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Cgil, Cisl e Uil protestano per il dirottamento dei fondi destinati al Terzo Valico
I sindacati propongono alle istituzioni, ai politici ed agli imprenditori di «battere un colpo»
17 giugno 2013
Le segreterie per Genova e la Liguria di Cgil, Cisl e Uil protestano per il dirottamento dei fondi destinati al secondo lotto del Terzo Valico della nuova linea ferroviaria ad alta velocità - alta capacità tra Genova e Milano deciso con il “Decreto del Fare” varato dal governo sabato scorso ( del 17 giugno 2013).
«È - denunciano le tre organizzazioni sindacali - veramente incredibile: il Consiglio dei ministri riesce a varare un decreto che toglie altre risorse già deliberate per il Terzo Valico, mentre tutta la comunità genovese è impegnata ad arginare i soliti contrari a tutto, affinché i lavori avanzino rapidamente e vengano assicurate risposte immediate all'occupazione e al futuro del primo porto del Paese. Genova si era già resa disponibile ad andare incontro alle esigenze manutentive di Rete Ferroviaria Italiana con 220 milioni di euro. Oggi - accusano Cgil, Cisl e Uil - ne partono altri 770 per l' interesse complessivo dell'Italia, senza che per Genova vi siano certezze».
«Aspettiamo dal 2011 - ricordano i sindacati - i 50 milioni per il ribaltamento a mare della Fincantieri, le risorse per la prosecuzione della metropolitana verso Rivarolo e Terralba, quelle per lo scolmatore del Fereggiano, piuttosto che quelli dell'argine di Staglieno con annessa tramvia. Invece ci viene detto che i finanziamenti verranno rateizzati nel disegno di legge 26 condividendoli con gli interventi per il Brennero e senza indicare le specifiche risorse e Genova dovrebbe credere a queste equilibrismi dialettici».
Per Cgil, Cisl e Uil di Genova e della Liguria «nel decreto del fare questo passo indietro non ci sta. È inutile fare convegni in cui si parla di carenze infrastrutturali, di problemi del lavoro, di rilancio dei porti e del traffico ferroviario - rilevano - quando vengono continuamente rimesse in discussione le scelte già assunte».
I tre sindacati sottolineano che «Cgil, Cisl e Uil del territorio non si rassegnano al declino di Genova e della Liguria: in una città che dorme rassegnata - spiegano - il Terzo Valico è una risorsa per il sistema Paese, non solo per noi. Il governo e le forze politiche dicano chiaramente cosa intendono fare e lo attuino».
Cgil, Cisl,e Uil propongono quindi alle istituzioni, ai politici ed agli imprenditori di «battere un colpo», di mobilitarsi ed assumere iniziative «affinché anche questa volta Genova non sia dimenticata e debba subire».
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