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Italia, USA e India formano il nuovo “triangolo” della nautica
Presentato il progetto di un prototipo di piccola imbarcazione di design italiano, con il sistema strip planking americano, che è stato realizzato in India
4 ottobre 2013
Oggi il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) e UCINA Confindustria Nautica, in occasione dello svolgimento del Salone Nautico Internazionale di Genova, hanno presentato un progetto promosso dal dicastero e dall'associazione dei cantieri nautici italiani consistente in un prototipo di piccola imbarcazione di design italiano, con il sistema strip planking americano ed equipaggiato con prodotti ed accessori di entrambi i Paesi, che è stato realizzato presso il Chantier de Pondicherry in India. L'obiettivo dell'iniziativa è di sostenere la partnership tra Italia e USA puntando a crescere nei Paesi Terzi con un prodotto congiunto e polifunzionale.
Italia ed USA - hanno sottolineato MiSE e UCINA - rimangono, nonostante la crisi del settore, i leader mondiali della nautica da diporto. Per sostenere e sviluppare ulteriormente le rispettive industrie nautiche, sia nei mercati tradizionali che nei Paesi emergenti quali per esempio l'India, il ministero e l'associazione hanno scelto di promuovere un'idea progettuale non convenzionale.
Il prototipo verrà proposto presso le principali manifestazioni nautiche statunitensi quale virtuoso esempio di collaborazione tra Paesi leaders e Paese emergente. Inoltre sarà presentato presso le manifestazioni di riferimento per il mercato indiano quale vettore d'interesse verso il design italiano e la qualità occidentale.
I punti di forza del progetto - hanno spiegato MiSE e UCINA - sono legati al fatto che si tratta di una produzione non competitiva nei confronti delle aziende di Italia ed USA, che costruiscono perlopiù su dimensioni e materiali differenti, ma al contempo attraente e proponibile sul mercato di nicchia del legno statunitense quale esempio di collaborazione tra Paesi attivi sul mondo nautico. Inoltre, il prototipo di imbarcazione si presenterà come un piccolo gioiello di fruibilità nautica, aperto a molteplici utenze e possibilità di sviluppo: dal diportismo, alla pesca, al tempo libero. Non ultimo, il modello potrà anche essere impiegato come tender di lusso per superyacht.
Negli Stati Uniti il progetto verrà promosso in collaborazione con IBEX e “Professional Boatbuilder” - editore americano e organizzatore delle principali manifestazioni fieristiche per la subfornitura ed accessoristica nautica e per le imbarcazioni in legno negli USA. In particolare, IBEX promuoverà l'iniziativa attraverso le proprie pubblicazioni di settore e dandole visibilità in occasione delle principali manifestazioni fieristiche dedicate al comparto.
«Siamo molto orgogliosi - è stato il commento del MiSE - di contribuire con un investimento pubblico a questo progetto, che trova il suo valore e la sua forza nella collaborazione tra tutti i partner coinvolti. Italia e Stati Uniti, i principali attori internazionali nel settore della nautica, hanno deciso di avvicinare insieme il promettente mercato indiano, privilegiandolo ad altri mercati, con un prodotto comune che abbina il meglio delle nostre competenze: design italiano, tecnologia americana, e fabbricazione indiana. Inoltre, non solo Italia e Stati Uniti si dimostrano capaci di mantenere ed espandere le loro quote di mercato contrastando la concorrenza internazionale, ma hanno dalla loro parte un grande vantaggio: la passione comune per la nautica. Uno degli scopi di questo progetto è anche quello di diffondere questo messaggio e “navigare insieme” all'industria nautica di Paesi emergenti. Oggi scegliamo di andare insieme in India, ma un valore aggiunto di questo progetto è la sua polifunzionalità e replicabilità, così, in futuro, sarà possibile approfondire la collaborazione dirigendoci in Brasile, in Russia o nei mercati terzi identificati di volta in volta come maggiormente strategici».
Il presidente di UCINA Confindustria Nautica ha evidenziato l'importanza del mercato americano per l'industria italiana di settore e, di conseguenza, il valore di una simile collaborazione: «stando ai dati diffusi dalla National Marine Manufacturers Association - ha spiegato Anton Francesco Albertoni - l'industria nautica nordamericana è in crescita. Lo scorso anno la ripresa era iniziata dai fuoribordo, quest'anno ho potuto registrare segnali positivi anche nei cabinati fino a 18 metri. Si tratta di segnali confortanti, soprattutto perché il mercato americano rappresenta il terzo sbocco commerciale per la nautica italiana. D'altronde, stando al Global Order Book, la classifica pubblicata annualmente dalla prestigiosa rivista “ShowBoats International”, sono italiane le aziende al vertice dei primi 20 costruttori del mondo. Questa iniziativa costituisce dunque per noi una ventata d'aria positiva, e ci incoraggia ad essere ottimisti per il futuro del settore e per la crescita del comparto».
Il coordinatore generale del progetto, il professor Pier Federico Caliari del Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano (DATSU), considera l'esperienza «non solo positiva, ma anche importante per sviluppare ulteriormente le particolari tecnologie applicate per la costruzione di scafi leggeri, in un rilevante contesto di scambio scientifico internazionale». Caliari ha inoltre tenuto ad esprimere grande apprezzamento per il team che ha seguito il progetto, composto interamente da giovani designer e collaboratori: gli architetti Dan Andresan e Carola Gentilini, e gli ingegneri strutturali Marta Giangreco e Dario Barbieri.
«Presso l'Istituto Indiano di Tecnologia di Madras - ha commentato il professor Anantha Subramanian del Dipartimento di Ingegneria Oceanografica dell'IIT di Madras - consideriamo lo sviluppo di questa collaborazione internazionale di grande valore per il futuro. Il meticoloso, complesso e impegnativo - anche in termini di tempi richiesti - processo di costruzione dell'imbarcazione, basato sull'originale tecnica costruttiva americana, sul design italiano e sullo sforzo indiano, sta dando risultati davvero unici. La costruzione utilizza legno di cedro rosso impiallacciato e in altre forme, e resina epossidica, al fine di ottenere un prodotto dal rivestimento pregiato, fortemente resistente al deterioramento causato dall'ambiente marino, dal peso relativamente leggero e dalla lunga capacità di conservazione. Si è trattato di una bella sfida, per quanto impegnativa, e auspichiamo che abbia degli sviluppi futuri, che portino, come in questo caso, rilevanti benefici per tutti i partner coinvolti».
«Questo progetto - ha aggiunto Carl Cramer, editore delle riviste “Professional BoatBuilder” e “WoodenBoat” - ha riscosso forte apprezzamento negli Stati Uniti soprattutto per la capacità di coinvolgere soggetti a livello globale e per la possibilità di venire a contatto con l'acqua in una barca di legno».
Il progetto - realizzato dallo Studio Caliari ed Associati - è visibile al pubblico del Salone Nautico Internazionale di Genova fino a domenica prossima. A seguire, dal 31 ottobre al 4 novembre, il modello verrà esposto presso l'area istituzionale MiSE-UCINA Confindustria Nautica al Fort Lauderdale Boat Show (Florida, USA), mentre dal 3 al 6 gennaio 2014 si sposterà al Boat Show di New York sempre all'interno dell'area istituzionale MiSE-UCINA Confindustria Nautica. Per quanto riguarda il mercato indiano, il modello sarà successivamente esposto in occasione dell'edizione 2014 del Dubai Show e presso ulteriori eventi nautici di riferimento per il mercato indiano.
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