- Confetra, la Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, ha espresso disappunto per l'assenza del governo italiano al tavolo europeo dove si definisce la politica portuale dell'UE. «Notizie di stampa disarmanti - ha spiegato Confetra - sostengono che i rappresentanti del governo Italiano fossero assenti quando è stata decisa a livello comunitario una forte accelerazione per concludere prima delle elezioni europee l'iter del Regolamento Kallas sui porti».
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- Confetra ha ricordato di aver segnalato alcuni mesi fa al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, la necessità di convocare le parti interessate perché contribuissero a definire una possibile posizione comune e che, nel frattempo, molte associazioni nazionali di settore hanno separatamente presentato emendamenti al Regolamento attraverso le loro organizzazioni a Bruxelles.
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- Tenendo conto dell'agenda europea Confetra ha pertanto chiesto nuovamente al ministro una convocazione a breve. «È necessario - ha rilevato la Confederazione - discutere anche sulle possibili conseguenze per i porti e per gli operatori logistici derivanti dalle alleanze (cosiddetto network) di traffico e di potere in corso tra gli armatori di navi portacontenitori che, secondo i maggiori analisti, determineranno una competizione aggressiva in tutto il sistema».
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- In particolare, Confetra ritiene che i governi dei Paesi europei e la Commissione debbano valutare «se e quanto l'oligopolio che si determinerà dal secondo trimestre del prossimo anno tra i più grandi armatori al mondo CKYH (COSCON, “K” line,Yang Ming, Hanjin), G6 ( APL, Hapag-Lloyd, Hyunday, MOL, NYK, OOCL) e P3 (Maersk, MSC, CMA CGM) influenzerà la crescita economica dei singoli Paesi e dell'Unione».
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