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Premuda ha archiviato il primo trimestre 2013 con una perdita netta di -4,3 milioni di euro
I ricavi base time charter sono diminuiti del 38,4%
14 maggio 2013
La società armatoriale italiana Premuda ha concluso il primo trimestre di quest'anno con una perdita netta di -4,3 milioni di euro rispetto ad una perdita netta di -1,9 milioni di euro nei primi tre mesi del 2012. attestandosi a 16,3 milioni di euro. Il risultato operativo è stato di segno negativo e pari a -1,9 milioni di euro rispetto ad un utile operativo di 1,3 milioni di euro nel primo trimestre dello scorso anno. Di segno meno anche il risultato ante imposte che ha totalizzato -4,1 milioni di euro rispetto ad un passivo ante imposte di -1,8 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2012.
«Il risultato del primo trimestre, in calo rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente - ha spiegato la compagnia italiana - deriva dal negativo andamento dei noli registrato nei comparti di diretto interesse, con la sola eccezione delle unità Aframax product tanker destinate al trasporto di prodotti raffinati (possedute per il tramite della collegata Four Jolly ed impiegate nell'ambito del pool “Taurus”, specializzato per navi di tale tipologia) che hanno realizzato valori sensibilmente migliori. Il risultato del periodo è inoltre appesantito dal mancato contributo della FPSO Four Rainbow, rimasta in disarmo in attesa della definizione di un nuovo progetto di impiego». Premuda ha ricordato che in merito a quest'ultima unità «sono stati avviati importanti reclami nei confronti del precedente utilizzatore, per importi largamente eccedenti i crediti iscritti a bilancio» e che «gli esiti di tali procedure non sono attesi entro il corrente esercizio».
Premuda ha reso noto che «la situazione finanziaria di gruppo evidenzia una esposizione netta equivalente a 306,8 milioni di euro (299,6 milioni di euro al 31 dicembre 2012 e 300,1 milioni di euro al 31 marzo 2012), con disponibilità liquide ammontanti a 7,9 milioni di euro. Rispetto alla fine dell'esercizio precedente, l'esposizione finanziaria netta è aumentata di 7,2 milioni di euro derivanti prevalentemente dal rafforzamento del dollaro rispetto al cambio puntuale di fine anno, con conseguente maggior controvalore in euro dei finanziamenti denominati in dollari». «Come già evidenziato nel bilancio al 31 dicembre 2012 - ha rilevato la società armatoriale - l'entità e la composizione dell'indebitamento finanziario rappresentano, nell'attuale fase di turbolenza dei mercati finanziari e di debolezza dei mercati marittimi di riferimento, un elemento cui prestare la massima attenzione, anche in relazione alla minor capacità della flotta di generare liquidità nell'attuale contingenza dei mercati. Al riguardo si ricorda che a fine 2012 si erano perfezionate con esito positivo alcune negoziazioni finanziarie sviluppate nel corso dell'esercizio e si segnala che non si sono ancora perfezionate le negoziazioni avviate con alcuni istituti bancari per il rinnovo di una linea di credito a 18 mesi meno un giorno, dell'importo di 15/20 milioni di euro, sostitutiva di una analoga operazione scaduta e regolarmente rimborsata nel corso del mese di gennaio, necessaria ad assicurare la copertura dei prevedibili fabbisogni finanziari nel corrente esercizio». «Riteniamo - ha precisato la compagnia - che già a partire dal prossimo esercizio la posizione finanziaria potrà essere significativamente sostenuta, oltre che dalla capacità di garanzia del gruppo, dagli attesi ritorni dei contenziosi in essere con ENI Australia, i cui primi esiti sono previsti in circa 12 mesi dalla data odierna, e dagli attesi miglioramenti di mercato prospettati nella relazione trimestrale».
Premuda ha specificato che, «per quanto concerne le prospettive del mercato, nel mese di aprile 2013 lo stesso si è mantenuto su livelli non soddisfacenti in valore assoluto, ma ha comunque registrato miglioramenti rispetto al primo trimestre; in dettaglio, le rate di nolo sono cresciute dell'1,75% per le Aframax, dello 0,26% per le LR2, del 17,10% per le Supramax e del 14,95% per le Handysize. Le attese degli analisti e degli operatori - ha ricordato la compagnia - sono per un trend in crescita, specie per il comparto dei carichi secchi, ad iniziare dalla seconda metà dell'anno. Resta ovviamente assai difficile anticipare il futuro di mercati così volatili ed influenzati da moltissimi fattori, non solo economici. Agli effetti dei possibili risultati della nostra flotta nell'esercizio 2013, si deve comunque ricordare che il mercato corrente è applicabile al 52% circa del totale tempo/nave disponibile ad inizio esercizio, mentre il residuo 48% circa è coperto da noleggi soddisfacenti. Le prospettive di più lungo periodo - ha rilevato ancora Premuda - appaiono fortemente dipendenti dall'evolversi della attuale negativa congiuntura economica che sta ancora condizionando i traffici di molte grandi regioni economiche (Europa, Stati Uniti, Giappone) e dalla situazione finanziaria, con particolare riferimento all'atteggiamento del sistema bancario e al rapporto di cambio euro/dollaro. L'elemento comunque più incisivo per il 2013 continua ad essere costituito dall'esubero dell'offerta di tonnellaggio rispetto alla domanda di trasporto, a causa della ancor pesante entrata in servizio di nuove navi. Questa situazione è destinata ad attenuarsi significativamente soltanto nel prossimo anno, specialmente per il comparto delle bulk da 35.000 tpl i cui fondamentali dovrebbero invertire per primi la tendenza del mercato dei noli».
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