- Oggi il Comitato Portuale di Livorno ha approvato il bilancio di previsione dell'Autorità Portuale per il 2014 e l'elenco aggiornato delle opere. Il prossimo anno l'ente che gestisce il porto labronico prevede di registrare un avanzo finanziario complessivo di 18 milioni di euro e un avanzo economico netto di 1,83 milioni di euro. Sono attese entrate nell'ordine di 46 milioni di euro ed uscite per un totale di quasi 59, con un disavanzo finanziario di esercizio di 13 milioni di euro che troverà copertura mediante l'utilizzo di pari importo dell'avanzo di amministrazione residuo. Considerando che al 31 dicembre 2013 il presunto avanzo di amministrazione è di 31 milioni - ha precisato l'authority portuale - è facile arrivare al saldo finale di 18.
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- «Come si può notare - ha commentato il segretario generale dell'Autorità Portuale di Livorno, Massimo Provinciali - l'amministrazione ha un presunto avanzo finanziario inferiore rispetto a quello dell'anno precedente. Ciò dimostra che non siamo rimasti fermi, anzi abbiamo dispiegato nuove risorse ed energie per rispondere in modo adeguato alle prospettive di sviluppo dello scalo. Non è un caso che per il 2014 prevediamo di spendere 35 milioni di euro per investimenti infrastrutturali e manutenzioni straordinarie».
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- Dal quadro delle risorse disponibili emerge che nel triennio 2014-2016 l'authority portuale avrà a disposizione tra entrate aventi destinazione vincolata per legge, entrate acquisite mediante contrazione di mutuo e per apporti di capitali privati, e stanziamenti di bilancio, qualcosa come 33 milioni di euro ripartiti in 21,5 milioni per il primo anno, quasi sei per il secondo e per il terzo anno. Sulla base della stima dei costi di programma, per il 2014 sono previsti impegni di spesa per 42 milioni di euro di cui 15, provenienti dalle entrate tributarie e da finanziamenti regionali, da impiegare per il dragaggio della Darsena Toscana e cinque (entrate tributarie) per il primo lotto del magazzino per la cellulosa previsto in zona M-K. Per il 2015 ci sono previsioni di spesa per 44 milioni di euro di cui 15 verranno utilizzati per il dragaggio dell'Imboccatura Sud, tre per il dragaggio del canale di Accesso, più di due per completare il magazzino M-K (costo totale: sette milioni di euro), cinque saranno destinati agli interventi di trasformazione delle vasche di contenimento dei fanghi per la realizzazione del primo modulo della Piattaforma Europa e quattro per il riprofilamento della banchina del Canale di Accesso nella zona Torre del Marzocco (II Lotto). Per il terzo e ultimo anno la previsione di spesa è di 33 milioni di euro.
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- «Abbiamo previsto opere ed impegni di spesa superiori alle effettive disponibilità economiche - ha precisato Provinciali - perché, come al solito, pensiamo di poter contare sui risparmi derivanti dai ribassi d'asta, ferma restando la possibilità di acquisizione di ulteriori risorse».
