- Lo sciopero di 24 ore in atto oggi nei porti italiani è stato revocato nei porti sardi di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres. L'astensione dal lavoro negli scali portuali nazionali è stata indetta da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti per la fase di stallo che caratterizza il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori dei porti a oltre dieci mesi dall'inizio della trattativa ( del 10 ottobre 2013). In particolare, le tre organizzazioni sindacali hanno motivato il ricorso allo sciopero con il rifiuto «di contrattualizzare elementi che possano snaturare l'impianto originario che, da tutta la comunità portuale nazionale, è stato fino ad oggi considerato un fattore importante per il rilancio dell'economia portuale fin dal 2000 e che dovrà esserlo anche per il futuro». Scopo della protesta delle tre sigle sindacali è di dire «no anche al tentativo di smembramento dell'impianto regolatorio della legge sui porti 84/94 che produrrebbe effetti devastanti sull'organizzazione del lavoro e sul mercato delle imprese a spese dei lavoratori dei porti. Serve, invece - secondo Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - il consolidamento del modello di organizzazione del lavoro che vede la propria centralità nelle imprese autorizzate ai sensi dell'articolo 18 della legge 84 e nell'articolo 17, l'unico soggetto al quale i terminalisti possono fare ricorso per lo svolgimento di lavoro portuale temporaneo ed inoltre serve la definitiva soluzione al problema legato alla irragionevole estensione ai dipendenti delle Autorità Portuali di norme riferite ai dipendenti pubblici».
-
- È stato invece revocato stamani lo sciopero dei dipendenti dell'Autorità Portuale del Nord Sardegna, l'ente che regola le attività nei tre porti di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres. Si tratta - si legge in una nota dei dipendenti dell'ente sardo che motiva l'annullamento del fermo - di «una decisione difficile, maturata proprio questa mattina alla luce della mancanza totale di adesione da parte dei dipendenti delle imprese portuali olbiesi e portotorresi all'iniziativa invocata dalle tre sigle sindacali nazionali. Scelta i cui motivi non spetta ai dipendenti dell'Autorità Portuale dare motivazione». «Resta il fatto - prosegue la nota - che quella di oggi non è una bella pagina nella storia della portualità del Nord Sardegna, dove le iniziative sindacali sembrano aver perso valore ed incisività e le problematiche legate allo stato occupazionale dei dipendenti, specialmente quelli in cassa integrazione, non verranno debitamente rappresentate all'esterno e, con ogni probabilità, continueranno a restare tali». La nota conclude «che eventuali e future iniziative sindacali verranno meglio esaminate prima di essere intraprese».
-
- Anche nel porto di Gioia Tauro è stata annunciata da parte del Sindacato Unitario Lavoratori (SUL) la mancata adesione alla protesta proclamata da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Contestando le motivazioni addotte dalle tre sigle sindacati, il SUL si chiede «perché dopo oltre un anno di silenzio solo ora il sindacato confederale indice le assemblee con i lavoratori?». «Perché - domanda ancora il SUL - ai lavoratori non è stata distribuita nessuna bozza per il rinnovo del contratto? Perché invece il sindacato confederale non esige il rispetto del medesimo contratto vigente a Gioia Tauro? Perché non si è fatto nulla per la pausa pasto, i tempi di vestizione e l'igienizzazione dei dpi? Perché da oltre 12 anni il sindacato confederale si oppone alla volontà dei lavoratori e non vengono elette le Rsu?». Inoltre il sindacato SUL evidenzia come i lavoratori si chiedano se sia opportuno scioperare nel momento in cui la P3, la nuova alleanza armatoriale costituita dai tre leader del settore del trasporto marittimo di linea Maersk Line, Mediterranean Shipping Company (MSC) e CMA CGM, «dovrebbe portare nuovi volumi a Gioia Tauro e si prospetta anche il rientro di Maersk».
-
- Da parte sua Medcenter Container Terminal (MCT), la società del gruppo Contship Italia che gestisce il terminal per contenitori del porto di Gioia Tauro, ha confermato le prospettive di sviluppo dell'attività del terminal gioiese alla luce delle iniziative annunciate dall'alleanza P3 Network: «a Gioia Tauro - ha spiegato l'amministratore delegato di MCT, Domenico Bagalà - i partner P3 hanno espresso l'intenzione di aggiungere ogni settimana la toccata di una quarta grande nave madre, così come hanno espresso l'intenzione di aumentare la dimensione media delle navi utilizzate nel servizio che collega, via Gioia Tauro, il Mediterraneo agli USA».
|