- Le disposizioni che regoleranno e limiteranno il transito nel Canade della Giudecca delle navi da crociera in arrivo o in partenza da Venezia, decise lo scorso mese dal governo ( del 5 novembre 2013), sono accettabili dall'industria croceristica, dalla comunità portuale e dal mondo del lavoro solo se contenute in due anni nella prospettiva di realizzazione di una via d'acqua alternativa per raggiungere la Marittima entro il 2016. A questa conclusione si è giunti mercoledì scorso nel corso di un tavolo di confronto sulle grandi navi da crociera a Venezia tenutosi presso l'Autorità Portuale dello scalo lagunare tra le autorità preposte alla soluzione del problema e il mondo dell'impresa e del lavoro della provincia di Venezia.
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- Nel corso dell'incontro il presidente dell'Autorità Portuale, Paolo Costa, e l'ammiraglio Tiberio Piattelli, comandante della Capitaneria di Porto di Venezia, hanno illustrato il “dispaccio” n. 39200 dello scorso 20 novembre con il quale il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha tradotto le decisioni del vertice dello scorso 5 novembre a Palazzo Chigi in indirizzi per i provvedimenti che l'Autorità Marittima, da sola o di intesa con l' Autorità Portuale e il Magistrato alle Acque, hanno emesso ieri. I provvedimenti in questione sono due: il decreto dell'Autorità Marittima che individua nel Canale Contorta-Sant'Angelo la via di accesso alla Marittima alternativa al passaggio delle navi davanti San Marco e l'ordinanza dell'Autorità Marittima di concerto con l'Autorità Portuale e il Magistrato alle Acque che, nelle more della disponibilità del Canale Contorta-sant'Angelo attesa per il 2016, prescrive le mitigazioni da introdurre per gli anni 2014 e 2015. L'ordinanza 153/2013 della Capitaneria di Porto stabilisce infatti che è 708 il numero massimo di transiti nel Canale di San Marco e nel Canale della Giudecca di navi passeggeri di stazza lorda superiore a 40.000 tonnellate per l'anno 2014, che negli ormeggi della Stazione Marittima è vietato lo stazionamento contemporaneo diurno di un numero superiore a cinque navi passeggeri di stazza lorda superiore a 40.000 tonnellate, che - in prosecuzione di quanto disposto dall'ordinanza dello scorso 29 ottobre relativa ai lavori delle opere per il sistema Mo.Se. - a decorrere dal 5 aprile 2014, fatti salvi eventuali casi di forza maggiore, è vietato il transito nel Canale di San Marco e nel Canale della Giudecca di navi traghetto e che per l'anno 2015 è vietato il transito nel Canale di San Marco e nel Canale della Giudecca a navi passeggeri di stazza lorda superiore a 96.000 tonnellate.
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- È stato anche spiegato che l'intenzione, espressa nel dispaccio del ministro di inserire, d'intesa con la Regione del Veneto, il progetto del Contorta S. Angelo nel Programma delle Infrastrutture Strategiche Nazionali ai sensi della legge 443/2001 (legge obiettivo) ha il solo scopo di affidare il progetto alla responsabilità dello Stato che dovrà garantirne qualità, rispetto dei tempi e finanziamenti. Questo senza pregiudizio alcuno della valutazione dell'impatto ambientale dell'opera che verrà fatta con ogni cura anche se in tempi proporzionati all'urgenza della soluzione.
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- I partecipanti al tavolo, che - oltre a Costa e Piattelli - era composto dal presidente della Camera di Commercio di Venezia, Giuseppe Fedalto, dal presidente di Confindustria Venezia, Matteo Zoppas, dall'amministratore delegato di Venezia Terminal Passeggeri, Michele Cazzanti, dal presidente e dal direttore della CNA di Venezia, Gabriele Zuppati e Claudio Citran, dal vice presidente e dal vice direttore di Confcommercio Venezia, Elio Dazzo e Francesco Antonich, dal segretario provinciale CGIL, Roberto Montagner, dal segretario provinciale CISL, Lino Gottardello, e da Alberto Ghedin della segreteria regionale UIL, hanno espresso la ferma volontà di vigilare e tenere costantemente monitorate le procedure e lo stato di avanzamento dei lavori. L'incontro si è concluso con la promessa reciproca di aggiornare costantemente il tavolo di confronto sullo stato di avanzamento dei lavori per verificare che la realizzazione della via di accesso alternativa proceda senza intoppi facendo venir in ciò, e solo in ciò, le preoccupazioni che hanno motivato l'atteggiamento delle categorie economiche.
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