- In occasione della 53ª edizione del Salone Nautico Internazionale, in svolgimento dal 2 al 6 ottobre alla Fiera di Genova, l'associazione UCINA, Confindustria Nautica ha presentato lo stato di salute dell'industria nautica italiana, comparto che mostra ancora segni di sofferenza con prognosi di un auspicato miglioramento nel 2014.
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- Dopo un 2012 chiuso a -27% rispetto all'anno precedente - ha reso noto l'associazione - i dati provvisori del fatturato globale dell'industria nautica italiana per il 2013 segnalano che la contrazione si starebbe riducendo, assestandosi su un dato compreso tra il -4% e il -8% pari ad un fatturato tra i 2,4 e i 2,3 miliardi di euro.
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- Elementi di ottimismo - ha spiegato UCINA - giungono dalla stima relativa al contributo della nautica al prodotto interno lordo, che nel 2014 dovrebbe tornare nuovamente sopra ai due miliardi di euro, con una crescita del 7%. Tale risultato, basato sulle ipotesi di crescita del PIL italiano da parte del Fondo Monetario Internazionale - ha precisato l'associazione - è da leggersi alla luce del fatto che, essendo la nautica da diporto caratterizzata da un'elevata elasticità della domanda al variare del reddito, il contributo del comparto al PIL amplifica, in positivo e in negativo, l'andamento del PIL stesso.
- Nel corso della presentazione sono stati inoltre ripercorsi i numeri a consuntivo relativi all'andamento del mercato nautico italiano per l'anno 2012, una stagione che a livello occupazionale ha registrato una contrazione del 5,5% rispetto all'anno precedente portando a 19.000 il numero degli addetti diretti. Buone notizie invece per quanto riguarda il segmento dei superyacht dove, secondo l'orderbook pubblicato dalla prestigiosa rivista internazionale “Show Boats International”, l'Italia mantiene una leadership indiscussa, con 272 ordini pari al 39% del totale.
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