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Premuda ha chiuso il primo semestre con una perdita netta di -12,1 milioni di euro
I ricavi base time charter sono calati del 38,2% a 31,9 milioni di euro
29 agosto 2013
Nella prima metà del 2013 la perdita netta registrata dalla società armatoriale italiana Premuda è salita a -12,1 milioni di euro rispetto a -6,6 milioni di euro nei primi sei mesi dello scorso anno. . Il risultato operativo è stato di segno negativo per -4,2 milioni di euro rispetto ad un passivo operativo di -1,8 milioni di euro nel primo semestre del 2012.
Premuda ha precisato che «il risultato del periodo è stato negativamente influenzato da diversi fattori tra cui si segnala: il mercato dei noli ancora largamente insoddisfacente, sia nel comparto dei carichi secchi che in quello dei carichi liquidi, solo in parte limitato dalle coperture commerciali definite in passato ed ancora disponibili; l'indebolimento del cambio medio del dollaro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente; la mancanza di ricavi da parte della FPSO Four Rainbow, rimasta in disarmo per tutto il primo semestre in attesa di un nuovo progetto di impiego; il maggior peso delle partite finanziarie, gravate dagli elevati spread applicati sulle ultime operazioni realizzate e sulle operazioni oggetto di rinegoziazione nel corso dell'esercizio precedente; l'assorbimento a conto economico del residuo ammontare dei costi iniziali dei finanziamenti a medio lungo termine, in precedenza ripartiti sulla durata degli stessi secondo il metodo del costo ammortizzato, ed oggi interamente portati a carico del semestre a seguito dell'avvio del processo di ristrutturazione dell'indebitamento».
La società ha reso noto che il cash flow (risultato netto + ammortamenti) consolidato del primo semestre 2013 risulta negativo per 0,3 milioni di euro a fronte del valore di 8,5 milioni di euro del primo semestre 2012. Inoltre, al netto delle quote di terzi (non significative), il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2013 ammonta a 152,6 milioni di euro (era di 208,5 milioni al 30 giugno 2012 e di 164,4 milioni al 31 dicembre 2012) e corrisponde a 0,81 euro per azione (1,11 euro a fine primo semestre 2012, 0,88 euro alla fine dell'esercizio 2012). Le immobilizzazioni in flotta ammontano a 398,1 milioni di euro cui vanno aggiunti 27,4 milioni di euro relativi alle navi in costruzione.
In merito alle prospettive per l'intero esercizio 2012, «tenuto conto dei risultati conseguiti nel primo semestre, dell'andamento nella prima parte del terzo trimestre dei mercati di più diretto interesse e delle coperture commerciali già disponibili - ha spiegato Premuda - si può ragionevolmente prevedere che, anche prescindendo da gravi imprevisti e da eventuali ulteriori necessità di “impairment” di assets patrimoniali che potrebbero verificarsi in relazione all'andamento dei mercati, il risultato finale dell'esercizio 2013 non possa che essere, in linea con il primo semestre, di segno negativo. Tale situazione - ha rilevato la compagnia italiana - è peraltro comune alla grande maggioranza delle aziende operanti nel comparto dello shipping».
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