- È arrivata all'ottavo giorno la protesta dei lavoratori della Hongkong International Terminals (HIT), la società terminalista del gruppo Hutchison Port Holdings Trust (HPH Trust) che gestisce cinque dei nove container terminal dell'area portuale Kwai Tsing di Hong Kong, di cui quattro (Terminal 4, 6, 7 e 9) direttamente ed uno (Terminal 8 East) tramite la joint venture 50:50 COSCO-HIT Terminals (CHT) con COSCO Pacific.
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- Lo sciopero è in atto dal 28 marzo per reclamare un aumento delle retribuzioni ed un miglioramento delle condizioni di lavoro. HIT e COSCO-HIT, nell'intento di garantire l'operatività dei terminal, hanno ottenuto lunedì scorso un'ingiunzione temporanea della Corte Suprema di Hong Kong che proibisce ai manifestanti di accedere ai container terminal e che ha una durata di cinque giorni. Domani le società terminaliste HIT e CHT si presenteranno presso la Corte con l'obiettivo di ottenere una proroga dell'ingiunzione.
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- La protesta, inconsueta per il porto di Hong Kong, prosegue ai varchi di accesso ai terminal e determina un rallentamento delle attività operativa con ripercussioni sia sui traffici di importazione che di esportazione. L'Hong Kong Shippers' Council ha manifestato preoccupazione per la riduzione dell'operatività dei terminal, che ha un impatto negativo soprattutto sui traffici di merci deperibili. In una nota il presidente degli spedizionieri e caricatori di Hong Kong, Willy Lin, ha precisato che gli spedizionieri valuteranno possibili alternative nel caso la situazione subisca un ulteriore peggioramento, inclusa la possibilità di dirottare i traffici verso i terminal del porto di Shenzhen.
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- Convocati ieri dal sottosegretario al Lavoro e al Welfare di Hong Kong, Matthew Cheung Kin-chung, i rappresentanti di Hutchison Port Holdings hanno assicurato il loro massimo impegno per attivare un dialogo tra le parti al fine di risolvere la controversia nel più breve tempo possibile. «Faccio appello all'impresa e ai lavoratori - ha dichiarato il sottosegretario - affinché affrontino il problema pragmaticamente in uno spirito di compromesso e di comprensione reciproca. Cheung Kin-chung ha evidenziato che la prosecuzione della protesta avrà un impatto diretto sulla vita dei lavoratori e sull'efficienza del porto e «ciò - ha rilevato - non è nell'interesse di alcuno».
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- Da parte sua la federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti ITF ha condannato fermamente i tentativi da HIT «di privare questi lavoratori del loro diritto di sciopero attraverso un'ingiunzione». «I tentativi della società di intimidire i lavoratori con la minaccia di licenziare gli scioperanti così come la sua mossa per sostituirli con crumiri - ha accusato l'International Transport Workers' Federation - costituiscono gravi violazioni delle norme internazionali». «La controversia - ha commentato Paddy Crumlin, presidente dell'ITF e presidente della sezione portuali dell'organizzazione sindacale - ha raggiunto una fase critica. L'ITF chiede a HIT e Hutchison Port Holdings Trust di porre al primo posto salute, sicurezza, decenti condizioni di lavoro e rispetto dei diritti sindacali. I lavoratori portuali hanno il pieno appoggio e sostegno dei 4,5 milioni di associazioni di ITF».
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