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- In occasione della riunione del Comitato Portuale il presidente dell'Autorità Portuale, Giuliano Gallanti, ha annunciato che «l'Authority è disposta a sottoscrivere un ulteriore aumento di capitale a favore dell'Interporto Vespucci. Siamo pronti - ha specificato - a mettere sul piatto altri 500 mila euro, che impiegheremmo nel caso in cui qualcuno dei soci non fosse in grado di aumentare la propria quota di partecipazione». Tra le pieghe della delibera sulla variazione del bilancio del 2013 sono infatti previste, tra le uscite in conto capitale, variazioni nell'ordine di 600mila euro per far fronte alla sottoscrizione, acquisizione e partecipazione al capitale di società varie. Gallanti ha spiegato che l'Interporto ha un bisogno di 18 milioni di euro e che, pertanto, tutti i soci sottoscrittori sono stati chiamati ad uno sforzo economico per far fronte al salvataggio della società. «Siamo stati i primi a sottoscrivere l'aumento di capitale - ha rilevato - e abbiamo collaborato perché fosse presentato, nella scorsa assemblea, un piano industriale ambizioso che facesse dell'Interporto un operatore logistico efficiente. È chiaro che per raggiungere questo obiettivo servono due cose: l'ampliamento della cinta doganale e lo scavalco ferroviario della Tirrenica». L'ente portuale ha ricordato che l'opera di collegamento tra il porto e il retroporto, per il quale è necessario lo scavalco della Tirrenica, ha un costo totale di 14 milioni di euro e che la Regione ne ha messi sette e altri sette conta di recuperarli dal ministero delle Infrastrutture: «abbiamo parlato con i funzionari del MIT - ha detto il rappresentante della Regione Toscana in Comitato, Adriano Poggiali - e si sono detti disponibili ad inserire l'opera nel programma infrastrutture strategiche del Cipe. Entro primavera presenteremo il progetto definitivo».
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- Richiamandosi alle dichiarazioni rese ieri dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti in occasione dell'assemblea generale di Assoporti, Gallanti ha sottolineato come Maurizio Lupi sia stato chiaro: «i porti e gli interporti devono fare sistema e porsi all'attenzione dello shipping internazionale come autorità logistiche estese. Noi - ha rilevato il presidente dell'Autorità Portuale di Livorno - ci stiamo muovendo proprio in questa direzione».
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- A conclusione della riunione odierna Gallanti ha fatto il punto sulla questione Porto di Livorno 2000, la società incaricata della gestione del traffico crocieristico nello scalo, di cui l'ente portuale detiene la maggioranza: «abbiamo - ha spiegato - quattro punti essenziali su cui dobbiamo riflettere: punto primo, la legge è inoppugnabile: dobbiamo scendere sotto il 50%. Non possiamo ignorare la normativa nazionale soltanto perché fino ad oggi non è stata applicata. Punto due: l'unico modo che conosciamo per scendere sotto il 50% è tramite gara. Punto tre: sarà l'advisor a dirci che valore ha l'impresa, di quanto dobbiamo scendere, e quando è consigliabile vendere. Punto quattro: nessuna dietrologia sul gentleman agreement fra me e il presidente della Camera di Commercio: Roberto Nardi si è semplicemente impegnato, e lo ha fatto in occasione del Comitato Portuale, a non esercitare il diritto di prelazione sulle quote della Porto 2000 che l'authority è obbligata a vendere sulla base delle prescrizioni di legge». «All'inizio della prossima settimana - ha aggiunto Provinciali - apriremo le buste per la scelta dell'advisor, che a partire dall'aggiudicazione dell'incarico avrà al massimo 90 giorni per fornirci le valutazioni richieste».
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- Esprimendo il proprio apprezzamento per il modo in cui sino ad oggi è stata gestita la partita sulla dismissione delle quote di maggioranza della società, il sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, ha confermato che «il nostro percorso è quello stabilito nel Piano Operativo Triennale. Lo studio dell'advisor - ha rilevato - è uno strumento utile anche per capire quali vantaggi potrebbe avere l'economia cittadina da un percorso di valorizzazione dei nostri asset». Cosimi ha fatto notare che il POT «non preconizza situazioni di astrazione dei soggetti pubblici dal settore crocieristico» e che l'interesse pubblico della Regione Toscana per questo asset è e rimane una importante opportunità: «la Regione - ha concluso il sindaco - ha già espresso con un certo convincimento l'interesse ad operare in sinergia con gli altri enti locali per creare una piattaforma comune su turismo e crociere, e non è pertanto esclusa a priori da un percorso che candida Livorno a diventare un porto crocieristico all'avanguardia. È chiaro che lo stesso ragionamento vale per gli attori internazionali potenzialmente interessati al nostro scalo marittimo. Ci troviamo soltanto nella fase iniziale di un dibattito sul quale ci dovremo pronunciare nelle prossime riunioni di Comitato Portuale per definire le scelte strategiche».
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