Nel corso del convegno Raffaella Massacesi, dell'Università G. D'Annunzio Chieti Pescara, ha presentato un'analisi tecnica del progetto per il rilancio dello scalo portuale (lo studio di fattibilità è stato realizzato dalla stessa Università) che ha messo in evidenza le criticità e le opere da realizzare con i relativi costi indicativi.
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