- Pur valutando positivamente l'incontro di ieri con il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Rocco Girlanda per trovare una soluzione al problema dei fondi per il rimborso agli autotrasportatori delle accise sul gasolio, Unatras, Anita e Movimento Cooperativo hanno annunciato che, a fronte dei positivi impegni dichiarati ma in assenza di un radicale ripensamento sul taglio delle accise, sarà proclamato il fermo nazionale dei servizi.
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- Unatras, Anita e Movimento Cooperativo hanno specificato che il sottosegretario Girlanda ha dichiarato la volontà del governo di intervenire su alcuni aspetti. Per il Sistri è quasi certo il posticipo di 10 mesi dell'applicazione delle sanzioni. Per la parte normativa, oggi, in prosecuzione dell'incontro di ieri, si terrà un ulteriore incontro in sede tecnica per definire un primo pacchetto normativo sulle principali tematiche di interesse dell'autotrasporto: queste troveranno la loro concreta attuazione con un decreto d'urgenza che sarà approvato al più tardi la settimana prossima. Per i fondi a favore dell'autotrasporto, è previsto uno stanziamento di 330 milioni di euro. Circa l'articolo 83 bis del decreto legge del 25 giugno 2008 sulla tutela della sicurezza stradale e della regolarità del mercato dell'autotrasporto di cose per conto di terzi - hanno precisato Unatras, Anita e Movimento Cooperativo - ad ore uscirà una direttiva del ministro che definirà le procedure per l'applicazione delle sanzioni.
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- Da parte sua il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha inviato al presidente del Consiglio, Enrico Letta, e al ministro dell'Economia e delle Finanze, Maurizio Saccomanni, una nota in cui evidenzia come l'articolo 17, comma 4, del disegno di legge di stabilità riduca fino al 25% i crediti d'imposta previsti a favore degli autotrasportatori per il rimborso delle accise sul gasolio. «Tale riduzione, nell'incidere sui costi diretti del trasporto - ha scritto Lupi - avrebbe un notevole effetto negativo sul settore e sui costi della produzione e delle merci Per l'autotrasporto, in particolare il conseguente aumento del costo del gasolio determinerebbe la crisi definitiva di migliaia di imprese e la fuoriuscita dall'Italia delle imprese più strutturate. Il taglio del rimborso delle accise, inoltre, vanifica ed in pratica annulla la previsione dei fondi a favore dell'autotrasporto contenuta nella stessa legge di stabilità (330 milioni per il 2014 già ridotti rispetto ai 400 milioni previsti per gli anni precedenti)». «Tutto il settore - ha evidenziato il ministro - è in agitazione e, ove fosse confermata tale riduzione del rimborso delle accise, da lunedì prossimo 28 ottobre si rischia un fermo completo dell'autotrasporto, con conseguenze gravissime per il Paese e per il sistema economico sul suo complesso. Sono noti, infatti, gli effetti che un fermo dell'autotrasporto è in grado di generare fin dal secondo giorno di effettuazione per l'aumento dei costi dei generi di prima necessità, l'interruzione nell'approvvigionamento dei carburanti ed il conseguente progressivo blocco della produzione». Lupi ha chiesto quindi a Letta e Saccomanni «un intervento immediato sulla previsione normativa onde scongiurare il fermo le cui conseguenze possono comportare perdite per l'economia pari anche a 1,5 miliardi di euro al giorno».
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- Il fermo dell'autotrasporto da lunedì prossimo a giovedì 31 ottobre è stato confermato da Trasportounito, l'associazione che lo ha proclamato da oltre un mese, sottolineando come «anche la recente decisione di eliminare i rimborsi sulle accise, provocando un ulteriore, gravissimo danno alle imprese di autotrasporto, si collochi in quel quadro di inadempienze dello Stato in tema di trasporto merci su strada, che è all'origine del fermo». «Nell'esprimere apprezzamento per lo sforzo in cui si è impegnato in prima persona il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, non solo sul tema delle accise, ma anche su quelli che stanno determinando il tracollo dell'intera filiera - ha dichiarato il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo - il fermo non è comunque revocabile se non in presenza di impegni seri e concreti». Per Trasportounito gli impegni debbono riguardare in prima battuta la legge 127, «quella - ha ricordato l'associazione - che prevedeva controlli anche sulla committenza, tempi certi di pagamento e altre misure di risanamento del settore, e che si è rivelata - ha sottolineato Trasportounito ricordando di essersi astenuta, unica fra le associazioni dell'autotrasporto, di sottoscriverne i contenuti nel 2010 - in gran parte inapplicabile e del tutto inapplicata».
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