- Oggi la Commissione Europea ha presentato nuovi orientamenti in merito all'interpretazione del regolamento 3577/92 relativo alla fornitura di servizi di cabotaggio marittimo all'interno di uno Stato dell'UE, con l'obiettivo di offrire alle autorità competenti più certezza relativamente all'aggiudicazione di contratti di servizio pubblico e all'imposizione degli obblighi di servizio pubblico.
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- «Il mercato interno dei servizi di trasporto marittimo - ha sottolineato il vicepresidente della Commissione Europea, Siim Kallas, responsabile per i trasporti - è importante per i risultati dell'economia europea e per la qualità della vita e la prosperità delle regioni marittime. Le autorità degli Stati membri hanno bisogno di regole chiare su come garantire collegamenti adeguati con le isole e le regioni periferiche che dipendono in grande misura dal trasporto marittimo».
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- La comunicazione interpretativa adottata oggi dalla Commissione UE fornisce tra l'altro indicazioni sul campo di applicazione della libera prestazione dei servizi nel settore del cabotaggio marittimo, su quali servizi sono soggetti al regolamento, sulla procedura di aggiudicazione dei contratti di pubblico servizio e sulla loro durata, sulle norme relative agli equipaggi delle navi impiegate in attività di cabotaggio marittimo e sull'applicazione del regolamento (CE) n 1370/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai servizi pubblici di trasporto di passeggeri per ferrovia e su strada e che abroga i regolamenti del Consiglio (CEE) n 1191/69 e 1107/70 relativi ai servizi di cabotaggio marittimo. Inoltre include disposizioni transitorie per la Croazia.
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- La principale variazione apportata dalla nuova interpretazione del regolamento presentata dalla Commissione Europea riguarda la durata dei contratti di servizio pubblico che - ha chiarito Bruxelles - devono avere una durata limitata al fine di consentire una regolare e aperta valutazione del mercato. Nella sua comunicazione interpretativa del 2003 la Commissione Europea aveva autorizzato contratti di servizio pubblico fino ad una durata di sei anni. Dal 2003 - ha rilevato la Commissione - l'esperienza ha dimostrato che in alcuni casi il limite di sei anni pone fuori gara armatori secondo i quali tale durata è troppo breve per recuperare gli investimenti effettuati per esercitare il servizio, mentre nel contempo contratti di breve durata possono scoraggiare gli armatori dall'effettuare investimenti più consistenti, ostacolando così l'innovazione e possibili miglioramenti nella qualità dei servizi. Pertanto la Commissione ha deciso di modificare la sua precedente interpretazione per consentire una maggiore flessibilità nella definizione della durata dei contratti di servizio pubblico. Le nuove linee guida indicano che contratti di servizio pubblico di una durata fino a 12 anni sono in grado di soddisfare il requisito di proporzionalità, a condizione che siano giustificati da criteri oggettivi come la necessità di recuperare gli investimenti effettuati nella gestione del servizio di cabotaggio marittimo in condizioni operative normali (ad esempio gli investimenti in navi o infrastrutture).
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- Oggi, inoltre, la Commissione Europea ha presentato la sua quinta relazione biennale sulla libera prestazione dei servizi di cabotaggio marittimo fra Stati UE, servizi - ha ricordato Bruxelles - che sono stati quasi tutti liberalizzati dal 1° gennaio 1999, con il mercato greco - che è stato tra gli ultimi a risultare parzialmente protetto - che è stato aperto alla concorrenza dal 1° novembre 2002 (la Croazia - che fa parte dell'UE dal luglio scorso - è l'unico Stato membro in cui può ancora essere applicata, fino al prossimo 31 dicembre, la deroga temporanea a talune disposizioni del regolamento). Per quanto riguarda l'evoluzione del mercato, la Commissione ha spiegato che fino al 2007 il mercato del cabotaggio marittimo nell'UE ha registrato un continuo incremento dei volumi di merci e del numero di passeggeri trasportati nelle diverse nazioni, mentre dal 2008 si è registrato un notevole calo a causa dell'impatto della crisi economica. L'ultimo rapporto evidenzia che, come negli anni precedenti , i più grandi mercato per il traffico cargo sono quelli del Regno Unito e della Spagna, ognuno con circa 80 milioni di tonnellate all'anno, seguiti da quello dell'Italia con circa 60 milioni di tonnellate; per quanto riguarda i passeggeri, la Grecia presenta il maggior volume di traffico con 60 milioni di passeggeri all'anno seguita dall'Italia con 40 milioni di passeggeri.
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