- , il gruppo societario basato sui principi dell'associazionismo e della mutualità che riunisce una cinquantina di enti - in maggior parte consorzi e cooperative - dislocati sull'intero territorio nazionale che operano nella logistica e nel trasporto merci in conto terzi. L'Assemblea dei soci, riunitasi nella sede nazionale del gruppo a Castel Maggiore (Bologna), ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione: il presidente uscente Emilio Pietrelli, a lungo ringraziato dall'assemblea per il lavoro svolto nel corso dei suoi mandati, ha ceduto le redini del gruppo a Claudio Villa, presidente del Conap di Fiorenzola D'Arda (Piacenza) specializzato nel trasporto di prodotti chimici, che è stato affiancato alla vicepresidenza da Roberto Grechi, presidente della Cafa di Puntelagoscuro (Ferrara) attiva nei settori del trasporto di zucchero e di rifiuti, e da Paolo Morea, direttore della Can di Noci (Bari) rivolta al trasporto cassonato in genere.
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- In occasione della nomina a presidente, Claudio Villa ha evidenziato che le tante difficoltà che deve affrontare il settore dell'autotrasporto si possono superare soltanto con l'apporto condiviso di chi è rimasto: «a dare ossigeno alle aziende chiamate a soddisfare l'attuale domanda di trasporto - ha spiegato - è stata anche una sorta di selezione della specie, tale per cui oggi ci troviamo in meno a gestire il lavoro che prima veniva assorbito da tanta più offerta. Ma resta comunque il problema di rendere profittevole questo lavoro, di recuperare i margini erosi dai costi crescenti».
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- Villa ha rilevato che è anche «giunto il momento di lavorare anche per migliorare l'immagine dell'autotrasporto, per far toccare con mano la professionalità che esprime, per ottenere, oggi più che mai, il meritato riconoscimento del ruolo sociale ed economico di cui si fa carico. Oggi più che mai» - ha precisato - perché, proprio in questa difficile contingenza, l'autotrasporto sta vivendo una sorta di desertificazione imprenditoriale, indotta da fallimenti e delocalizzazioni. «C'è bisogno - ha sottolineato - di frenare questa fuga, ma c'è anche bisogno di fornire gratificazioni a chi continua a presidiare il mercato e a dimostrare quotidianamente professionalità. C'è bisogno di investire in formazione, per gli autisti ma anche per i dirigenti del trasporto, c'è bisogno di compattare e tenere unito un settore, a maggior ragione se ridotto nei numeri e stremato nelle forze. Un'unità che bisogna esprimere anche a livello di organizzazioni di categoria, perché in questo modo diventa possibile essere più incisivi anche a Bruxelles, dove sempre di più sono fissate le politiche e le normative di riferimento del settore».
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