- Ieri, nel corso di un incontro presso la Prefettura di Alessandria, il governo, per bocca del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, e la Regione Piemonte, presente con il presidente Roberto Cota e gli assessori Ugo Cavallera, Barbara Bonino, Roberto Ravello e Riccardo Molinari, hanno confermato la strategicità del Terzo Valico dei Giovi, il progettato e definitivamente approvato collegamento ferroviario ad alta velocità - alta capacità di 54 chilometri, prevalentemente in galleria, sulla direttrice Genova-Milano fino a Tortona e sulla direttrice Alessandria-Torino fino a Novi Ligure. Alla riunione hanno partecipato gli amministratori delegati di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ed Italferr, il commissario del Cociv (general contractor dei lavori), sindaci ed amministratori locali.
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- Il ministro Lupi ha sottolineato che la nuova opera è strategica non solo per il territorio ma per l'intero Paese ed ha esposto la necessità di realizzare un piano di comunicazione per fornire risposte alle comunità locali sull'opera e sulle sue ricadute per il territorio. Il presidente della Regione Piemonte ha rilevato che «il Terzo valico è un'opera di tutto il sistema produttivo del Nord, una - ha confermato Roberto Cota - delle più importanti dei prossimi anni per tutto il Paese. Credo - ha aggiunto - debba essere un'occasione per non ripetere alcuni errori fatti nella fase iniziale di progettazione della Torino-Lione e anche nei rapporti con le comunità locali. E deve anche essere un'occasione per gestire in maniera nuova e più moderna la realizzazione delle infrastrutture. Chi fa politica deve guardare al di là del piccolo cabotaggio, deve ragionare secondo una prospettiva di strategia di tutta la macroregione alpina».
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- In occasione dell'incontro Maria Rita Rossa, sindaco di Alessandria, ha polemizzato con l'assessore ai trasporti della Regione Piemonte, Barbara Bonino, per lo smantellamento della società Retroporto di Alessandria. «L'assessore Bonino - ha accusato il sindaco - ha definito il Retroporto “scatola vuota” dimenticando, forse, di avere contribuito lei stessa a renderlo tale. È stata, infatti, l'assessore Bonino a scegliere di rimodulare con diversa finalità i sei milioni di fondi FAS già destinati alla realizzazione della strada di collegamento fra lo scalo merci e la tangenziale di Alessandria: strada che avrebbe permesso di arrivare al casello di Alessandria Sud direttamente dallo Scalo. Decisione che ha, evidentemente, eliminato ogni possibilità di interesse di investimenti da parte di privati sull'area. Privati che, naturalmente, non si possono far carico delle infrastrutture pubbliche». «È stata ancora lei - ha proseguito Maria Rita Rossa - a rendere complicati i rapporti con la Liguria e a vanificare il risultato di una procedura di scelta molto lunga ed articolata che aveva individuato, con deliberazione dell'Autorità Portuale di Genova, lo Scalo merci di Alessandria quale suo retroporto nella Pianura Padana. A ciò si aggiunge la responsabilità della scelta di FS Logistica, che partecipava alla società del Retroporto per il rilancio dello Scalo, di chiederne la messa in liquidazione. E trovo alquanto inopportuno - ha sottolineato il sindaco di Alessandria - che l'assessore Bonino si esprima in termini di “impossibilità di dare soddisfazione al singolo territorio” e di “ruolo degli agenti del territorio” dal momento che non è stata presente a nessuna delle riunioni di Slala, salvo contestarne sempre l'utilità e la funzione. Io ho il dovere di rappresentare le esigenze di una città dando priorità alla questione ambientale e, poi, allo sviluppo con la rivalorizzazione dello Scalo. Non sfugge a nessuno come il rilancio dello Scalo e il consolidamento della logistica significhino posti di lavoro. In questi anni, inoltre, abbiamo assistito al depauperamento dei collegamenti ferroviari a causa delle scelte dell'amministratore delegato di RFI, Mauro Moretti che, eliminando molte tratte di collegamento con il Centro ed il Sud Italia, hanno colpito i cittadini, i pendolari e i movimenti commerciali. Noi - ha concluso Maria Rita Rossa - ci aspettiamo, prioritariamente, risposte chiare sulla questione ambientale e, poi, qualora non seguissero atti concreti quali il rifinanziamento delle infrastrutture viabili e la rivitalizzazione della società del Retroporto, ci chiediamo perché dovremmo partecipare ad un progetto che rispettiamo nella sua valenza nazionale ed internazionale, ma che non rappresenta elemento di rilancio e sviluppo per il nostro territorio. Riconosco con soddisfazione il ben diverso atteggiamento del presidente Roberto Cota e sono certa che sarà confermato da quello dei rappresentanti alessandrini in Regione che sapranno riprendere il percorso che era stato avviato. Così come sono fiduciosa, grazie anche al sostegno aperto e pubblico dei parlamentari Bargero, Borioli, Balduzzi e Lavagno, che le sollecitazioni fatte dal ministro Lupi ai suoi tecnici porteranno alla rapida apertura di un tavolo che sappia riconoscere il giusto ruolo della centralità del capoluogo. Un capoluogo forte, infatti, è utile a tutto il territorio provinciale».
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