- Alcune dichiarazioni rilasciate dal presidente dell'associazione degli ufficiali della marina mercantile statunitensi al canale televisivo americano Fox News hanno fatto andare su tutte le furie i vertici della Cruise Lines International Association (CLIA). Intervistato per il servizio “Remembering the Titanic” con il quale si è inteso fare il punto sulla sicurezza delle navi da crociera dopo il naufragio della Costa Concordia avvenuto all'inizio dello scorso anno all'Isola del Giglio, trasmissione che è andata in onda lunedì scorso nell'ambito del programma “Fox & Friends”, il presidente dell'American Maritime Officers (AMO), Thomas J. Bethel, ha sottolineato che nessuno dei recenti incidenti ha riguardato navi da crociera di bandiera americana e che in nessuno di questi incidenti erano coinvolti ufficiali americani.
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- Tom Bethel ha denunciato che, nonostante il loro eccellente grado di formazione, agli ufficiali americani «non è offerta l'opportunità di ottenere lavoro su queste navi passeggeri», in quanto - ha accusato - «sono messi fuori gioco da ufficiali di altre bandiere che semplicemente lavorano per meno soldi». Tra l'altro il presidente dell'AMO ha affermato che le recenti avarie occorse ai sistemi di propulsione di diverse navi da crociera sono il risultato della carenza a livello mondiale di ufficiali di macchina preparati ed ha annunciato che, a tal proposito, l'associazione ha avviato un programma per porre i neolaureati a conoscenza delle opportunità di lavoro qualificato offerte dall'industria marittima, che garantisce «salari che arrivano a 100.000 dollari». Bethel ha concluso affermando che i passeggeri sarebbero molto più tranquilli e sicuri se sapessero che ci sono ufficiali americani sui ponti di comando e nelle sale macchine delle navi da crociera.
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- Le dichiarazioni di Bethel hanno suscitato la collera della CLIA e Christine Duffy, presidente e amministratore delegato dell'associazione crocieristica internazionale, gli ha inviato una lettera nella quale, precisando di comprendere l'interesse dell'American Maritime Officers nel promuovere gli ufficiali degli Stati Uniti - «ai quali - ha ribattuto - gli associati della CLIA danno lavoro e che tengono in grande considerazione», ha sottolineato di «non poter sorvolare sulla disinformazione e le inesattezze che sono stati presentate senza una risposta a nome dell'industria delle crociere». «Tutti i membri degli equipaggi, indipendentemente dalla nazionalità - ha scritto la rappresentante della CLIA - prima di prestare servizio su una nave da crociera sono sottoposti ad una rigorosa formazione e partecipano a continue prove ed esercitazioni per affinare le loro competenze, tutte finalizzate a garantire la sicurezza e il benessere dei passeggeri. In realtà - ha ricordato Christine Duffy a Bethel - gli ufficiali delle compagnie appartenenti alla CLIA sono stati formati presso lo Star Center di Dania Beach, in Florida, che è stato utilizzato come sfondo per la tua apparizione televisiva in cui hai messo in dubbio il livello di formazione degli ufficiali delle navi da crociera. Come sai - ha aggiunto - a prescindere dalla compagnia che li impiega, ogni ufficiale ed ogni marittimo devono essere certificati per quanto concerne la competenza e la professionalità con uniformi e rigorosi standard internazionali di formazione prescritti dall'International Maritime Organization, come indicato nella International Convention on Standards of Training, Certification and Watchkeeping for Seafarers del 1978 e successive modifiche (STCW). Le stesse disposizioni si applicano agli ufficiali americani».
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- «Molte compagnie crocieristiche - ha ricordato ancora Christine Duffy - impiegano nelle loro flotte un certo numero di comandanti e altri ufficiali statunitensi a fianco di colleghi di altre grandi nazioni marinare. Gli ufficiali marittimi competenti di tutte le nazionalità sono invitati a presentare domanda di impiego presso le compagnie crocieristiche. Inoltre gli ufficiali delle navi da crociera ricevono salari molto competitivi, spesso di sei cifre e con ampi benefits. Questo livello di retribuzione supera la soglia di 100.000 dollari che tu, nella tua intervista, hai indicato come un obiettivo per il settore delle crociere. D'altro canto, se è comprensibile che, come responsabile di un sindacato che rappresenta un certo numero di ufficiali statunitensi, tu - così come noi - sei colmo di orgoglio per le qualifiche dei membri americani degli equipaggi, è un peccato che tu abbia scelto di diffamare la competenza degli ufficiali e degli equipaggi delle compagnie crocieristiche, molti dei quali sono in realtà ufficiali statunitensi. Mi auguro - ha concluso il presidente e amministratore delegato della CLIA - che in futuro presenterai al pubblico un quadro più preciso ed equilibrato per ciò che concerne la formazione e le qualifiche degli ufficiali marittimi».
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- Quando ha parlato di avarie occorse recentemente ad alcune navi da crociera, Bethel non ha fatto alcun nome, ma i telespettatori americani hanno certamente pensato che il presidente dell'AMO si stesse riferendo agli incidenti avvenuti su navi della Carnival Cruise Lines, con incendi e problemi ai sistemi di propulsione che hanno impedito la prosecuzione delle crociere, che sono stati al centro dell'attenzione dei media americani. La stessa Carnival Cruise Lines ha annunciato ieri l'adozione di un programma per accrescere la sicurezza e l'efficienza dei sistemi energetici delle navi e per introdurre nuove tecnologie antincendio. Il piano, che prevede investimenti per oltre 300 milioni di dollari, prevede anche misure per aumentare il comfort e i servizi ai passeggeri nel raro caso si verificasse nuovamente il blocco di sistemi propulsivi ed elettrici. «Oggi - ha evidenziato il presidente e amministratore delegato della compagnia crocieristica americana, Gerry Cahill - tutte le navi di Carnival Cruise Lines operano in modo sicuro. Ogni nave dispone già di efficaci sistemi per prevenire, rilevare e rispondere a situazioni di emergenza, ed inoltre rispettiamo o superiamo tutti i requisiti normativi. Tuttavia - ha aggiunto - facendo tesoro delle lezioni apprese con la revisione di tutta la nostra flotta dopo l'incendio sulla Carnival Triumph e sfruttando le nuove tecnologie, abbiamo individuato aree di miglioramento in tutte le nostre attività. Queste iniziative riflettono il nostro impegno nel condurre attività sicure e affidabili e nell'offrire una piacevole esperienza crocieristica ai quasi 4,5 milioni di ospiti che navigano ogni anno con Carnival Cruise Lines».
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