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I lavoratori del cantiere Fincantieri di Sestri Ponente hanno detto sì all'accordo sindacale
Il 90,9% si è espresso favorevolmente; i voti contrari sono stati il 7,7%
12 aprile 2013
Stamani con 391 sì, 33 no, tre schede bianche e tre nulle i lavoratori del cantiere navale di Sestri Ponente (Genova) del gruppo Fincantieri hanno approvato l'accordo sindacale su carichi e organizzazione del lavoro siglato lo scorso 5 aprile dall'azienda, da Confindustria Genova, dalle rappresentanze provinciali di Genova di Fim, Fiom e Uilm e dalle RSU dei lavoratori del cantiere. Dei 430 votanti sui 591 aventi diritto, il 90,9% si è espresso favorevolmente, mentre i voti contrari sono stati il 7,7%. Il sì giunge ad un mese dal via libera ad un analogo accordo votato dai lavoratori del cantiere di Castellammare di Stabia del gruppo Fincantieri.
«Con questo voto - ha sottolineato Fiom Cgil Genova in una nota - i dipendenti Fincantieri hanno ratificato l'accordo sindacale con il quale si è riusciti a difendere i diritti dei lavoratori e il lavoro, contrattando sia la gestione dei carichi di lavoro, sia la commessa; nell'accordo in questione è stata anche contrattata la flessibilità da utilizzare per il periodo in cui sarà presente in cantiere la prossima nave, ossia a partire dal marzo 2014. La Fiom Cgil sottolinea il grande risultato raggiunto con il voto di oggi, risultato reso possibile grazie alle lotte che fin dal maggio 2010 hanno impedito che il cantiere venisse chiuso».
Soddisfazione per l'esito della votazione è stata espressa anche da Fim: si tratta - ha rilevato Alberto Monticco, segretario nazionale della federazione aderente alla Cisl - di «un risultato ancora più ampio di quello ottenuto, poco tempo fa, a Castellamare di Stabia, un risultato che gratifica l'impegno che tutte le strutture e tutte le RSU, unitariamente hanno profuso per raggiungere un accordo che da continuità al sito ligure». «È un fatto sicuramente positivo aver ottenuto una così ampia condivisione dei lavoratori - ha confermato Tiziano Roncone, segretario generale Fim Cisl Liguria - significa che abbiamo lavorato bene e che abbiamo interpretato le necessità dei lavoratori. Senza “interferenze esterne” avremmo potuto concludere anche prima, ma va bene così. Siamo in continuità con l'accordo del 21 dicembre e con l'altro accordo del 15 febbraio e, come avevamo richiesto, abbiamo ridotto il numero delle eccedenze (scese da 330 ad un massimo di 180 unità, ndr). Adesso vogliamo che anche la politica e le istituzioni facciano la propria parte per mettere definitivamente in sicurezza il cantiere». «Non voglio fare polemiche - ha aggiunto Monticco - ma si sta manifestando un fatto: è il secondo accordo su due tentativi che viene chiuso unitariamente a livello locale, aggiungendo flessibilità alle quantità previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro firmato da Fim e Uilm. Come dire che, differentemente da quanto dichiara la Fiom nazionale, il nostro contratto unisce e la carta rivendicativa Fiom è sempre più carta straccia, stracciata dalla stessa Fiom a livello locale!»
«A seguito di questa importante svolta - ha dichiarato Antonio Apa, segretario di Uilm Liguria - dopo aver realizzato il polo industriale del militare, si creano le condizioni per fare dell'area di Sestri Ponente un polo di sviluppo della cantieristica navale, che avverrà attraverso lo spostamento della sede di via Cipro, del centro ricerche del Cetena e la creazione di un centro di eccellenza tra Fincantieri e Università di Genova, attraverso la realizzazione di laboratori di ricerca e sperimentazione per lo sviluppo di nuove attività. Stupisce - ha proseguito Apa - che il segretario generale della Cgil di Genova nei giorni scorsi abbia dichiarato che, “anche in presenza del ribaltamento a mare” (opera essenziale per il recupero di efficienza e competitività del cantiere) sostenga che un'area di quel tipo deve essere adibita solo ed esclusivamente alla produzione. E gli impiegati - ha denunciato il rappresentante di Uilm Liguria - cosa sono? Figli di un Dio minore? In modo particolare quelli del Cetena e di via Cipro. Questi ultimi, con alti profili, prestano la loro professionalità sia per la progettazione che a supporto della produzione; mentre quelli del Cetena sono ricercatori adibiti allo sviluppo di nuove iniziative industriali, come non va sottovalutato l'impegno tra Università e Fincantieri per l'insediamento di laboratori, che in prospettiva possono rappresentare domani nuove occasione di sviluppo e di occupazione. Evidentemente - ha concluso Apa - il segretario generale della Cgil, nonostante l'evoluzione dell'industria manifatturiera, è rimasto ancorato a vecchie logiche del passato cosiddette “operaistiche”. Vorrei ricordargli che l'organizzazione Fiom sta per Federazione Impiegati Operai Metallurgici; in un solo colpo vorrebbe cancellare gli impiegati non considerandoli produttivi. Un vero capolavoro».
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