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Via libera del Parlamento europeo alla nuova direttiva sui contratti di concessione
Feport, è difficile valutare l'impatto delle nuove norme prima che siano implementate negli ordinamenti nazionali
16 gennaio 2014
Ieri il Parlamento europeo ha approvato le nuove norme UE in materia di appalti pubblici e di concessioni. In tema di contratti di concessione, per la prima volta sono state quindi stabilite norme comuni nell'UE per promuovere una concorrenza leale e garantire il miglior rapporto qualità-prezzo, introducendo nuovi criteri di aggiudicazione che pongono maggiormente l'accento su considerazioni ambientali, aspetti sociali e innovazione.
«Le nuove norme in materia di contratti di concessione - ha sottolineato l'europarlamentare francese Philippe Juvin (PPE), relatore per i contratti di concessione - rappresentano un importante segnale in favore di un rafforzamento del mercato interno. Esse creano un ambiente economico sano, dal quale tutti gli attori, compresi le autorità pubbliche, gli operatori economici e, in ultima analisi, i cittadini dell'UE, potranno trarre beneficio. Adesso, le regole del gioco saranno rese note a tutti».
Tra le novità introdotte dalla direttiva, è stata semplificata la procedura di gara grazie a un “documento unico europeo di gara” standard, basato sull'autocertificazione. Inoltre solo il vincitore dovrà fornire la documentazione originale.
Feport, la federazione dei terminalisti portuali europei, ha seguito con particolare interesse il dibattito al Parlamento UE in quanto le nuove norme sono di particolare importanza per i terminal operator, che in molti porti europei operano nell'ambito di contratti di concessione. Secondo Feport, tuttavia, attualmente è difficile valutare l'impatto della nuova direttiva, in quanto deve prima essere implementata negli ordinamenti nazionali. La federazione ha ricordato di aver avuto in passato alcuni problemi con la direttiva sulle concessioni, in particolare circa la possibile mancanza di sicurezza degli investimenti derivante dall'incertezza sulla proroga dei contratti. Feport ha infatti rimarcato che i terminalisti effettuano ingenti investimenti nei porti, ad esempio per l'acquisto di gru e di veicoli di terra, e pertanto la sicurezza degli investimenti è considerata da molti operatori come essenziale per lo sviluppo dei porti.
Feport ha evidenziato inoltre che il Parlamento europeo si è astenuto dal voto finale per consentire ulteriori trattative con il Consiglio e la Commissione dell'UE al fine di raggiungere un accordo in prima lettura. Il Consiglio - ha ricordato la federazione - sta portando a termine le discussioni sulla questione ed è quindi possibile che ci sia accordo tra il Consiglio e il Parlamento nelle prossime settimane, dopo il quale gli Stati membri inizieranno la trasposizione della direttiva nel diritto nazionale.
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