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In calo degli atti di pirateria marittima
«Se la presenza navale verrà ridotta o se le navi diminuiranno la loro vigilanza - ammonisce Mukundan (IMB) - il numero di attacchi salirà ai livelli passati»
16 aprile 2013
Nel primo trimestre di quest'anno il numero di assalti di pirati alle navi è diminuito a 66 rispetto a 102 incidenti registrati in tutto il mondo nello stesso periodo del 2012. L'International Maritime Bureau (IMB) ha reso noto che nei primi tre mesi del 2013 sono state complessivamente quattro le navi sequestrate, 51 quelle abbordate, mentre sette navi sono state oggetto di colpi d'arma da fuoco e quattro hanno subito un tentativo di attacco. Settantacinque marittimi sono stati presi in ostaggio, 14 sono stati sequestrati ed un marittimo è stato ucciso.
L'area mondiale in cui si è verificato il numero più elevato di incidenti è il Golfo di Guinea, dove ne sono stati resi noti 15, inclusi tre sequestri, di cui 11 incidenti accaduti in Nigeria. Altri tre incidenti in Africa occidentale si sono verificati in Costa d'Avorio, mentre nella regione dell'Africa orientale, in Somalia sono stati registrati cinque incidenti. Nell'Oceano Indiano, contro due navi sono stati esplosi colpi d'arma da fuoco.
«Anche se il numero di atti di pirateria segnalati in Somalia è notevolmente diminuito - ha rilevato il direttore dell'IMB, Pettengal Mukundan - non ci può essere spazio per l'autocompiacimento. Il calo degli attacchi registrati è dovuto alle azioni navali proattive contro sospette squadre di pirati, all'impiego su contratto di personale di sicurezza armato e alle misure di prevenzione messe in atto dalle navi mercantili, come da raccomandazioni delle ultime Best Management Practices. Se la presenza navale verrà ridotta o se le navi diminuiranno la loro vigilanza, il numero di attacchi salirà ai livelli passati».
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