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Il precipitare della situazione degli ammortizzatori sociali in deroga in Liguria colpirà duramente il settore del trasporto
Lo denunciano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti
15 marzo 2013
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno rilanciato l'allarme per l'impatto che il precipitare della situazione degli ammortizzatori sociali in deroga in Liguria avrà sull'economia della regione e hanno inviato oggi una lettera unitaria a Spediporto, Confcooperative/Federlavoro, Lega Cooperative, Agci, Confartigianato, Fai, Fita e Trasportunito per evidenziare l'effetto devastante che tale situazione avrà sui lavoratori del porto di Genova e del settore del trasporto.
Ieri l'assessore al Lavoro della Regione Liguria, Enrico Vesco, aveva reso noto che mancano 50 milioni per garantire l'assegno ai lavoratori in cassa e in mobilità: «alla Liguria - aveva spiegato Vesco - servono 50 milioni per riuscire ad assicurare la cassa integrazione in deroga e la mobilità per il 2013 e per garantire agli oltre 10.000 lavoratori a cui è già stato autorizzato il trattamento la possibilità di percepire le risorse. Senza questi finanziamenti a fine marzo gli ammortizzatori sociali per i lavoratori liguri si bloccheranno».
«Non è difficile immaginarsi - hanno scritto i sindacati nella lettera inviata oggi alle organizzazioni del trasporto - la portata, l'intensità e l'impatto che avremo nelle imprese e soprattutto per le lavoratrici e i lavoratori nei settori della logistica e del trasporto merci. Fino ad oggi - hanno spiegato Giacomo Santoro (Filt Cgil), Massimo Proglio (Fit Cisl) e Marco Odone (Uiltraporti) - siamo riusciti ad evitare tensioni sociali e ricadute ancor più gravi sui posti di lavoro, grazie alle risorse degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione e mobilità in deroga), garantendo un reddito e preservando l'occupazione dei lavoratori durante questa crisi che pare non debba mai aver fine. Questo governo - hanno denunciato - ha precise responsabilità per questa situazione a dir poco drammatica, e pare non rendersi esattamente conto del potenziale socialmente esplosivo che potrebbe innescarsi a breve».
Le organizzazioni sindacali si sono quindi dichiarate «pronte ad individuare, con tutte le parti sociali in causa, iniziative comuni e congiunte per richiedere urgentemente lo sblocco delle risorse». Inoltre Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti «ritengono urgente avere il quadro preciso della situazione (numero di aziende coinvolte, durata dei trattamenti di CIGD, numero di lavoratori interessati, numero ore di integrazione richieste, ecc.) nel settore qualora dovessero cessare - ad horas - i pagamenti dei trattamenti di integrazione salariale».
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