- La guerra tra i soci di Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione (CIN) sembra destinata ad essere combattuta nelle aule di un tribunale. Martedì scorso il consiglio di amministrazione della società ha infatti deliberato di conferire mandato ai propri legali di tutelare i suoi interessi con riferimento a dichiarazioni rilasciate alla stampa da Vincenzo Onorato, detentore attraverso la sua compagnia Moby di una partecipazione in CIN pari al 40% del capitale, dichiarazioni che secondo il Cda di CIN sono «diffamatorie e pregiudizievoli».
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- Il consiglio di amministrazione di CIN contesta innanzitutto che sussista una proposta di sinergia tra Moby e CIN, non prevista - ricorda il Cda - dal piano industriale approvato dal consiglio di amministrazione di CIN prima dell'acquisizione. Inoltre - precisa su mandato del Cda il consigliere Luigi Negri, amministratore delegato del Gruppo Investimenti Portuali (GIP) che detiene il 15% del capitale di CIN - «l'ipotesi di istituire un tavolo tecnico che studiasse la possibilità di eventuali sinergie tra le due società decadde anche a seguito della comunicazione dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che ha vietato qualsiasi fusione tra CIN e Moby. Nessuna “sinergia” e mai stata, quindi, presentata ai consiglieri di CIN come affermato dal dott. Onorato e il nuovo Piano Industriale, approvato all'unanimità dal Cda, non prevede aumenti di tariffe e garantisce l'occupazione a tutto il personale CIN».
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- Inoltre - prosegue Negri - risulta «parimenti e quantitativamente sbagliato, ma anche volutamente erroneo paragonare i costi della manutenzione della flotta di Tirrenia CIN (che secondo Onorato ammonterebbero a 28,9 milioni di euro, mentre sono a budget 19,5 milioni di euro) e quelli relativi alle navi di Moby (asseritamente pari a 13,9 milioni di euro) poiché la flotta Tirrenia è grande quasi il doppio di quella Moby più Toremar: 425 000 tonnellate di stazza contro 286.000; la potenza istallata sulla flotta Tirrenia è pari a 640.000 kw, mentre quella di Moby soltanto 425.000 kw; le navi di Tirrenia effettuano più ore di moto navigando tutto l'anno, la maggioranza delle navi Moby lavora solo d'estate; tutte le navi di Tirrenia sono dotate da cabine mentre soltanto la metà delle navi di Moby possiede queste dotazioni».
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- Il Cda contesta anche l'ammontare delle spese legali: «per quanto riguarda i costi legali (che secondo il sig, Onorato ammonterebbero a quattro milioni) - spiega Negri - dalla data della sua costituzione CIN ha speso meno di tre milioni, dei quali quasi due relativi alle spese di acquisizione del ramo d'azienda Tirrenia. Il restante importo, sino alla data odierna, riguarda le ordinarie spese legali necessarie per il contenzioso esistente, assistenza Antitrust e aiuti di Stato, assistenza di diritto del lavoro e della navigazione».
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- Negri confuta anche l'accusa di Onorato «che - specifica - afferma l'assenza di cambiamento rispetto ai vecchi criteri di gestione della Tirrenia: è vero - sottolinea - esattamente il contrario. CIN ha migliorato da subito la qualità della flotta e dei servizi mantenendo grande attenzione ai costi di gestione e mettendo in atto numerose azioni dirette a generare risparmi rispetto alla gestione precedente».
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- Negri conclude replicando alle preoccupazioni espresse dal presidente di Moby circa i risultati economici raggiunti da CIN, chiarendo che «nel primo quarter del 2014 sono migliori di quelli dello scorso anno e addirittura migliori di quelli previsti dal budget dcl 2014, approvato all'unanimità dai membri del Cda di CIN».
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