- Confermando sul fronte italiano il fermo dell'autotrasporto programmato dal 28 al 31 ottobre prossimi, Trasportounito ha lanciato un nuovo allarme perché un pericolo per le imprese di autotrasporto e per l'economia italiana giunge ora dall'Unione Europea. «Nel paradossale silenzio delle istituzioni politiche italiane - ha spiegato l'associazione - la proposta comunitaria è quella di abolire il recupero delle accise consentito oggi alle imprese di autotrasporto».
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- «In pratica - ha chiarito il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo - la direttiva 96/2003 stabilì, alla data del 1° gennaio 2003, una aliquota base per l'Italia pari a 403,21 euro ogni mille litri di gasolio, concedendo possibilità ai legislatori nazionali di consentire il recupero di tutti gli aumenti che fossero intervenuti. Oggi, ogni impresa di autotrasporto recupera trimestralmente 214,18 euro ogni mille litri di gasolio». In media - ha precisato l'associazione - si tratta di circa 1.200 euro al mese a camion.
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- Trasportounito ha denunciato che tale recupero sulle accise viene azzerato attraverso la proposta di modifica della direttiva 96/2003 che elimina l'attuale rimborso poiché stabilisce che l'aliquota minima da applicare è quella del 1° gennaio 2013 (quindi, 607,40 euro per ogni mille litri di gasolio). Tutto ciò - ha sottolineato l'associazione - rischia di essere inserito direttamente sulla Gazzetta Europea, senza che le istituzioni politiche abbiano non solo compreso la gravità della proposta, ma anche i suoi pericolosissimi effetti.
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- «Se l'obiettivo di Bruxelles è quello di favorire altre modalità di trasporto ritenute meno inquinanti - ha concluso Longo - gli strumenti da adoperare non devono essere repressivi dell'economia reale, bensì costruttivi e soprattutto collegiali con le forze imprenditoriali coinvolte».
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